30.12.08

Sto cercando di fuggire.
Ogni volta che sento parlare degli attacchi israeliani cerco di non sentire, di distogliere lo sguardo.
Non voglio sentire, non voglio pensare, perchè adesso che ho avuto esperienza (seppur in minima parte) di quelle terre, non ho il coraggio di pensarle ancora più martoriate di quanto già non siano.
Non voglio pensare ai soldati e alle soldatesse israeliane, più piccoli di età di me, che ridevano e scherzavano tra loro o indicando i nostri strambi abbigliamenti o fermi, alla fermata del bus per tornare a casa.
Non voglio pensare ai loro occhi.
Agli occhi di un padre ebreo osservante, alto, magro, con il cappello e i boccoli ai lati del volto, che si sono sciolti all'arrivo in corsa della figlia di quattro anni.
Agli occhi delle donne arabe, bellissime, molto più belle di molte di noi, che senza paura si aggiravano nel suk.
Agli occhi di ammonimento degli uomini arabi, che giustamente non apprezzavano il chiasso che facevamo sulla spianata delle moschee.

Non voglio pensare a Betlemme martoriata, semidistruta e piena di ferite,
all'aeroporto di Tel Aviv, dove ti sentivi gli occhi puntati addosso e nessuno di fisicamente presente ti stava oservando (o forse erano nascosti dietro i vetri).

Non ci voglio pensare, perchè mi verrebebro frasi fatte circa la stupidità umana e non sarebbe utile a nessuno.

Non ci voglio pensare, perchè gli echi degli spari in Israele, rimbombano in Congo, in Afganistan, altrove, anche nelle nostre città, dove ogni litigio può trasformarsi in rissa e in una piccola guerra personale da portare avanti ad ogni costo.

Il sole è sorto come una grossa arancia rossa, ancora una volta, come da secoli, sul bene e sul male.

E su tutto quello che sta nel mezzo.

Penultimo giorno del 2008

29.12.08

Il primo Natale in casa Orsi è passato.
Bene.
Bello.
Colorato d'oro, arancione e sorrisi.

Ma l'Orsa non vede l'ora della neve.

Ancora qualche giorno d'attesa

11.12.08

Piove

Cerco di sciogliermi come neve al sole.
Ma di sole non v'è ombra,
C'è solo tanta pioggia.

Allora mi sciolgo come neve sotto la pioggia,
ma non è la stessa cosa!

Se prima,
avrei goduto di una sana e liberatoria evaporazione,
Adesso,
ristagno in una me stessa annacquata,
pozzanghera che avrà un lento riassorbirsi
su un terreno che non mi assorbe.

10.12.08

neeeeve

Trenta minuti per venire al lavoro.
Per fare sei chilometri.

Però, se nel delirio del traffico, mi fermo a guardare i campi e gli alberi, non riesco a non pensare che è davvero tanto bella.

Oggi ha nevicato davvero

4.12.08

Fuori dalla finestra...

Vedo le mie Grigne innevate baciate dal sole al tramonto.

Vorrei essere altrove rispetto a dove sono, ma almeno ho questa vista magnifica.

Voglia di the, biscottini e camino acceso.

3.12.08

i am a rock, i am an island. and a rock feels no pain; and an island never cries.

Di botto festeggiare il Natale ha perso completamente senso.

Lasciamo perdere per favore i vari significati religiosi e il vero significato di "festeggiare il Natale" grazie.

Il primo Natale da sposata lo immaginavo con mio marito, i miei, mio fratello e i suoceri. Tutti sotto uno stesso tetto: il nostro.

Immaginavo la nostra casina bella ancora più con colori caldi e accoglienti di quanto non lo sia già, con l'albero e le decorazioni e tanti orsi con il cappellino rosso a pon pon.

Il sapere che una cosa tanto desiderata non potrà realizzarsi mi ha smontata: quindici pezzi d'OrsaLè sparsi ovunque. Non mi viene più da pensare a niente.

So che non è giusto nei confronti del mio Orso, che si merita un Natale colorato e felice e spero di riassorbire questa cosa il più in fretta possibile.

Mi frullano in testa le parole di questa canzone mai sentita e di cui ho letto solo il testo che fa proprio per me, ora:

i am a rock,
i am an island.
and a rock feels no pain;
and an island never cries.

17.11.08

ritorni

Sono in un periodo "un pò così" della mia vita.
E non state a ripetermi che ciclicamente queste cose tornano, perchè lo so da me.

Sono tre giorni che vorrei scrivere un post e ho il blocco.
Vorrei scrivere una e - mail a Giorgia e ho il blocco.
Vorrei scrivere una lettera a mia cognata lontana e ho il blocco.

E che noia! "Il blocco", "il blocco!", neppure fossi un lucchetto o un pc con il sistema operativo infettato da un virus.

La verità è che mi sembra di non avere pieno possesso delle parole che uso: mi sembra di non saper spiegare davvero quello che sento, quello che sto provando, senza risultare monotona, e piatta.

Forse questo mi accade perchè insieme ai problemi digestivo-intestinali che mi sto portando dietro da mesi, allo stesso modo non so più metabolizzare le emozioni e trasformarle in parole e sapori: mi manca questa cosa. Oggi ho bevuto un sorso di Inferno vendemmia 2000 e mi ha solleticato il palato gorgogliandomi in gola "sono come..." ma si è perso nei meandri del mio esofago, nascosto dal rumore del cuore e da quello della cassa toracica prima che potessi capire la fine della frase.

Eppure accanto ai "disastri" della vita, sto vivendo anche cose belle, intense e piacevoli, non posso certo dire che la mia vita è solo un enorme scatolone nero!

Ma qui non è più questione di positività, è questione di diventare realisti, rimboccarsi le maniche e scavare fino a trovare la luce dentro questo dannato tunnel. L'ho fatto altre volte.

Speravo di aver smesso.

5.11.08

pensieri

Per un singolare gioco di luci e riflessi, accendendo i quattro faretti in stile moderno, posti come acrobati o spade di Damocle su paralleli cavi d’acciaio sopra il fax, compaiono sul muro due gabbiani stilizzati, come quelli che si usava fare da bambini: due semisfere consecutive a rappresentarne le ali.

In questa giornata di corsa, mentre invio manualmente un fax mi perdo a guardare quel disegno azzurrato: i vetri dei faretti, scopro dopo mesi, sono in realtà azzurri pur dando una calda luce gialla.

Sembra di sentire il lontananza il rumore della risacca, che porta alla luce altri sapori, altri ricordi.

Mi guardo intorno e sento l’aria pesante e non sono le finestre chiuse: per come è cambiato questo posto in questi anni, non basterebbe lasciare aerare il locale per una settimana.

Per togliere la cenere di malignità, i pensieri cattivi, gli odi inespressi, dalle pareti, dalle piastrelle, non basterebbe un nuovo colore di vernice, ne una fornitura di ammoniaca per un anno.

Mi sono persa l’attimo in cui è cominciata questa parabola discendente.

Eppure ero qui.

Ma forse non capivo, ed ero ancora persa a guardare altri gabbiani.

30.10.08

Nuvole basse cariche d'umidità
e prima neve della stagione sulle mie montagnette [1.300 mt].

Voglia di casa, coperta e tazza rossa.

24.10.08

eppure non ho mangiato pesante!

Prima notte con i caloriferi accesi.
Niente più rumori del condizionatore (che fa anche da pompa di calore),
Niente più freddino quando si rientra in casa,
Dolce torpore autunnale degli orsi sotto le coperte.
Verso le 02:30 Orsa si sveglia con un'arsura in gola che neanche nel deserto, e pensa al sogno che stava facendo: mettere bottiglie di acqua gassata nella stanza lunga e stretta li accanto.
Un lavoro di routine, normale.
Orsa desidera ardentemente della fresca acqua gassata.
Si alza,
non sa bene come si ritrova in corridoio,
accende la luce della stanza lunga e stretta e vede:
- la cassapanca
- i quadri che mancano di essere appesi
- i mobili bianchi
pensa: "Ma dove cavolo è l'acqua? E' finita ancora e non l'abbiamo presa??"
Torna, non sa bene come, in camera e chiede a un Orso che se la dormiva gustosamente: "scusa, ma dov'è l'acqua?"
Orso apre pigramente un'occhio, uno soltanto, che la luce del corridoio lo fastidia e chiede "EH?!"
Orsa spazientita e la bocca smepre più impastata chiede nuovamente "Massì, l'acqua! L'acqua!!"
A questo punto Orso apre entrambi gli occhi, ma è ancora scombussolato e chiede: "Amore, ma di che acqua stai parlando??!"
"Di che acqua" dice Orsa "dell'acqua no? dormi, lascia perdere..."
Orso non capisce, ma lascia volentieri perdere: emette un sospirone, si sdraia, si arrotola nelle coperte e riprende a dormire.
Orsa va in bagno e pensa ancora alla sua acqua che non ha avuto, perchè ci si è dimenticati di prenderla. E sbuffa. E torna a letto sbufando. Tracanna mezzo litro di acqua naturale che ha sul comodino e torna a dormire, fino a mattina.
Ora voi direte,
cosa c'è di strano in questa storia?
...Non abbiamo mai avuto bottiglie d'acqua nella stanza lunga e stretta. Me lo stavo sognando io un attimo prima di svegliarmi. E appena me ne sono resa conto, ho chiesto conferma a Orso di quello che avevo combinato durante la notte, sperando non fosse vero, sperando fosse un sogno anche quello.
Dite che è lo stress?
Urge riposo!!

8.10.08

parole non dette

Ieri sera a letto, nel silenzio della stanza, non riuscivo a prendere sonno. Guardavo la luce del lampione filtrare attraverso la persiana e seguivo con gli occhi il profilo irregolare del soffitto.
“Una volta vedevo le stelle” ho pensato.
“Mi sdraiavo e sotto le coperte potevo addormentarmi contando tutte quelle lucine”.

Da qui sono partiti ricordi e lacrime, perché non mi ricordo più il sapore che ha l’alzarsi dal letto della mia infanzia, la mattina, non ricordo più quanti passi al buio facevo per raggiungere il letto senza accendere la luce…non ho più memoria del tempo che fino a tre mesi fa era il mio tempo.

E ho pianto.
Perché mi sono accorta di aver lasciato scivolare queste cose senza assaporarle davvero.

Sia chiaro, non le rimpiango, sto bene dove sono.

Ma averne persa memoria così in fretta mi ha lasciato uno sgradevole senso di squilibrio.

Come se salendo le scale, mi fossi voltata e avessi scoperto che pochi gradini dietro di me in realtà c’era il nulla.

1.10.08

C'è una persona che stimo, che ne ha passate davvero davvero tante.
Che più di me sa credere e combattere sul serio per quello in cui crede.

Il 31 ottobre chiuderanno l'ospedale dove anche lei è stata aiutata per due volte ad uscire dal male nero.

Indignatevi, fate propaganda: temo sia solo la punta di un icebearg.

Qui, tutta la storia.

25.9.08

male

Avresti potuto scivolare lentamente fuori dalla nostra vita.
In punta di piedi, diminuendo poco a poco la dose.
Invece hai scelto il distacco completo e lo hai scelto da tutti.

Mi sono sentita sola come in un lutto.

Sentirsi dire che questi otto anni di amicizia, forse, sarebbe stato meglio non ci fosero stati, con tutte le esperienze, le gite, le cavolate fatte insieme... e oltre a me, con tutti "gli altri", è stato come venire pugnalati.

Come il rumore che fa un lenzuolo che viene strappato per farne stracci.
E io ero il lenzuolo.
E gli stracci li hai usati per farne molotov per incendiare e cancellare sia il bello che il brutto di questo tempo.

E la cosa peggiore
è che non hai saputo dirmi perchè; non hai saputo addurre motivazioni.
Non ti abbiamo fatto niente, non ti abbiamo delusi.
Semplicemente
eri stanco di tutti noi e volevi vivere diversamente la tua vita.

E non riesco a fare a meno di pensare che mi hai mentito.
Perchè quando ti ho chiesto di fare il testimone, sapevi cosa significava per me.
E dal giorno dopo il matrimonio sei scomparso.
Da tutti.

Ma in realtà, questa cosa la covavi dentro da chissà quanto...

Speravo che la nostra amicizia ne fosse immune.

18.9.08

E' stato il blogcompleanno, e l'ho lasciato scorrere ma sono felice di questi anni di blog.

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Eterea e mutabile come il vento, oggi non resisto a me stessa.
Assonnata e desiderosa di riposo, penso all'amore che vorrei
e sorrido pensando che questa sera tornerà a casa da me.

12.9.08

sto invecchiando [ricordo i tuoi occhi e il tuo cuore. e basta]

Nella mia pausa pranzo solitaria, ho ripreso in mano le vecchie foto, che prima o poi dovrei decidermi a catalogare ed archiviare.

Oggi mi sono capitate in mano quelle della gita scolastica in Francia con i loro ricordi e le varie pagine scritte pieni di "se", "ma", "forse" e con una foto dietro la quale ho scritto una dei miei più bei scritti, uno dei pochi che mi permetto di chiamare poesia.

Ricordo l'ora in cui l'ho scritta,
le quattro e mezza del mattino
il luogo solitario in cui mi trovavo,
camera d'albergo in Camargue
i sentimenti che mi avevano spinto a scriverla
una tremenda sbandata per un ragazzo

davanti, naturalmente, foto di questo ragazzo con i capelli rossi, gli occhi verdi, lo sguardo malizioso pieno dei suoi "se", "ma" e "forse".

Ricordo con precisione tutte queste cose e anche il fatto che di lui, un pò, c'eravamo invaghite tutte e che lui dopo la gita, si era messo con la mia compagna di banco, con la quale è stato per parecchi mesi.

Solo che...
ecco..........
Qualcuno,
per favore,
mi può ricordare
come diavolo si chiamava?!

10.9.08

the end of the world as we know it (and I feel fine)

Al di là di tutto, tra poco più di mezz'ora faranno il simpatico esperimento al Cern. Per la prima volta, questa mattina sono riuscita a sentire l'ora esatta e da quel momento, prima la cover di Ligabue e poi l'originale dei R.E.M. non mi hanno lasciata in pace.

Mi separano 4 ore di macchina. Praticamente se succede qualcosa di sbagliato, posso già fare ciaociao con la manina. Ma come del resto, se dovesse succedere qualsiasi cosa a una delle varie centrali nucleari poste ai confini italiani, ma nel territorio degli altri stati.

Domani è l'11 settembre, e per la prima volta dopo 7 anni, i giornali parlano d'altro e non assillano con interviste, memoriali, ricordi. Già, "se va male" dicono, "non ci sarà neppure un 11 settembre".

Ma così si è eccessivamente catastrofisti.

Forse.

"Cosa faresti se sapessi esattamente quando il mondo finirà?"
"Semplicemente continuerei a fare quello che stavo facendo"
Non è mia, ma non ricordo esattamente chi l'ha detta.

Ma l'accolgo a pieno.
E in questa giornata fosca e freddolina, torno alla mia contabilità.

A domani
o ad un'altra vita.

3.9.08

guardando al cielo nero e alla pioggia

Piove
forte e di traverso.
Sono costretta a chiudere la finestra e ad aprirla a basculante.
Le gocce di pioggia scagliate con violenza dal cielo impattano sul marmo della soglia e rimbalzano contro il vetro restandovi appiccicate come lo slimer.
Ora posso vedere solo il cielonero e sentire lontani tuoni mezzi sopiti.

Vorrei essere acciambellata sul letto sotto la coperta rossa estiva e vorrei sentire il tuo respiro lento della fase di sonno.

Vorrei lasciarmi cullare da questa nenia ritmata, come se non avessi niente da fare, come se non ci fossero sveglie a cui ubbidire, montagne di cose da stirare, lavatrici di abiti da stendere.

Vorrei avvicinarmi a te ora che la pioggia si è fatta più serrata e ancora più scagliata dal cielo, anche se so bene che ti sveglierei. Ma dopo una frazione di secondo di smarrimento, mi accoglieresti nel tuo abbraccio e il tuo respiro tornerebbe a poco a poco più lento e nella nenia del tutto, mi assopirei di nuovo anche io.

Meravigliosa culla umana per i miei sogni.

6.8.08

La taverna chiude per ferie fino a settembre!
Gli Orsi migreranno dapprima in Israele e successivamente nella bella Umbria.

Ci sentiamo presto e buone vacanze a tutti!!

29.7.08

il Matrimonio - il giorno - parte terza

Dopo il canto di ingresso la mamma di Orso sale sul pulpito a fare un discorso per noi sposi e ho tutto il tempo per riprendermi dalle emozioni precedenti, ascoltando le sue parole; guardo i sacerdoti e Lorenzo sull'altare, guardo i girasoli, le rose bianche e le spighe di grano con le bacche rosse, guardo le candele fatte da Elisabetta, guardo i testimoni e guarado il mio quasi marito che ha un sorriso stampato che non gli ho mai visto, sereno, felice, rassicurante come un abbraccio.

Poi la celebrazione continua con il rinnovo delle promesse battesimali.
Le letture, con i lettori felici e un pò tesi:

"wow! Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso delle mie ossa!"

"Quanto sono grandi Signore le tue opere!"

"Non ti lascerò, non ti abbandonerò mai..."

il Vangelo, letto da don Mauro "Non abbiate paura, voi!" seguito dalla bellissima predica di don Luca.

Infine eccoci li, ecco il momento delle promesse matrimoniali! Anche i testimoni vengono chiamati all'altare con lo sguardo rivolto verso di noi e verso la gente, perchè tutti vedano anche loro.

Io accolgo te come mio sposo e con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

Temevo di piangere ancora e invece ce l'ho fatta, anche se con la voce tremante, a guardare il mio sposo negli occhi e a dirgli quelle parole.

Poi lo scambio degli anelli e la benedizione agli sposi






eccoci, siamo marito e moglie!

La tensione si alleggerisce e la messa scivola veloce: sono un pò più serena, quando sale sul pulpito il papà di Orso, con un messaggio bellissimo di Elisabetta, che dalla clausura ha voluto esprimerci la sua vicinanza nella lontananza... Altre lacrime su lacrime!

Se la mia truccatrice ci fosse stata si sarebbe messa le mani nei capelli, mentre invece il trucco nonostante il grande pianto, ha retto magnificamente per tutto il giorno! Davvero incredibile...

Poi la messa finisce, con il laudato sii del "forza venite gente", chitarre e batteria! Noi siamo seduti con la schiena girata per guardare [nella mia chiesa il coro è alle spalle in posizione rialzata] e invece cosa succede?? Il prete ci fa girare completamente anche con le sedie, sia a noi che ai testimoni, suscitando l'ilarità generale oltre ai numerosi scatti fotografici!! Finito questo momento di gioia facciamo le firme noi e i testimoni e poi corriamo a fare le foto! Con i preti, in chiesa con i genitori e i testimoni, solo noi due e poi ci prepariamo ad uscire.

Sono tutti lì ad aspettarci, ad aspettare noi e sono una moltitudine!! Usciamo un pò timorosi e veniamo invasi dai coriandoli bianchi e rossi, dalle stelle filanti e... dai mortaretti!! Mamma mia che fumo, che casino!! Poi i testimoni ci portano una bottiglia di spumante e due calici e facciamo il primo brindisi della giornata sotto una pioggia improvvisa di coriandoli a forma di stelle colorate!

Poi i saluti, i baci, gli abbracci, gli amici che non si vedevano anche da anni, gli amici di sempre, i conoscenti, la folla di persone...alla fine non ci si ricorda più chi c'era e chi no, chi si ha già salutato e chi no e alla fine scopro che alcuni non sono venuti a salutarmi per darmi tregua!

Foto, foto, ancora foto e poi, pronti, in partenza per il ristorante!

28.7.08

il Matrimonio - il giorno - parte seconda

Esco dalla camera, sono innegabilmente nervosa.
Dopo aver snocciolato a Cristiano i problemi della giornata appena cominciata, cerca di farmi sorridere e di farmi rilassare. Cominciamo con le foto: prima in soggiorno, poi sulle scale, poi alla specchiera e poi in giardino! Che bellezza, spero siano venute bene! Io giravo veloce pur avendo il tacco e Sara, Carlo ed Elena mi rincorrevano tenendo l'abito e il velo per non farlo sporcare.

Finite le foto, i parenti vanno in chiesa e noi si chiude casa. Diego è già pronto con l'auto e il tempo mi sembra stringere: sto andando a sposarmi!!

Arriviamo alla chiesa e c'è tantissima gente fuori ad aspettarmi. Don Luca esce a salutarci e ad accoglierci e fa entrare tutti. Siamo sul sagrato io e il mio papà. Gli stringo fortissimo il braccio. Poi cominciamo la navata e parte la marcia nuziale con organo e tromba: sono agitata, ho un nodo in gola, e vedo il mio Orso all'altare con un sorriso smagliante e gli occhi luccicanti che brillano solo per me. Non riesco a vedere nessun altro.

Arriviamo all'altare e mi accorgo che mio padre piange...non vuole lasciarmi andare... Orso cerca di tranquillizzarlo, ma non vuole andare a sedersi...piange come un disperato...tutte la compostezza che ha tenuto in questi mesi, si scioglie in un solo attimo lacerandomi il cuore... comincio a singhiozzare anche io, ma riusciamo ad uscire da questa situazione, andando a sederci "ognuno ai propri posti" e ascoltando il canto di ingresso.

25.7.08

Intermezzo

Rileggo quello che ho scritto, davanti ad una tazza di the fumante: mi hanno fatto notare che sono passate quasi tre settimane. E’ come se vivessi in una sorta di limbo: non riconosco il tempo e non mi ci identifico.

Cosa provo a svegliarmi al mattino con la sua sveglia per dare un bacio e girarmi pigramente nel letto per gustarmi un’altra mezz’ora? O la sera, tornando a casa, togliendo i sandali e sdraiandomi cinque minuti sul divano? Provo un senso di ineguagliabile pace e soddisfazione.

Certo, tre settimane sono poche per dire qualsiasi cosa, considerato che per 2 settimane siamo stati in viaggio di nozze. Ma ci sono, come piccoli mattoncini delle costruzioni. Qualcosa è stato messo li e c’è, è innegabile.

Ripenso a quegli attimi e mi accorgo che la cosa più bella è che sto gustando il mio essere sposa, sto gustando di avere un marito: non è stato solo per quel giorno la tenerezza, l’amore. Sto gustando questa sensazione da tre settimane e spero di gustarla ancora a lungo.

il Matrimonio - il giorno - parte prima

Cinque luglio duemilaeotto

Ore 05:00: mi sveglio. La sveglia in automatico, così presto, non preannuncia nulla di buono. Mi alzo, la casa è assopita in un sonno pesante, le finestre aperte mi consentono di vedere i primi chiarori dell’alba. Decido di scendere in giardino, cercando di fare meno rumore possibile: gli uccellini dormono ancora, le piante sono ricoperte dalla rugiada, le rose sembrano soffici batuffoli e i girasoli cominciano a stiracchiarsi. Le viti mi salutano con i loro tralci e le ginestre richiedono la mia attenzione: una lacrimuccia mi scappa, è l’ultima volta che avrò un risveglio così.
Torno in casa e… la “sorpresa”: i “problemimensilididonna” hanno avuto la simpatica idea di arrivare proprio in quel momento. Il primo pensiero è “oggimisposoporcamiseriacomefaccio!!”, il secondo è “cribbio,menomalechemierogiàmessal’animoinpace!” e il terzo “ahio…devosdraiarmi..”.
Striscio quindi fino al mio giaciglio ricadendo rumorosamente in un sonno senza sogni ne pensieri.

Ore 07:00: mi alzo per la seconda volta e striscio in cucina per farmi una camomilla: mio padre, mia madre e mio fratello si sono già alzati da un po’ e sistemano le ultime cose, mentre io mollemente mi infilo nuovamente a letto sorseggiando dalla tazza una camomilla amarissima, fino a quando, mossa dai discorsi e dal tempo che stringe, decido di alzarmi e farmi la doccia. Mi lavo, mi incremo, mi preparo e sono pronta per essere portata dalla parrucchiera! Trucco la mia mamma e poi parto.

Ore 08:00: sono dalla parrucchiera, che è in ritardo e per ingannare l’attesa e la tensione messaggio con Claire, che aspetta anche lei di sposarsi, ma nel pomeriggio!

Ore 08:20: con 20 interminabili minuti di ritardo, la parrucchiera arriva e comincia l’opera di “restauro”! Prima con la piastra mi fa i boccoli, poi sistema i capelli e infine mi trucca. Nel frattempo è arrivata la mia amica Elena che ha il compito di aiutarmi a vestirmi e prima ancora di portarmi a casa!!

Ore 09:30: con uno spaventoso ritardo (i venti minuti di cui sopra), sgommiamo a casa e mentre Elena parcheggia, io mi fiondo su per le scale. Orso mi ha mandato un bellissimo mazzo di rose rosse con un biglietto tenerissimo, ma il tempo stringe e scusandomi con il fotografo e salutando di striscio i miei testimoni, scappo in camera a vestirmi: collant, body, scarpe, orecchini, punto luce e… ma!! Il boquet!! E’ arrivato il boquet e non è come lo volevo!!! Ma santo cielo, tutte a me capitano oggi?? I fiori sono giusti, ma io volevo un boquet cascante e mi ritrovo con un boquet rotondo?? Parte una serie infinita di insulti, sotto gli occhi allibiti di mamma, Elena e Sara. Respiro profondamente ingoiando un po’ di rabbia e dico “non c’è tempo, via, il vestito!” e indosso l’abito, che si può infilare solo di testa… attenta qui, tira di la…occhio occhio! Altro disastro… Si è macchiato il vestito con il trucco! Proviamo a toglierlo a secco, proviamo a toglierlo con l’acqua…niente da fare: ho una patacca sulla gonna, anche se non si vede poi molto… Penso a mille cose, ma l’arrabbiatura almeno mi consente di non piangere. Mi concentro: lancio una sequela di insulti e sono pronta per dire abbastanza serenamente “Fa niente. Va bene così. Va bene tutto così. Oggi mi sposo e questi sono unicamente dettagli”. Respiro profondo, sono pronta per uscire dalla camera con il mio abito da sposa, il lungo velo e il boquet.

il Matrimonio - il giorno prima

Quattro luglio duemilaotto

Sveglia presto, prestissimo: la casa freme per le pulizie e tutti mi mettono ansia. La sera prima abbiamo finito di pulire casa, pulire i servizi della lista nozze, fare il letto degli sposi, chiudere casa e prendere l'abito da sposa, che resta nella camera dei miei, appeso come un bianco fantasma nella sua custodia lunga lunga.

Senso di pace, senso di tranquillità.

Mi alzo, svogliatamente faccio colazione ed esco. Giro pigramente facendo gli ultimi acquisti, rammentando le ultime cose da preparare e vado a confessarmi.

Senso di pace, senso di tranquillità.

Poi mangio, mi riposo e parrucchiera, ore e ore dalla parrucchiera: non ce la faccio quasi più, quando alla fine riesco a liberarmi e a volare a casa.
Passa Orso con il nostro autista per domani e quasi mi vede! Scompaio magicamente tra i flutti; passano Sara e Giò, passa poi Lorenzo e nel mentre addobbiamo casa con i nastri bianchi e arancio: mi sento tranquilla, un pò triste per i miei che non lo stanno prendendo bene il distacco, ma non mi lascio prendere dal nero e lascio che il sole cali, ciarlando con mamma e metendo lo smalto alle unghie sia a me che a lei.

Poi arriva qualcuno: i testimoni, alcuni amici e.. Orso! Non ci eravamo visti per tutto il giorno ed era li sotto il mio balcone, a tentare con gli altri di farmi una dichiarazione d'amore in rima! Quante risate, quanta tensione sciolta...Hanno pensato proprio a tutto questi ragazzi!

"E tu amore, cosa mi dici?" "..che sei dolce più dei litchi..."

E sulle fragorose risate di questa risposta, si va a nanna, per il grande giorno!

Prologo

Quando si torna dopo qualche settimana, non è mai semplice scrivere.
Mi ero pure proposta in viaggio di nozze di tenere un taccuino, ma non sono stata capace di descrivere tutte le emozioni per i paesaggi, i cibi e tutto il resto. Proverò qui, a puntate, a raccontare questi giorni. Forse mi ci vorrà un pò...

3.7.08

05 LUGLIO 2008


Sono un pò in anticipo, lo so, ma poi non avrò la possibilità di connettermi fino al 21 luglio... Sabato io e Orso ci sposiamo! E la taverna dell'Orsa sarà un locale fresco fresco rifugio delle idee... Vi abbraccio tutti tantissimo, grazie per avermi letta, per avermi sopportata e supportata, grazie per esserci e grazie a tutti quelli con i quali, grazie anche a questo piccolo blog, ho instaurato una bella amicizia!
Mille volte grazie e a presto!!!
OrsaLè

30.6.08

pensieri a stomaco vuoto

Cinque giorni.
Ho dentro un silenzio carico di emozioni chiare e scure che cozzano tra loro generando temporali.

E' stato un fine settimana denso di sentimenti contrastanti tra loro:
la felice curiosità dell'arrivo della lista nozze, la stanchezza del pulire tutto;
la gioia di una domenica mattina insieme ad Orso, la malinconia di un saluto;
la gioia del vedere la casa che comincia ad assumere forme vive e vere, l'arrabbiatura nera per un evento non calcolato;
la serenità di un boccale di birra e degli amici accanto, lo sconcerto per una pioggia che pare accompagnerà davvero il cinqueluglio.

Non sono montagne russe questa volta, solo rettilinei di ombra-sole.

Ma se si va oltre l'Amore, se davvero si va oltre a questo, tutto il nero perde la sua valenza negativa e assume positivamente l'idea che anche il nero è positivo per dare maggior risalto al bianco.

Vado oltre all'Amore.
Mi sposo perchè vado oltre alle farfalle nello stomaco, oltre agli occhioni a cuoricino, oltre alle coccole coccolose.
Mi sposo perchè c'è altro e quest'altro ha le fondamenta solide anche laddove l'Amore potrebbe perdere di stabilità.

Non mi sposo senza Amore eh!
Però ho cercato di puntellarlo bene...

23.6.08

Pellicola

Sabato dedicato a un matrimonio, l'ultimo prima del mio.
Fiori in chiesa bianchi e vaporosi.
Sposo con rosa all'occhiello e pallore cadaverico.
Sposa magra che sembra ancora più magra ma è tanto bella.
Sposi sereni, teneri, felici.
Canti da brividabadibidi, cervello concentrato e voce che sale senza storpiare, come non avrei creduto.

E poi caldo, caldo, caldo e pappa in villa e parole e foto e ancora parole.
E poi "non senti che, tremo mentre canto" e la percezione che sta finendo un'epoca, un periodo della mia vita. La sensazione che tutto va al rallentatore e le facce, le coppie, i sorrisi, tutto sembra un film...Pellicola che scorre e anni che passano.

Sensazione di ricordo e profumo di nostalgia.

16.6.08

w-end ( 02 di 02) - [sansiro, voglio vederti ballare!]

Mezza addormentata, sonnolenta e un pò rensciata, siamo andati a ritirare le fedi. Gialle. Perfette. E incise al momento. E' una cosa che rimescola le budella vedersi al dito quello che è solo un simbolo, un anello che per il mio cuore non è solo un anello qualunque, ma è un abbraccio...

E poi... e poi...
Macchina fino a sesto, 18 fermate di metro e 8 di tram per arrivare a sansiro!
Lo speaker annuncia: "Apre il concerto Gianluca Grignani" ed io penso "nuoooooo!! La mia adolesceeeeeenzaaaa!!" e mi ritrovo con 3 ragazze sedute davanti a me a cantare canzoni di dieci anni fa (e forse qualcuno in più), con un contrariato Orso che guardava altrove mentre urlavo "io mi prenderò il mio posto e tu seduta li al mio fianco mi dirai: destinazione paradisooo paradiso cittààà!!". E' stato un tornare indietro nel tempo, ma accorgersi che i capelli sono molto più lunghi di allora e che un tempo sì, imparavo a memoria molte più canzoni...

Concerto di Zucchero... da molto tempo desiderato e finalmente realizzato!
Non so esattamente dire da quanto tempo non entravo più allo stadio, ma è stato bellissimo vedere il palco, l'acustica ottima nonostante sia un bel problema equalizzare il tutto; casse sospese a mezz'aria passatoia in legno che divide la gente sul prato in due e galletto posto sopra la struttura portante! Due ore e mezza filate senza una pausa: non credevo ce l'avrebbe mai fatta! Ho perso il numero delle canzoni suonate da lui e urlate dal pubblico... Mi sono persa io stessa nel vedere un'enorme bolgia di gente che si scatenava nel ballo... Più cercavo di guardare tutto e raccogliere immagini, più mi perdevo dentro tutto quel delirio di identità... Ero spettatore, protagonista e ancora spettatore, in un infinito rincorrersi di scambio di ruoli...

w-end ( 01 di 02 )

Venerdì sera a finire di inscatolare bomboniere.
Scoprire che se si è sotto pressione si lavora bene.
In due.

Siamo stati bravi,
ma è solo l'inizio delle cose da fare...

Venerdì a tirare tardi di notte, per vedere un film che poi non mi farà dormire, perchè mi fa pensare, perchè mi è piaciuto, perchè ha una canzone che abbinata alle immagini m'è rimasta impressa...perchè si.

"Gracias a la vida,
Que me ha dado tanto,
Me ha dado el oído,
Que en todo su hancho,
Grava noche y dia
Grillos y canarios,
Martillos Turbinas
Ladridos Chubascos
Y la voz tan tierna
Del que estoy amando"

Grazie alla vita che mi ha dato tanto, mi ha dato l'ascolto che in tutta sua apertura cattura notte e giorno grilli e canarini, martelli turbine latrati burrasche e la voce tanto tenera di chi sto amando.

11.6.08

Cornacchie pascolano vigili sul campo vuoto,
spigolatrici del nuovo millennio già un pò usurato.

10.6.08

Hanno tagliato il mio mare giallo personale.
Uffa.

Alle 12:00 c'era e alle 13:45 non c'era più.
Uffa.

Potevano aspettare ancora un pò.
...


Uffa!

9.6.08

Non è che da un giorno con l'altro si smette di essere feriti.
La guarigione è un processo lungo.

Si può però voler guarire.
Intensamente.

Perchè il taglio perda di importanza, perchè il dolore scompaia, al primo posto ci deve essere la voglia di ricominciare.

Le cicatrici scompaiono a poco a poco, levigate dal tempo e dall'amore.

Ed io
ho la fortuna di avere entrambi.

4.6.08

Ho visto dare un addio.

Ma uno di quelli non rimediabili anche se si volesse.

Non avrei dovuto essere li
ne avrei dovuto girare lo sguardo in quel momento
e avrei potuto riposarmi dal tacco 7 altrove.

Ma c'ero.

E il cuore mi si è inzuppato di lacrime

riassunto

Guardo le foto e penso che sono proprio io, dentro quell'abito bianco con il velo: rido impacciata e attenta agli spilli, che cerco di evitare come la peste per non pungermi (come se fosse facile).

Dal suo letargo invernale Orsa ha perso 7 kg, con buona pace delle povere sarte che cercavano di sistemare il sistemabile.

Sono proprio io, dentro quest'abito pulito e semplice ma non per questo scontato: sono davvero io.

*****************************************

Il grano biondeggia un pò di più ad ogni occhiata di sole (che ogni tanto smette di piovere, ma non si fa quasi in tempo ad accorgersene) ed io mi ritrovo a pensare che ne vorrei un fascio da stringere tra le braccia, per impossessarmi del suo colore e del suo profumo.

Ieri sera il grano, alla luce del tramonto, e più tardi, nella prima parte della notte, sembrava un mare quieto che anelava a una brezza leggera per muoversi al ritmo di una mano che accarezza.

*****************************************

Sabato siamo stati ad un matrimonio. Bello, sincero e naturale: la sposa fumava al ricevimento, come se fosse a una semplice festa tra amici e parenti: mi basterebbe avere la sua scioltezza e semplicità!

E' stato strano vedere tante persone che non vedevo da tempo, persone che non conoscevo affatto e persone che avevo visto solo qualche volta, radunarsi attorno ad un tavolo per fare festa insieme, anche loro semplicemente felici di esserci e soprattutto felici per loro.

Domani manca un mese alle mie, di nozze!

Più si avvicina il giorno X, più divento sensibile.
A volte non mi capisco per niente.
Ogni emozione un pochino più forte mi segna e tanto.
..santo cielo, sto diventando umana!!

26.5.08

Mio Sole, illuminami un pò tu,
perchè oggi è una giornata nera
ma
nera
che neppure immagini...

21.5.08

Words are very unnecessary...

Otto anni
per dire a una persona
quanto gli voglio bene,
quanto è stata importante per me
e quanto lo sarà sempre.

Mi riduco sempre all'ultimo,
a parlare dei miei sentimenti sono davvero un'Orsa.

15.5.08

Non mi sforzo minimamente per fare cose in cui non credo.
Quindi perchè credere che per qualcun altro dovrebbe essere diverso?

13.5.08

12.05.08 consenso civile

Lascio che la rosa che ho sulla scrivania e il suo profumo,
mi cullino lontano da quelli che chiamo problemi ma sono solo fastidi.

Penso a te
alle tue parole di ieri
alla tua voce solo un poco tremante nel dirle
e sorrido.

T.S.S.

9.5.08

Il vero amante è colui che sa, tra le varie cose, ascoltarci raccontare i nostri ricordi e non esserne geloso, ma immedesimarsi con noi negli stessi.

7.5.08

allora ti penso

Sono un guazzabuglio di umori e sentimenti.
Siamo andati ad Assisi e mi pare un secolo invece che pochi giorni.
Ci siamo sollazzati al 1° maggio con qualcuno per cui il giorno è ancora più vicino del mio.
Siamo arrivati a menosessanta e ho lasciato che la giornata scivolasse.
Poi sul finire ci sono scivolata io.
Ma questo è un altro discorso, no?

***

Il discorso importante è che ho il grano di fronte a casa, come lo scorso anno.
Quello ancora più importante è che lo hanno messo anche sulla strada per andare al lavoro, dove di solito mettevano il granuturco.
Ho una marea ancora verde che mi invaderà di gialloluce l'anima...

***

Sono stata davvero indelicata con un amico: mi ha reso parteciper di una sua gioia e io l'ho ripagato con il silenzio.
Non me l'ha detto, ma delle sue parole successive il significato era più o meno "Se non mi hai risposto subito ma hai lasciato passare due giorni, forse non ti importa così tanto di me".
Ecco, ribadisco che non me l'ha detto così direttamente.
Se fumassi, avrei acceso una sigaretta quando mi sono accorta di questa cosa.
Ma io non fumo.
Quindi sono semplicemente diventata più Orsa e penso al modo per "farmi perdonare".

***

Mancano così pochi giorni e mi sembra di avere così tante cose da fare, che ogni sera mi chiedo se ce la farò a fare tutto.
Preparo liste mentali, annoto memo sul cellulare, non dormo.
Poi penso che siamo in due.
Allora,
dopo aver suddiviso equamente le cose da fare,
mi addormento serena.

***

Continuo a pensare alla sorellina.
E se prima ero stra convinta che fosse un bene per lei non esserci.
Ora mi fa davvero
davvero
davvero
davvero
tantomale.

...Allora, guardo Assisi al tramonto e ti penso...



PS: foto by Orza. Troppo bella no?

21.4.08

Oggi e per sempre





Non era esattamente così il tempo, vero?
C’era molto più caldo, e il sole ci faceva stare in maniche corte.
Il mare rifrangeva i suoi flutti contro la spiaggia di sassi,
l’odore di salsedine
si insinuava in ogni millimetro dei nostri capelli
....
Dopo che mi hai buttata in mare
e ti sei buttato anche tu.

Sono già cinque anni.


9.4.08

musica d'ambiente

Pioggia di primavera.
Leggera, che ti entra dentro e ti butta fuori ricordi.

Nell'apprezzare i tergicristalli nuovi, girovagando con la Swift, nelle orecchie ho malinconiche melodie dettate dal caso.

Poi un flash back, ferma al lungo semaforo rosso, in fissa sui tastini al volante per cambiare stazione radio.

Ripenso che non so quanti anni sono passati, ma sono decisamente parecchi. Almeno dieci. O forse qualcosa in meno. Non lo so con precisione e questo forse è il motivo per cui non riesco a togliermi questo ricordo dalla testa, perchè non gli so dare una precisa collocazione nello scaffale della mia memoria.

Non mi ricordo e non c'è verso di arrivarci.
Forse solo non voglio.

Parlavi di te, ti parlavo di lei, della vostra gioventù. Discorsi seri, mentre cambiavi stazione radio al volante. Se solo avessi saputo prima, se solo avessi continuato in questi discorsi... Ho la saccenza di pensare, col senno di poi, che le cose sarebbero state diverse, credendomi artefice-di-futuro.

Ma la saccenza lascia il tempo che trova. E i se e i ma, scivolano via come queste gocce di pioggia sul finestrino.

Il semaforo torna ad essere verde, e io continuo a dirmi che quel giorno eri sincero con le tue parole.

Dovevi esserlo per forza.

7.4.08

Mi sento esattamente come se avessi fatto un giro in un frullatore.
Ho la testa sbarellata e lo stomaco che non collabora un gran che.

Soliti problemi mensili di donna.

Passerà

4.4.08

Bruuuuuuum....

E' arrivata la mia macchinina.
Ci stiamo ancora annusando per riconoscerci.
Non le ho ancora fatto capire che sono io che comando, ma aver guidato solo una marca di auto in quasi 10 anni di patente, anche se di diversi modelli, mi penalizza un pò.

Ci vorrà del tempo per abituarsi, come per tutte le cose.

Intanto però sono più indipendente e ho un'Orsetta bianca col cappellino rosso che mi sorride appena entro in auto.

A breve l'adesivo "Bear's girl".

[si, nel senso di ragazza dell'Orso. ho già una t-shirt al riguardo che amo mettere quando Orso mette la sua con la scritta Bear. Chiamateci pazzi ;) . Forse solo innamorati]

2.4.08

son cose brutte, ma accadono

In questi mesi di preparativi per il matrimonio, ho condiviso molte parti della settimana con due ragazze che stanno preparando il loro.
Può sembrare una sciocchezza sentirsi su un forum, ma avere qualcuno con cui parlare dei fiocchetti da fare per i sacchettini delle bomboniere che non finiscono più, o dell'arrabbiatura per un fornitore che non si decide a consegnare, fa stare meglio. Fa capire che si è tutte nella stessa barca e vedendo quelle sposate anche da un pò che ricordano di aver avuto i tuoi stessi "pensieri" o piccoli "problemi", fa solo pensare che infondo, con un pò di buona volontà tutto passa e migliora.

Una di loro ha rotto il suo fidanzamento a qualche mese dalle nozze e ce lo ha comunicato oggi.

Questa non è la sede per dire il perchè, ne per il discutere di chi è la colpa, ne per dare colpe che forse non ci sono ma semplciemente qualcuno ha avuto il coraggio di affrontare il discorso.

Questa è però la sede adatta per porre questa domanda: io credo appieno in questo enorme sconvolgimento della mia vita che sarà il matrimonio? Avrei le palle di ribaltare tutto anche se fosse il giorno prima o il giorno stesso?

Non sono domande stupide, credetemi, anche se probabilmente non riesco a farvi percepire lo stato d'animo in cui sono.

Mettersi in discussione è fastidioso, ma non è sbagliato.
Specialmente quando dopo esserti messo in discussione esci rafforzato da questa lotta con te stesso, più convinto e sereno delle tue risposte, delle tue scelte, del tuo Amore.

Sono serena e certa del mio Amore.

Allo stesso tempo ho una pesantezza per la situazione della mia..amica.
Mi sento allo stesso modo in cui mi sentirei se stessi guardando fuori da una finestra chiusa, con il mare in burrasca e il cielo grigio.

Malinconica come una solitaria tazza di the.

21.3.08

Solare e orgogliosa di tutte noi.

Ti ricordo così cara signora R., io che ti ho fermata per strada per una ricerca da fare ai tempi delle scuole medie sul lavoro e mi hai risposto "il lavoro nobilita l'uomo" e io non sapevo neppure cosa volesse dire "nobilita"... Eri orgogliosa di noi che siamo rimaste, vecchia scuola, altra pasta rispetto alle giovani gallinelle di oggi, e hai finito per farti volere davvero bene.
Eri tra quelle persone che immaginavo fuori da chiesa il giorno delle mie nozze, col vestito bello, a piangere fiumi di lacrime e a commentare con le tue coetanee le fattezze dello sposo forestiero che mi portava via...
Sorrido, se ripenso a quante volte ho immaginato questa scena..

Ti porto con me, insieme all'altra "signorina" R, che ti ha preceduto e oramai è già qualche anno.
Ti porto con me, perchè è un pò anche per te se son così.

Un ricordo su tutti: il tuo perenne sorriso...

Ciao signora R!

19.3.08

Consigli

Regalami Roma.
O Camogli, per stare più vicini.

Regalami un fine settimana senza pensieri,
pieno solo del nostro Amore...

17.3.08

ventodelnord

Sono settimane di ventodelnord. Mi sento così e non so spiegare questa guaina che ricopre la mia pelle in altro modo. Mi spiace per chi non l'ha mai provato: oggi non ho le parole. (e se penso che sono settimane che cerco di definirlo siamo messi male..)

Sono vento del nord sulle zolle di terra appena vangata.
Ma fuori è quasi primavera e le zolle hanno lasciato il posto a colture,
mentre io resto ventodelnord.

Prima o poi primavererò.
Lo spero.

14.3.08

Domani dilapiderò parte del mio patrimonio, per l'acquisto di un bene di lusso abbastanza importante: la mia prima auto di proprietà.

Prima delle scelte.

*unbelrespirooooone*

7.3.08

considerazioni

Mi sono accorta che nel periodo di preparazione di un matrimonio, c'è una sorta di assestamento intorno agli sposi:
si creano montagne invalicabili,
mari profondi,
si riavvicinano zolle che erano disperse,
di contro se ne allontanano altre
e,
tra gli amici,
c'è sempre qualcuno,
spesso più di uno,
che cade in una profonda crisi pseudo-esistenziale.

E pensare che una volta credevo che questo potere l'avessero solamente i lutti.

6.3.08

Di saluti & co.

C'è un macchinario nella produzione aziendale della mia ditta, a cui sono particolarmente affezionata.

Non so spiegarmi il motivo.
Forse è stato il primo modello che ho seguito dall'inizio per il manuale di istruzioni, ma non ricordo con certezza.

Non ne facciamo molte, ma ogni volta che ne produciamo un modello, devo vederla andare via. E' più forte di me. Devo essere alla finestra a guardare il camion che esce e la porta via, bella e strana e mi fa sempre una sensazione indefinita.

Ha la forma di un fenicottero che sta per spiccare il volo, ali e becco compresi...Forse è per questo che mi piace da impazzire: il connubio perfetto, la rappresentazione esatta del perchè mi piace questo lavoro. Un fenicottero che si leva in volo...

Sono la solita sentimentale.

4.3.08

Variazioni meteo

La pressione ha violentemente virato da A a B e la mia testa si sente come se fosse stata schiacciata in una morsa.

Il cielo è nero, denso e carico di una pioggia che vorrebbe unicamente fare disastri. L'ombrello è in macchina e la voglia di andare a recuperarlo prima del punto di rottura è pari a zero.

Un piccione combatte contro le raffiche di vento, mentre le nuvole nere veloci corrono nel cielo, verso non si sa quale meta.

Il mio corpo è qui.
L'anima con i miei pensieri, altrove.

29.2.08

sono troppo arida per scrivervi, ma vi consiglio questo blog, che c'è, solo oggi solamente in queste 24ore

26.2.08

Pensieri nella Brianza nebbiosa di fine febbraio

Mi chiedo spesso dove sta il limite.
Il limite tra la terapia giusta e l'accanimento terapeutico.
E' un limite labile, un insieme talmente ampio di sfumature che mi chiedo come sia possibile legiferare al riguardo.
Mi chiedo quale sarebbe la mia scelta, al riguardo.

Silenzio.

Riesco solo a dire "credo B" seguito da un "ma..."

Ho una trafila di "ma" nella mia vita.
Se li analizzo tutti,
la mia linea di coerenza è uniforme nel non decidere.
Posso nascondermi quanto voglio dietro all'idea di analizzare in ogni situazione i pro e i contro, ma quando tiro la riga a fondo pagina e mi accorgo che la somma delle due colonne di segno opposto è un bello zero, resto ferma e non mi so dare altre motivazioni a favore o contro.

Io credo che ogni situazione sia indipendente dalle altre.
Ogni storia.

E questo non fa altro che aumentare l'instabilità.

E la mancanza di "estremismo" nella mia vita.

25.2.08

Ferita

..con lama a doppio taglio.

...m'han lacerato l'anima...

Edit: non preoccupatevi, sono brava a mettere punti di sutura. L'arte è nello sfogarsi ed eliminare tutto il nero. Subito. Poi il resto passa...

22.2.08

happy orsa

Oggi
sono felice
felicissima
e ultra innamorata.

*dannati ormoni che danno 'sti up and down*

ma sono troppo felice perfino per pensarci

15.2.08

Sinusite mastoidea

E' da quando sono nata che mi succede.
Divento intrattabile come un gatto a cui hanno appena tagliato la coda.
Sbuffo, soffio, graffio, mi arruffo.

Per poi scoprire che ho la febbre.

C'è chi mi ha provato a dire che è quasi un campanello d'allarme e che se mi conoscessi bene potrei prevenire spiacevoli situazioni.

Ma mentre mi trasformo nel sopra citato gatto, non mi accorgo della mutazione in atto.

Sinusite mastoidea.
Dovrebbe chiamarsi così.

In sensazioni:
questa mattina mi sono alzata, sono barcollata fino in bagno e mi sentivo come se mi avessero tirato un cazzotto sullo zigomo.

In aspetto:
mio fratello voleva iscrivermi a una gara per diventare controfigura di Cher, talmente avevo gli zigomi alti e gonfi.

14.2.08

io sono!

Siamo due entità distinte.
Per Diana! Siamo in DUE.
Con due cervelli, due differenti modi di vivere le cose, svariati gusti.

Molti credono (per non so quale principio) che le cose tra di noi passano per osmosi, pur non vivendo insieme, pur non vedendoci tutti i giorni.

Così capita che io faccio una domanda e la risposta venga data a lui.
O vice versa.

E allora a me viene solo da urlare la mia identità in quanto essere umano, in quanto essere vivente, in quanto donna: quell'io sono del titolo per intendersi, pieno dei miei bisogni, dei miei doveri, dei miei diritti.

11.2.08

pile

Domenica passata in un bellissimo parco della Brianza.
Camminavo e camminavo e non mi sarei mai fermata, anche se ero devastata anche se faceva freddino.

Camminare ieri, mano nella mano con Orso e sentire di sottofondo le voci degli altri parlare, il sole tiepido d'inverno e la voglia di primavera nelle gemme delle piante, mi hanno messo di buon umore.

O meglio, mi hanno ricaricato l'animo.

Orsa si sente come una pila.

8.2.08

dannati ormoni

E' scesa ancora la sera e domani sarà ancora giorno.

Son qui a cercare di dare un sapore diverso.

Avete ricette per nuove salse?
Capita che giri per blog.
Un link che ti porta a un altro link e a un altro ancora.
Non so se Arry o chi altro, una volta ha sostenuto che alla fine leggiamo tutti gli stessi blog.

Ecco, "per caso" sono finita sul blog di una persona che cercavo da un pò e alla fine pensavo non avesse.

Ho collegato nomi-fatti-descrizioni.

Ma io al caso non ci credo.

5.2.08

ahia

Botta alla mano dx,
Taglio alla mano sx.

Se non sto più attenta oggi va a finire che mi faccio male sul serio.

Forse succede tutto perchè fuori è apparsa la primavera e comincio ad annusarla, con i suoi sentori di gemme in boccio e fiorellini sparuti.

Forse succede perchè mi perdo a pensare che mancano cinquemesi.

O forse succede perchè sono sbadata e basta, e il mio corpo non ha ancora del tutto sopraffatto la febbrolina fuffa che mi si è attaccata alla caviglia.

Però succede.

Ahia.

31.1.08

di tessere scombinate

E' tessuto garzato
con un fiocco pieno delle tue lacrime di sangue,
mia cara sposa,
quello che doni.

Un sacchetto dalla corazza di dolore,
ricolmo del più tenero degli Amori.

Non lasciare che la sofferenza blocchi la tua capacità di Amore...

Come al solito, tanti pezzi di puzzle si mettono a posto solo quando compare l'ultimo tassello...

25.1.08

oggi

Questa mattina, nel mio pensiero - non pensiero lungo il tragitto in auto verso l’ufficio, mi sono ritrovata a pensare alla neve e alle mie montagne. Ricordo che quando ero piccola, le si vedeva innevate completamente da novembre a marzo, mentre sono un paio d’anni che la pietra vince sul gelo e non è più un bianco rosato quello che si staglia davanti ai miei occhi, ma cime azzurrognole per la lontananza, del Resegone e delle Grigne.
Respiro una costante aria di stallo tra primavera ed estate, senza che l’inverno arrivi a placare le corse con la sua neve, con il suo riposo.

Riposo.
Ho le membra sempre in tensione. Anche a letto, anche alla sera. L’attività onirica è tornata a pianta stabile ogni notte, colpa del freddo, del caldo, delle mille cose da fare e no, non dei peperoni che ho abilmente bandito dalle cose da mangiare.

Vedo fiorite primule ed ellebori insieme, e le gemme fanno capolino dai rami. “Sono qui!” dicono “Sono qui e aspetto! Primavera, sbrigati!” e ondeggiano ridanciane al vento solleticante le frizzantino.

Tutto il resto è sterpaglia che attende la rinascita, in campi umidi di nebbia e fango.

Ecco la differenza tra il subire le stagioni e l’attenderle con ansia.

24.1.08

malaaaaataaaa

Stanca.
Come se non avessi dormito.
Voglia di dormire, voglia di riposare sul serio.

Voglia di te my Bear.

[un Orso è per sempre]

23.1.08

Ogni tanto Orsa,
davanti alla luna piena
muggisce un pò.

[si, sono un'accozzaglia di animali]

21.1.08

A Buba e al suo Amore

03.04.1964 - 11.01.2008
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed il mio Ovest,la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.

W.H.Auden

Credimi cara Buba, sto piangendo come un vitello...
Continuo a credere che l'Amore sia eterno però. Vive negli occhi dei tuoi figli e dentro di te.
Anche se ora sembra che sia una pianta a cui hanno tagliato le radici.
Anche se sembra che la zolla sia stata messa a marcire al sole.

L'Amore è eterno. Anche se questo vuol dire provare dolore.

[Georgia, non ci posso fare nulla. Anche se Buba è il nome di tua figlia, io ti penso così, con questo nome semplice che mi fa sorridere, anche se ora è un sorriso triste]
Mi sono accorta ora che un anno fa esatto, più o meno a quest'ora, un Orso particolare mi "strappava" una promessa di matrimonio [con data che poi è cambiata in seguito a disastri che in fondo ci hanno fatto bene e ora amo il 05 luglio!].

Da non credere!
Sono intrisa di cose da fare come una spugna.
Dalla punta dei capelli alle radici del cuore.

17.1.08

Le stagioni del sole

Guardo il mare e penso.
Penso che sono anni belli nonostante tutto quel nero che a volte compare.
Che mi mancheranno queste "stagioni del sole".
Penso che voglio godermele davvero a pieno.
Viva.

La pioggia di questi giorni lunghi, ha lasciato il posto a un sole che aveva il sapore di una primavera in arrivo e a me è venuta voglia di mare.

Allora guardo questo quadro e anche io mi siedo.
E guardando il mare
penso
per poi alzarmi e ripartire




della vecchiaia

La vecchiaia è una brutta bestia.
Ti rende più nervoso, accetti meno volentieri richieste, attese, domande.
Mi trovo ad affrontare un inizio di vecchiaia senza sapere da dove prenderla. Perchè anche se non vuoi ammetterlo, arriva. Anche se fai finta di non vederla, mentre picchietta sulle spalle dei tuoi cari, ti rendi conto che è li. Anche in forma lieve, anche sotto forma di sciocchezze.

E il prendersi cura senza far capire che lo si sta facendo, senza far pesare la cosa, a scuola non te lo insegnano. Lo si impara con gli errori.

16.1.08

io

...non sono più capace di usare i numeri in modo non "commerciale". Un 5 ha senso solo davanti all'età, altrimenti diventa - per forza - 05: davanti a una data, a un elenco a una cifra.

Lo zero anteposto è diventato per me una cifra significativa...

Il mio prof di matematica si starà ribaltando nel letto...

14.1.08

Negroamaro

Intenso profumo di terra bagnata dalla pioggia: delizioso ricettacolo di ricordi.

Ti aspetti anche di ingoiare una di quelle zolle e invece ti sorprende con una leggerezza impensata, che scompare una volta inghiottito.

Tra un calice di Negramaro e un risotto al Valpolicella (odio la panna a mantecare il risotto, ma con che cosa avrebbero potuto togliere l'acidità del mio vinodelcuore?), stanotte ho fatto ancora sogni in tecnicolor, in netto contrasto con il grigiore mattutino.

[Edit: grazie a Orso per le correzioni e per questa curiosità: l'origine del nome Negroamaro non è altro che la ripetizione della parola nero in due lingue: niger in latino e maru in Greco antico. Insomma, il nero ritorna sempre!]

10.1.08

parrucchiera dell'anima

Mancano 5 cm ai miei capelli. Chioma meno folta e più leggera. Non ce ne si accorge poi molto, riesco ancora a contorcerli e a pinzarli con il solito mollettone. Stanno precisi precisi nella stessa posizione di prima, addirittura quasi meglio. Solo che sono cinque centimetri più corti lungo tutto il perimetro.

Allo stesso modo, taglio i neropensieri e ricomincio a vivere ancora.

8.1.08

scelte...

...che condizioneranno la tua vita per i prossimi "x" anni (dove x è > di 3, si spera):

--> scegliere il colore delle pareti di casa

E' andata e sembra andata bene!

7.1.08

Grigio fuori (dentro no)

Faccio pensieri profondi mentre guido.
Se il cervello non è in pappa, e ho dormito abbastanza, l'uscita mattutina nella Brianza fredda e umidiccia di nebbia, basta a risvegliare le sinapsi e la voceinteriore. In certi attimi mi sento come se fossi in uno di quei telefilm in cui la voce del protagonista racconta in sottofondo pensieri e parole di un particolare nodo dell'intreccio.

Poi scoppio a ridere e azzero il cervello, concentrata su rotonde, traffico e qualche simpatico geniodelmale che non mette le frecce.

Quanto sto cambiando in questi mesi neppure so bene dirlo. Ma percepisco il cambiamento, misto a un fastidio non ben definito, dovuto al fatto di "non essere ancora" e allo stesso tempo "non essere più"; un disagio che non mi fa sentire "nel mio posto" in mezzo a un sabato sera come mille altri. Come se avessi cambiato forma e non entrassi più nella scatola in cui le statuine vengono riposte "in ordine", perchè ogni statuina ha il suo posto con la sua forma.

Sono fuori dall'ordine abituale delle cose, in una sorta di limbo non ben definito, in cui effettivamente potrei fare di tutto, ma nel quale non mi ci riconosco ne trovo.

E' come se fossi in una pallina di quelle con la neve e tutto fosse scombinato.

Riequilibrio.
Decantazione lenta.

4.1.08

meno male che domani è sabato

L'abbraccio della neve si è sciolto con l'acqua delle ultime ore.

Tutto torna a scivolare e scorrere come se non si fosse mai fermato in quel delirio bianco.

Devo ancora ingranare l'inizio dell'anno e faccio una fatica boia, perdo i pezzi, dimentico scadenze.

Spero di essere recuperabile.

2.1.08

tornata (che freddo)

Avvolta nella mia coperta di pile immaginaria, sorseggio un the caldo al bergamotto e guardo cadere sparuti fiocchi di neve.

Negli occhi ho ancora il mare d’inverno di questi giorni, il profumo della salsedine e il calore di un sole a 18°C che qui ci sogniamo. [il rientro è stato traumatico principalmente per questo]

Mi sono scoperta cuoca metodica e discreta, pronta a lanciarmi in ricette nuove di media difficoltà.

Buon anno a tutti quanti! E che sia per tutti voi un anno fantastico e spumeggiante!