Cara Anna,
in questi giorni la tua mancanza è così forte che sento distintamente il vuoto del pezzetto di cuore che ti sei portata via a novembre.
Prima della tua partenza, abbiamo discusso di due progetti importanti e della paura che avevo nell'affrontarli, perché li reputavo troppo al di sopra delle mie capacità.
Ora sono in mezzo al vortice del primo progetto e le cose non vanno e ti vorrei qui, fosse anche per farmi "sgridare" a fin di bene.
Perché se mi ritrovo a piangere nel bagno dell'ufficio, ma in silenzio, che nessuno senta, le cose no, non vanno per niente.
Io non so da che parte prendere questo progetto, come uscirne viva.
Non è un progetto che ho voluto, lo sai, mi ci sono trovata invischiata senza possibilità di scampo. E se delle persone vengono pagate per farle di lavoro queste cose (e io non sono tra queste, le mie mansioni sono ben altre), un motivo ci sarà: come faccio a non sentirmi inadeguata?
Lo so che sono tutte "scuse", per qualcosa che comunque dovrò portare avanti.
Lo so che il motivo vero è che non credo abbastanza nelle mie capacità.
"...e soprattutto, divertiti"
è stata l'ultima cosa che mi hai detto riguardo questo progetto.
Ci penso spesso. Ci provo sempre.
Anna mia,
non ho ancora trovato il modo.
Ti voglio bene.
la tua piccola Orsa
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21.3.14
24.8.11
Lettera a una mamma con pancia abitata
<<...L'altro giorno mi hai mandato un sms chiedendomi della nuova vita da mamma e la mia risposta non deve essere stata molto incoraggiante!
Ci tengo però a spiegarti l'sms.
Come già sai, la mia bimba è nata con un parto naturale un pò complicato: sofferenza fetale e liquido tinto causa giro di cordone attorno al collo. Poi è andata in eccessivo calo di peso e un pò per quello, un pò per altro, è andata in disidratazione e le sono saliti tutti i valori di infiammazione con il rischio di problemi renali. Al contempo anche l'Orso non è stato molto bene (per fortuna si è ripreso subito). Tutto questo e gli ormoni del post parto di certo non hanno contribuito molto a farmi sentire "una buona madre".
Tornati a casa idem!
Bello allattare al seno, divino. Ma nel mio caso (ma credo valga per molti altri) questo ha comportato la rinuncia peggio che in gravidanza a mille cose:
niente cose piccanti (e ok), niente caffè (neppure il dek) o coca cola (neppure se diluita), assolutamente niente salumi o cose troppo salate e soprattutto niente CIOCCOLATO.... E' stato destabilizzante, credimi. Non è stata la pediatra a dirmi "no" a queste cose: me ne sono accorta da sola! Se voglio una bimba con poche, pochissime coliche, devo stare a "dieta" rigidissima! E non è per niente semplice...
Infine... bhe.
Infine settimana scorsa, dopo otto ore di pianto isterico incontrollabile, il rifiuto ad attaccarsi al ciuccio, al seno, al biberon, 5-6 scariche dolorosissime, con il terrore che finisse ancora in disidratazione, dopo una telefonata al reparto di pediatria, siamo andati in ospedale.
Quando mi è arrivato il tuo sms ero a letto (sempre in ospedale), con la mia bambina ancora una volta ricoverata, in un reparto in cui ti auguro di non mettere mai e poi mai piede, con una flebo attaccata sulla testa (l'unico posto dove le han trovato una vena) e avvolta nelle lenzuola per evitare che se la strappasse...
Venerdì mia figlia fa un mese di vita e ha una cartella clinica più grossa della mia! (e per fortuna niente di grave).
E' destabilizzante e deprimente e ti senti una cacca.
La mia vita è legata alla sua con doppia mandata, altro che cordone ombelicale.
Per questo dico "sapevo che sarebbe stato difficile, ma non pensavo così tanto".
Non pensavo tutto così in una volta.
Hai nove mesi per abituarti all'idea della responsabilità che ti attende, ma solo quando sei da sola con lei in braccio e te la devi cavare (la notte in ospedale sei sola, punto) ti rendi conto di quanta responsabilità hai sulle spalle e ti chiedi se ne sei davvero in grado.
Poi arrivi a non chiedertelo neanche più, è solo una perdita di tempo: guardi questo piccolo rospino addormentato nel cuscinone e anche se sei distrutta, tra fare la doccia e dormire un'oretta scegli la seconda, speri solo che da oggi in avanti stia sempre bene...
Insomma, la strada non è certo in discesa, e la mia è stata un pò in salita da subito: per fortuna ho avuto la fortuna di avere un Orso marito al mio fianco in tutto questo percorso accidentato: in due, mano nella mano, a camminare insieme come in montagna...
Un abbraccio, a te e alla tua pancia! >>
Ci tengo però a spiegarti l'sms.
Come già sai, la mia bimba è nata con un parto naturale un pò complicato: sofferenza fetale e liquido tinto causa giro di cordone attorno al collo. Poi è andata in eccessivo calo di peso e un pò per quello, un pò per altro, è andata in disidratazione e le sono saliti tutti i valori di infiammazione con il rischio di problemi renali. Al contempo anche l'Orso non è stato molto bene (per fortuna si è ripreso subito). Tutto questo e gli ormoni del post parto di certo non hanno contribuito molto a farmi sentire "una buona madre".
Tornati a casa idem!
Bello allattare al seno, divino. Ma nel mio caso (ma credo valga per molti altri) questo ha comportato la rinuncia peggio che in gravidanza a mille cose:
niente cose piccanti (e ok), niente caffè (neppure il dek) o coca cola (neppure se diluita), assolutamente niente salumi o cose troppo salate e soprattutto niente CIOCCOLATO.... E' stato destabilizzante, credimi. Non è stata la pediatra a dirmi "no" a queste cose: me ne sono accorta da sola! Se voglio una bimba con poche, pochissime coliche, devo stare a "dieta" rigidissima! E non è per niente semplice...
Infine... bhe.
Infine settimana scorsa, dopo otto ore di pianto isterico incontrollabile, il rifiuto ad attaccarsi al ciuccio, al seno, al biberon, 5-6 scariche dolorosissime, con il terrore che finisse ancora in disidratazione, dopo una telefonata al reparto di pediatria, siamo andati in ospedale.
Quando mi è arrivato il tuo sms ero a letto (sempre in ospedale), con la mia bambina ancora una volta ricoverata, in un reparto in cui ti auguro di non mettere mai e poi mai piede, con una flebo attaccata sulla testa (l'unico posto dove le han trovato una vena) e avvolta nelle lenzuola per evitare che se la strappasse...
Venerdì mia figlia fa un mese di vita e ha una cartella clinica più grossa della mia! (e per fortuna niente di grave).
E' destabilizzante e deprimente e ti senti una cacca.
La mia vita è legata alla sua con doppia mandata, altro che cordone ombelicale.
Per questo dico "sapevo che sarebbe stato difficile, ma non pensavo così tanto".
Non pensavo tutto così in una volta.
Hai nove mesi per abituarti all'idea della responsabilità che ti attende, ma solo quando sei da sola con lei in braccio e te la devi cavare (la notte in ospedale sei sola, punto) ti rendi conto di quanta responsabilità hai sulle spalle e ti chiedi se ne sei davvero in grado.
Poi arrivi a non chiedertelo neanche più, è solo una perdita di tempo: guardi questo piccolo rospino addormentato nel cuscinone e anche se sei distrutta, tra fare la doccia e dormire un'oretta scegli la seconda, speri solo che da oggi in avanti stia sempre bene...
Insomma, la strada non è certo in discesa, e la mia è stata un pò in salita da subito: per fortuna ho avuto la fortuna di avere un Orso marito al mio fianco in tutto questo percorso accidentato: in due, mano nella mano, a camminare insieme come in montagna...
Un abbraccio, a te e alla tua pancia! >>
25.9.09
Cara Sara,
ti rispondo con un post, che scrivere un commento sarebbe stato troppo lungo.
Noi su un pò più a nord, di anni ne avevamo 13 quando ci hanno detto "bene, siete educatori". E non avevamo neanche il tuo odiato prete da insultare, ma solo noi stessi.
Al momento non capivamo niente. Si è cercato di imitare quelli che ricordavamo prima di noi, ma che allo stesso tempo non capivamo, dato che ci avevano abbandonati al nostro destino. E ti trovavi a dover insegnare dei valori a bambine più piccole prima(che agli inizi l'oratorio era ancora diviso), e maschi e femmine poi, valori che non avevi ancora compreso tu.
Anni dopo, verso i 21 anni, vedendo alcuni di quei ragazzini che si facevano di cocaina e pastiglie e si erano bruciati il cervello, ho passato settimane a dirmi che "avrei potuto fare di più" e che avrei potuto farlo diversamente.
Dicevamo ai bambini che era bello andare a trovare gli altri oratori, ma eravamo noi i primi a non volerci andare perchè eravamo i primi a venire respinti.
E' stato verso i 18 anni che io me ne sono fregata del campanilismo e ho cominciato a spaziare. E allora, oltre a beccarmi gli "insulti" di quelli degli altri oratori che pensavano "rubassi" amicizie e lavoro (ricordi?), mi beccavo anche quelli del mio di oratorio, perchè dicevano che prima di aiutare fuori avrei dovuto aiutare in casa.
Poi ho scoperto l'oratorio di Orso. Il giorno della presentazione dei ragazzi che sarebbero andati alla redditio symboli. In oratorio, mille mila persone. Educatori, animatori, genitori, preti, con una scala gerarchica dove il prete era solo l'ultimo anello e non indispensabile. Mi è venuto da piangere e non è un modo di dire; ho pianto e singhiozzato in mezzo a quella gente perchè sapevo che da noi una cosa del genere non sarebbe mai stata possibile, perchè i genitori in primis vedevano l'oratorio solo come un posto dove scaricare i figli, mentre lì da Orso era un posto di aggregazione anche per loro.
E in quel momento mi sono sentita completamente inutile, come se nella mia vita non avessi fatto niente di veramente buono, tranne i vocazionali iniziati da poco. Così mi sono ritrovata a credere a pieno in questo progetto: 5 anni di catechesi interparrocchiale prima, interdecanale poi, interzonale infine, a bambine che volevano ascoltare e a cui sono certa di avere lasciato qualcosa anche un pò da secessionista che guarda oltre le proprie mura.
E sempre questo mi ha fatto "allevare" 3 fanciulline che volevano creare un corso di chitarra all'oratorio ma avevano bisogno di un referente: e non sono stata solo un nome.
Quell'organizzazione gerarchica di cui un pò parli anche tu, e che ci vuole per forza, in alcuni ambienti c'è, ma è tremendamente difficile da organizzare da zero nelle nostre zone, anche se si sta cercando di fare così, anche se con un pò di errori normali.
Per quanto riguarda gli scout, la penso in fondo come per quelli di CL, ma anche per quelli di AC e anche per quelli che non si mettono sotto nessuna bandiera ma fanno gruppo: l'estremismo, la chiusura/campanilismo e l'invidia sono tra le peggiori cose che ci sono al mondo. Per fortuna esistono ovunque persone che non sono così e ne ho buoni amici.
Sempre pronta a ricredermi conoscendo davvero le persone e non basandomi solo sul sentito dire, ti abbraccio.
3.9.08
guardando al cielo nero e alla pioggia
Piove
forte e di traverso.
Sono costretta a chiudere la finestra e ad aprirla a basculante.
Le gocce di pioggia scagliate con violenza dal cielo impattano sul marmo della soglia e rimbalzano contro il vetro restandovi appiccicate come lo slimer.
Ora posso vedere solo il cielonero e sentire lontani tuoni mezzi sopiti.
Vorrei essere acciambellata sul letto sotto la coperta rossa estiva e vorrei sentire il tuo respiro lento della fase di sonno.
Vorrei lasciarmi cullare da questa nenia ritmata, come se non avessi niente da fare, come se non ci fossero sveglie a cui ubbidire, montagne di cose da stirare, lavatrici di abiti da stendere.
Vorrei avvicinarmi a te ora che la pioggia si è fatta più serrata e ancora più scagliata dal cielo, anche se so bene che ti sveglierei. Ma dopo una frazione di secondo di smarrimento, mi accoglieresti nel tuo abbraccio e il tuo respiro tornerebbe a poco a poco più lento e nella nenia del tutto, mi assopirei di nuovo anche io.
Meravigliosa culla umana per i miei sogni.
forte e di traverso.
Sono costretta a chiudere la finestra e ad aprirla a basculante.
Le gocce di pioggia scagliate con violenza dal cielo impattano sul marmo della soglia e rimbalzano contro il vetro restandovi appiccicate come lo slimer.
Ora posso vedere solo il cielonero e sentire lontani tuoni mezzi sopiti.
Vorrei essere acciambellata sul letto sotto la coperta rossa estiva e vorrei sentire il tuo respiro lento della fase di sonno.
Vorrei lasciarmi cullare da questa nenia ritmata, come se non avessi niente da fare, come se non ci fossero sveglie a cui ubbidire, montagne di cose da stirare, lavatrici di abiti da stendere.
Vorrei avvicinarmi a te ora che la pioggia si è fatta più serrata e ancora più scagliata dal cielo, anche se so bene che ti sveglierei. Ma dopo una frazione di secondo di smarrimento, mi accoglieresti nel tuo abbraccio e il tuo respiro tornerebbe a poco a poco più lento e nella nenia del tutto, mi assopirei di nuovo anche io.
Meravigliosa culla umana per i miei sogni.
3.7.08
05 LUGLIO 2008

Sono un pò in anticipo, lo so, ma poi non avrò la possibilità di connettermi fino al 21 luglio... Sabato io e Orso ci sposiamo! E la taverna dell'Orsa sarà un locale fresco fresco rifugio delle idee... Vi abbraccio tutti tantissimo, grazie per avermi letta, per avermi sopportata e supportata, grazie per esserci e grazie a tutti quelli con i quali, grazie anche a questo piccolo blog, ho instaurato una bella amicizia!
Mille volte grazie e a presto!!!
OrsaLè
6.12.07
diembre. di già?!
Che effetto si fa a chi legge?
Sento dire da alcuni non addetti ai lavori che “i blog sono uno strumento inutile”; da altri che “lo stile con cui viene scritto il blog proprio non mi piace” (ovviamente generalizzando a tutti i blog).
Sento poi dire dagli addetti ai lavori che “i blog non sono più come quelli di una volta”.
Ieri sera ero nella mia taverna vera e appollaiata sul divanetto a due posti riflettevo che la taverna di qui ha accompagnato la realizzazione di quella vera, da quando era solo un pensiero, a quando è diventata un elemento concreto con arredamento (anche se ancora spartano) e grazioso lampadario non di marca.
Prima che agli altri questa taverna qui è servita a me, anche se stilisticamente faccio schifo e sono certa che nessuno arriverà a stampare me e a tenermi sul comodino, come invece davvero farei con lei come con molti altri.
Mi si potrebbe obiettare che sarebbe bastato un diario privato e non un monolocale sulla rete.
Avete ragione.
Eppure nel mio monolocale-pianobar, ho ospitato le persone più disparate che capitavano per caso da me… persone che mi fanno vedere la vita da angolazioni differenti. Che sia l’anonimato a rendere più semplice questo approccio, o forse lo è il fatto che una volta spento il pc queste facce fatte di pixel e bite restano li dentro e non qua fuori a vedere il grigio che resta, bhe non mi importa. Non ho creato un alter ego della persona che sono veramente: io sono così, sono un’Orsa a colori che si sporca con tutto il grigio del quotidiano e che cerca di spazzolarsi sempre per tirare fuori il meglio, anche se pieno di ironia, felicità e a volte di dolore. Urlo la rabbia a parole con le quali mi taglierò a rileggerle dopo qualche tempo; ma urlo la rabbia e ci medito sopra e spulciando qua e la a volte capisco anche questa rabbia, che si trasforma allora in un innocuo riccio come Jura, con il quale una volta addomesticato, puoi giocarci a “salterello”.
Non è “per farmi vedere” che scrivo.
Non scriverò mai per quello.
Scrivo per “quell’urgenza di scrivere” che esiste in tutti, ma in alcuni si fa più forte.
Anche quando magari mi viene solo da scrivere dell’impossibilità di scrivere, di quando mi sento come l’erbetta intirizzita nell’alba che sa già che il sole invernale non le scalderà il cuore, ma che ci prova lo stesso a lasciarsi asciugare.
Oppure di quando provo a scrivere milioni di volte un’ode all’amore che provo e invece non trovo mai le parole corrette e piene per farlo.
Sono un’Orsa.
E me ne vanto.
:)
Sento dire da alcuni non addetti ai lavori che “i blog sono uno strumento inutile”; da altri che “lo stile con cui viene scritto il blog proprio non mi piace” (ovviamente generalizzando a tutti i blog).
Sento poi dire dagli addetti ai lavori che “i blog non sono più come quelli di una volta”.
Ieri sera ero nella mia taverna vera e appollaiata sul divanetto a due posti riflettevo che la taverna di qui ha accompagnato la realizzazione di quella vera, da quando era solo un pensiero, a quando è diventata un elemento concreto con arredamento (anche se ancora spartano) e grazioso lampadario non di marca.
Prima che agli altri questa taverna qui è servita a me, anche se stilisticamente faccio schifo e sono certa che nessuno arriverà a stampare me e a tenermi sul comodino, come invece davvero farei con lei come con molti altri.
Mi si potrebbe obiettare che sarebbe bastato un diario privato e non un monolocale sulla rete.
Avete ragione.
Eppure nel mio monolocale-pianobar, ho ospitato le persone più disparate che capitavano per caso da me… persone che mi fanno vedere la vita da angolazioni differenti. Che sia l’anonimato a rendere più semplice questo approccio, o forse lo è il fatto che una volta spento il pc queste facce fatte di pixel e bite restano li dentro e non qua fuori a vedere il grigio che resta, bhe non mi importa. Non ho creato un alter ego della persona che sono veramente: io sono così, sono un’Orsa a colori che si sporca con tutto il grigio del quotidiano e che cerca di spazzolarsi sempre per tirare fuori il meglio, anche se pieno di ironia, felicità e a volte di dolore. Urlo la rabbia a parole con le quali mi taglierò a rileggerle dopo qualche tempo; ma urlo la rabbia e ci medito sopra e spulciando qua e la a volte capisco anche questa rabbia, che si trasforma allora in un innocuo riccio come Jura, con il quale una volta addomesticato, puoi giocarci a “salterello”.
Non è “per farmi vedere” che scrivo.
Non scriverò mai per quello.
Scrivo per “quell’urgenza di scrivere” che esiste in tutti, ma in alcuni si fa più forte.
Anche quando magari mi viene solo da scrivere dell’impossibilità di scrivere, di quando mi sento come l’erbetta intirizzita nell’alba che sa già che il sole invernale non le scalderà il cuore, ma che ci prova lo stesso a lasciarsi asciugare.
Oppure di quando provo a scrivere milioni di volte un’ode all’amore che provo e invece non trovo mai le parole corrette e piene per farlo.
Sono un’Orsa.
E me ne vanto.
:)
25.10.07
Sai, la gente è sola, come può lei si consola...
..Infondo devo solo fare finta che tu non ci sia mai stato...
Forse non è così male o sbagliato.
Però fa male, questo si.
Cerco scuse? No. Cerco di venire a capo di questa matassa.
Eliminare le mail, le lettere, i ricordi stupidi e quelli belli.
Rinchiuderti nel più recondito spazio della memoria, e lasciarti li, in disparte da tutto, sotto una teca di vetro sabbiato per non vedere più neppure i tuoi occhi, per non lasciarmi tentare di aprire ancora una volta e ancora una volta fare finta che sia ancora tutto a posto.
..dimenticarti... mi sembra di dimenticare una parte di me che c'è stata e che non è il caso di cancellare, anzi, è il caso che resti ben visibile, perchè è il "da dove vengo" a migliorare il "dove vado" e a farmi ponderare sul "dove sono".
..tralasciarti. Ecco. E' questo che stiamo già facendo entrambi. Ci stiamo tralasciando il tutto quello che ci ruota attorno, ci stiamo tralasciando l'un l'altra per non tralasciare altro.
Forse non è così male o sbagliato.
Però fa male, questo si.
Perchè non voglio farlo, eppure ci sono dentro invischiata e non so da che parte girarmi per fare cambiare le cose, perchè non ho risposte e non ho neppure le domande adatte, perchè siamo cambiati talmente tanto da quando cercavamo di cambiarci a vicenda che mi chiedo se ti andrebbe bene ancora se ti chiamassi con il solito vezzeggiativo/storpiatura.
Cerco scuse? No. Cerco di venire a capo di questa matassa.
28.9.07
elllamiamicadomanisispooosaaaa
Quante ne abbiamo passate?
Sembrano ricordi lontani, passati e chiusi.
Ho da sempre il ricordo della tua testa rossa tra i banchi di scuola, all’oratorio, e poi nelle uscite serali… Ho il ricordo di te come di qualcuno che mi ha aiutata ad uscire dalla crisi dopo che K mi ha lasciata; come di qualcuno che sa cosa vuol dire l’Amore per Orso.
Conosci buona parte delle cose belle e delle cazzate della mia giovinezza.
Conosco buona parte delle cose belle e delle cazzate della tua giovinezza.
C’ho messo un po’ a metabolizzare il fatto che in realtà ultimamente (e non intendo gli ultimi mesi) ci siamo “allontanate”. Forse è dovuto al fatto che dapprima lo percepivo come un tuo allontanamento, poi come un mio allontanamento. Poi sono arrivata alla conclusione che semplicemente ognuna ha preso la sua strada, un po’ senza accorgersene, che ci allontanava l’una dall’altra, ma a pensarci bene solo fisicamente: non sentivo la tua mancanza perché sapevo (e succedeva) che bastava una mail, uno squillo e l’altro rispondeva.
Questi nove mesi di preparativi per il matrimonio hanno ridisegnato un assetto delle amicizie in generale, e come tu ti sei legata molto più a C. (ma in fondo lo eri già prima), allo stesso modo io mi sono legata a S. (come del resto lo ero già prima!); ma l’uscita a cena solo noi quattro, mi ha fatto capire che alla base il nostro rapporto c’è ancora, vuoi per le esperienze vissute assieme, vuoi per il fatto che davvero, non ci siamo mai fatte del male l’un l’altra, ma siamo ancora qui, noi quattro.
Ci sono esperienze che condividerai con me
esperienze che condividerai con S.
esperienze che condividerai con C.
ed esperienze che condividerai con altre persone diverse da noi.
Ma se lo si vuole, questo legame che ci accompagna da anni attraverso innamoramenti, pianti, lutti, e tanta, tanta felicità, ci sarà sempre.
Personalmente, cara la mia signorina quasi "signora A." io ci proverò sempre a volerlo, a mantenerlo, ad apprezzarlo in tutto quello che è e che sarà.
Ti abbraccio fortissimo.
Sembrano ricordi lontani, passati e chiusi.
Ho da sempre il ricordo della tua testa rossa tra i banchi di scuola, all’oratorio, e poi nelle uscite serali… Ho il ricordo di te come di qualcuno che mi ha aiutata ad uscire dalla crisi dopo che K mi ha lasciata; come di qualcuno che sa cosa vuol dire l’Amore per Orso.
Conosci buona parte delle cose belle e delle cazzate della mia giovinezza.
Conosco buona parte delle cose belle e delle cazzate della tua giovinezza.
C’ho messo un po’ a metabolizzare il fatto che in realtà ultimamente (e non intendo gli ultimi mesi) ci siamo “allontanate”. Forse è dovuto al fatto che dapprima lo percepivo come un tuo allontanamento, poi come un mio allontanamento. Poi sono arrivata alla conclusione che semplicemente ognuna ha preso la sua strada, un po’ senza accorgersene, che ci allontanava l’una dall’altra, ma a pensarci bene solo fisicamente: non sentivo la tua mancanza perché sapevo (e succedeva) che bastava una mail, uno squillo e l’altro rispondeva.
Questi nove mesi di preparativi per il matrimonio hanno ridisegnato un assetto delle amicizie in generale, e come tu ti sei legata molto più a C. (ma in fondo lo eri già prima), allo stesso modo io mi sono legata a S. (come del resto lo ero già prima!); ma l’uscita a cena solo noi quattro, mi ha fatto capire che alla base il nostro rapporto c’è ancora, vuoi per le esperienze vissute assieme, vuoi per il fatto che davvero, non ci siamo mai fatte del male l’un l’altra, ma siamo ancora qui, noi quattro.
Ci sono esperienze che condividerai con me
esperienze che condividerai con S.
esperienze che condividerai con C.
ed esperienze che condividerai con altre persone diverse da noi.
Ma se lo si vuole, questo legame che ci accompagna da anni attraverso innamoramenti, pianti, lutti, e tanta, tanta felicità, ci sarà sempre.
Personalmente, cara la mia signorina quasi "signora A." io ci proverò sempre a volerlo, a mantenerlo, ad apprezzarlo in tutto quello che è e che sarà.
Ti abbraccio fortissimo.
2.8.07
di amore ricordi e pioggia
Lo senti l'odore di pioggia?
Il respiro che la terra rilascia
a quel bacio acquoso?
Lo senti quel sapore che invade
e anticipa mille e più ricordi
lì, che entra dalla finestra,
lo senti?
Mi accarezza la guancia
e sfiora le labbra
oltre a farmi desiderare
di correre
e ancora di più
di camminarci dentro senza meta
ed essere
Pioggia.
Il respiro che la terra rilascia
a quel bacio acquoso?
Lo senti quel sapore che invade
e anticipa mille e più ricordi
lì, che entra dalla finestra,
lo senti?
Mi accarezza la guancia
e sfiora le labbra
oltre a farmi desiderare
di correre
e ancora di più
di camminarci dentro senza meta
ed essere
Pioggia.
9.7.07
Sabato sera - A Sara
Principalmente non ricordavo la tua voce.
Ne avevo un ricordo vago, come tutte le cose che si ricordano dopo anni di vissuto. Ricordavo la tua "r", ma la ricordavo come un difetto di pronuncia e invece si è trasformato in un'àncora. Un qualcosa che lega l'ascoltatore alle tue parole. Un suono duro, quasi "tedesco", ma che prende di petto chi ascolta, e che fa pensare dove sta la differenza con le altre persone che hanno la erre simile alla tua.
Ho amato tutta l'opera.
Ho amato Oberon e Titania, forti, testardi e sensuali.
Ho amato il bel Puckettino dal fisicaccio forte (da restare a dorso nudo tutto il tempo nonostante la brezza).
Ho amato il vostro recitare, i vostri costumi, il fatto che Sogno di una notte di mezza estate sia stato rappresentato in un bosco, con alberi che sembravano li ad aspettare quello e quello solamente.
Ho finalmente visto
teatro.
Altro che le nostre buffonate, che pure un senso lo hanno comunque:
onorare l'arte del mettersi in gioco
(o almeno dovrebbe essere così)
E quando ho sentito parlare il tuo Maestro di Arte e Teatro...
Vedere i suoi occhi brillare a quelle parole che già ho sentito dette da te...
Ho capito perchè hai scelto questa vita, che ti auguro con tutto il cuore di portare avanti sempre.
Ne avevo un ricordo vago, come tutte le cose che si ricordano dopo anni di vissuto. Ricordavo la tua "r", ma la ricordavo come un difetto di pronuncia e invece si è trasformato in un'àncora. Un qualcosa che lega l'ascoltatore alle tue parole. Un suono duro, quasi "tedesco", ma che prende di petto chi ascolta, e che fa pensare dove sta la differenza con le altre persone che hanno la erre simile alla tua.
Ho amato tutta l'opera.
Ho amato Oberon e Titania, forti, testardi e sensuali.
Ho amato il bel Puckettino dal fisicaccio forte (da restare a dorso nudo tutto il tempo nonostante la brezza).
Ho amato il vostro recitare, i vostri costumi, il fatto che Sogno di una notte di mezza estate sia stato rappresentato in un bosco, con alberi che sembravano li ad aspettare quello e quello solamente.
Ho finalmente visto
teatro.
Altro che le nostre buffonate, che pure un senso lo hanno comunque:
onorare l'arte del mettersi in gioco
(o almeno dovrebbe essere così)
E quando ho sentito parlare il tuo Maestro di Arte e Teatro...
Vedere i suoi occhi brillare a quelle parole che già ho sentito dette da te...
Ho capito perchè hai scelto questa vita, che ti auguro con tutto il cuore di portare avanti sempre.
23.4.07
vasi comunicanti
Sono finalmente in cima al monte,
seduta,
e godo dei due panorami possibili:
l'infinita gioia
e
l'infinita tristezza.
Sto nel mezzo questa volta,
tenuta sospesa da questi due sentimenti
equilibrati come due liquidi in pari quantià in vasi comunicanti.
Sto nel mezzo,
ancora per un pò.
Perchè per una volta proprio questo equilibrio di cose mi impedisce di essere sommersa dai sentimenti stessi.
Ancora un pò,
E poi mi lascerò scivolare
sul pendio più dolce.
seduta,
e godo dei due panorami possibili:
l'infinita gioia
e
l'infinita tristezza.
Sto nel mezzo questa volta,
tenuta sospesa da questi due sentimenti
equilibrati come due liquidi in pari quantià in vasi comunicanti.
Sto nel mezzo,
ancora per un pò.
Perchè per una volta proprio questo equilibrio di cose mi impedisce di essere sommersa dai sentimenti stessi.
Ancora un pò,
E poi mi lascerò scivolare
sul pendio più dolce.
10.4.07
Oggi vorrei davvero festeggiare
Non ho avuto
- Feste a sorpresa e caspita se ne ho organizzate
- Una vera festa per i miei 18 anni
- La gioia di divertirmi davvero alle gite scolastiche
- Quasi mai la voglia di fumare
- Mai la voglia di drogarmi (a parte il caffè)
- Quasi mai rimpianti, tranne poi accorgermi che era davvero “meglio così”
- Paura di portare avanti alcune cose in cui credevo
- Il cellulare da minorenne!
- Problemi a ringhiare contro certa gente
- Mai tanto raffreddore allergico come quest’anno
Ho avuto
- Bisogno di imparare a chinare la testa se necessario
- Spesso la sensazione di essere presa per il c***
- Bisogno di tante coccole
- Problemi a fidarmi della gente
- Bisogno di rispettare i miei tempi
- Amanti fedeli e rispettosi (a parte uno)
- Una famiglia che mi ha dato tutto quello di cui avevo bisogno
- Qualche amico vero, almeno per un tratto di strada
- La fortuna di tornare sempre ad Amare nonostante tutto
- La fortuna di incontrare D
- La fortuna di ritrovare D
- Paura della Morte
- Consolazione nel bisogno
- Una spalla su cui piangere
- Due braccia dentro cui ridere
Venticinque anni e me li sento tutti: odiati, amati, assaporati e gustati.
Nonostante tutto
Sempre
Orsa
- Feste a sorpresa e caspita se ne ho organizzate
- Una vera festa per i miei 18 anni
- La gioia di divertirmi davvero alle gite scolastiche
- Quasi mai la voglia di fumare
- Mai la voglia di drogarmi (a parte il caffè)
- Quasi mai rimpianti, tranne poi accorgermi che era davvero “meglio così”
- Paura di portare avanti alcune cose in cui credevo
- Il cellulare da minorenne!
- Problemi a ringhiare contro certa gente
- Mai tanto raffreddore allergico come quest’anno
Ho avuto
- Bisogno di imparare a chinare la testa se necessario
- Spesso la sensazione di essere presa per il c***
- Bisogno di tante coccole
- Problemi a fidarmi della gente
- Bisogno di rispettare i miei tempi
- Amanti fedeli e rispettosi (a parte uno)
- Una famiglia che mi ha dato tutto quello di cui avevo bisogno
- Qualche amico vero, almeno per un tratto di strada
- La fortuna di tornare sempre ad Amare nonostante tutto
- La fortuna di incontrare D
- La fortuna di ritrovare D
- Paura della Morte
- Consolazione nel bisogno
- Una spalla su cui piangere
- Due braccia dentro cui ridere
Venticinque anni e me li sento tutti: odiati, amati, assaporati e gustati.
Nonostante tutto
Sempre
Orsa
16.3.07
...mi sa che stasera devi darmene ancora...
Ho la scatolina che mi hai regalato sulla scrivania.
E’ aperta solo un pochino, di modo che possa
intravedere il loro colore
e annusare il loro profumo.
Ogni tanto ne prendo uno,
ma uno per volta eh,
lo stiro bene con le dita, togliendo ogni piegolina
e lo stendo su ogni piccola ferita: coccola, risana, rasserena…
6.3.07
..devo smetterla con la peperonata alla sera che poi mi sogno cose assurde dette da gente che non conosco...
E' stato il bacio che mi hai negato
a farmi realizzare a distanza di tempo
quale fosse stato il tuo Amore per me...
Quale fosse stata la tua coerenza, la tua forza di volontà...
E' stato in un tuo abbraccio
che ho apprezzato tutto quel condensato di sentimenti,
in due braccia nuove e sconosciute e che non saranno mai mie.
E che lo saranno comunque sempre,
perchè sono l'ultimo che ha potuto averle.
12.2.07
insipidi attimi dolorosi
Guardo la tua immagine riflessa nelle bolle di sapone e non oso far esplodere il momento.
Ondeggia l'attimo tra ipotesi e promesse,
Fluttua instabile, facendo di tutto per lasciare il resto a terra.
Vorrei chiederti se non ti stai avvicinando troppo al sole, mentre ti giri e mi sorridi serena come mai ti ho vista, trastullandoti in questi giochi da bambina, meditando sul tuo futuro già di donna.
Ondeggia l'attimo tra ipotesi e promesse,
Fluttua instabile, facendo di tutto per lasciare il resto a terra.
Vorrei chiederti se non ti stai avvicinando troppo al sole, mentre ti giri e mi sorridi serena come mai ti ho vista, trastullandoti in questi giochi da bambina, meditando sul tuo futuro già di donna.
7.2.07
di giostre e peperoni grigliati
Sospesa e appesa al mio limite esistenziale:
non so mantenere il broncio mai.
Eppure non mi sento una debole, che questo (il non broncio) non vuol dire che mi faccio trattare da zerbino.
Le mie piante sghignazzano tra loro... ok, zerbino un pochino, ma solo per voi mie dilette...
Il sole è tramontato da tempo ma oggi infondo non apettavo altro... altro che Te... (Orso mio)
non so mantenere il broncio mai.
Eppure non mi sento una debole, che questo (il non broncio) non vuol dire che mi faccio trattare da zerbino.
Le mie piante sghignazzano tra loro... ok, zerbino un pochino, ma solo per voi mie dilette...
Il sole è tramontato da tempo ma oggi infondo non apettavo altro... altro che Te... (Orso mio)
22.1.07
Orso
..Di oggi e di ieri voglio ricordare solo Te Amore..
..e solo Noi affacciati sul soggiorno-che-verrà..
T.S.S.
..e solo Noi affacciati sul soggiorno-che-verrà..
T.S.S.
8.1.07
Caro 2007,
dopo 8 giorni, come ti trovi qui da noi?
Personalmente non ti conosco ancora bene, ma da subito ti sei dimostrato uno che chiede tanto (scelte, decisioni, proponimenti), molto più del tuo collega 2006, che se ne è appena andato. Quello che mi chiedo è se darai tanto quanto pretendi o se per vedere i tuoi frutti dovrò attendere un tempo più lungo del tuo passaggio.
Sei il mio terzo anno che finisce per sette e se del primo non ho ricordi al momento, del secondo ricordo che pure quello era stato un anno di scelte e di cambiamento, uno di quegli anni di cui ci si ricorda per forza; forse è quello che mi spaventa un pò di te. Forse perchè cambiare è bello ma la mia razionalità mi apre il sipario di mille retroscena che non posso andare a controllare uno per uno ma che devo prendere così come vengono. Un pò come le scartoffie sul tavolo questa mattina: una pigna fantozziana di cose che non mi appartenevano perchè non le ho vissute causa ferie e che ho dovuto ricostruire. Ma ci sono riuscita e so che posso costruire anche te, che hai già preparato gli scavi per i piloni principali dell'edificio multipiano che mi vuoi fare costruire: sei sicuro che ne sarò all'altezza? Certo, questa volta, dopo 25 anni di prove tecniche, ho imparato che prima si fa il progetto, poi lo studio gelologico, poi si modifica il progetto, poi si cominciano gli scavi e poi... poi non mi va di pensarci ora, perchè non posso lavorare e fare un castello di carta. Quest'anno ho comprato i mattoni il cemento armato, il ferro i ponteggi e credo che andrò a costruire una cosa che il tuo amico 2008 dovrà mettere in conto insieme ai suoi di progetti. Questa volta mica posso lasciare le cose a metà (anche se tu, vecchio 2006 sai bene che al tuo edificio manca qualche porta perchè la stavo studiando ancora, ma la struttura c'era tutta...) e soprattutto, mica voglio lasciarle a metà...
Quindi patti chiari e amicizia lunga.
Spero.
Vero?
Tua, ossequiosamente,
OrsaLè
dopo 8 giorni, come ti trovi qui da noi?
Personalmente non ti conosco ancora bene, ma da subito ti sei dimostrato uno che chiede tanto (scelte, decisioni, proponimenti), molto più del tuo collega 2006, che se ne è appena andato. Quello che mi chiedo è se darai tanto quanto pretendi o se per vedere i tuoi frutti dovrò attendere un tempo più lungo del tuo passaggio.
Sei il mio terzo anno che finisce per sette e se del primo non ho ricordi al momento, del secondo ricordo che pure quello era stato un anno di scelte e di cambiamento, uno di quegli anni di cui ci si ricorda per forza; forse è quello che mi spaventa un pò di te. Forse perchè cambiare è bello ma la mia razionalità mi apre il sipario di mille retroscena che non posso andare a controllare uno per uno ma che devo prendere così come vengono. Un pò come le scartoffie sul tavolo questa mattina: una pigna fantozziana di cose che non mi appartenevano perchè non le ho vissute causa ferie e che ho dovuto ricostruire. Ma ci sono riuscita e so che posso costruire anche te, che hai già preparato gli scavi per i piloni principali dell'edificio multipiano che mi vuoi fare costruire: sei sicuro che ne sarò all'altezza? Certo, questa volta, dopo 25 anni di prove tecniche, ho imparato che prima si fa il progetto, poi lo studio gelologico, poi si modifica il progetto, poi si cominciano gli scavi e poi... poi non mi va di pensarci ora, perchè non posso lavorare e fare un castello di carta. Quest'anno ho comprato i mattoni il cemento armato, il ferro i ponteggi e credo che andrò a costruire una cosa che il tuo amico 2008 dovrà mettere in conto insieme ai suoi di progetti. Questa volta mica posso lasciare le cose a metà (anche se tu, vecchio 2006 sai bene che al tuo edificio manca qualche porta perchè la stavo studiando ancora, ma la struttura c'era tutta...) e soprattutto, mica voglio lasciarle a metà...
Quindi patti chiari e amicizia lunga.
Spero.
Vero?
Tua, ossequiosamente,
OrsaLè
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