28.11.07

Voglia di neve.
(Solo cinque minuti eh, quelle manie un pò pazzoidi di cui poi ci si pente subito)

26.11.07

sentirsi importanti

A volte capita che nel trapianto autunnale, si crei uno spazio anche per te.
Inaspettatamente.
Accogliente.
Vero.

23.11.07

Narciso

Ho riposto accuratamente nella sua scatola l’acqua di profumo all’iris tenue e ho fatto spazio per quella al narciso.

Profumo di primavera in questo autunno quasi inverno.
Se chiudo gli occhi mi sembra di sentire il sole tiepido sulla pelle e mi pare di scorgere gli steli di narciso ondeggiare nel vento come la più antica delle danze.

Non amo truccarmi se non in rare occasioni, ma non riesco ad uscire senza un po’ di profumo: prima ancora che per farmi “sentire” dagli altri, per fare piacere a me.

Un profumo deve avere un potere evocativo positivo, una fragranza persistente ma non invadente (o almeno per me che lo indosso), una carica energizzante anche emotiva. Poi è la pelle di ognuno a “metterci del suo”.

22.11.07

Considerazioni

Oggi vedendo l'addetto sbalordito, mi sono resa conto che mi hanno creato mastino e macchina da guerra per i documenti da compilare.

...Sono diventata un mostro...

*sigh*

20.11.07

a grande richiesta

Fine settimana parte terza, che però è temporalmente da riportarsi tra la parte prima e la parte seconda.

KATAKLO
dal sito: "Danzatori, sospesi in equilibrio tra danza, sport e poesia. Kataklò nasce con questa filosofia, la commistione tra diverse discipline spettacolari, stupendo ed emozionando da più di dieci anni il pubblico."

Ognuno impara a descrivere l'Amore a suo modo; loro lo fanno con i movimenti e i gesti atletici...

fine settimana parte seconda

Nel freddo ho amato una cioccolata calda e risate sincere.
Ho perfino bevuto il the al Rum.
[indovina chi della combricola l'ha preso...]

Poi la notte si è fatta vicina e la tua lontananza s'è sentita di più.

Un w end senza te...

ieri sera notavo

Come è strano vedere il proprio mondo dall'altro lato della strada.
E credetemi, non ci sono metafore questa volta.
E' la differente prospettiva a inquietarmi.

19.11.07

Fine settimana parte prima

Sono figlia di due infermieri. Cugina di infermieri. Nipote di infermieri. Amica di medici.

La mia vita è stata un rapportarsi alle malattie come qualcosa di più comprensibile rispetto ad altri, o almeno credo.

La mia infanzia è stata uno sbucciarmi anche gravemente (ma si fa per dire, che i bambini sono fatti di gomma) le ginocchia e avere le fasciature più “fashon” e ben fatte del vicinato: questo tanto per buttarla sul ridere, si intende.

La mia adolescenza è stata avvolta in questo mito dell’aiutare il prossimo, dell’alleviare le sofferenze, mito, che ci tengo a sottolineare, alimentavo da sola senza l’aiuto di nessuno eh.

Per me l’idea di fare l’infermiera era la cosa più bella che si potesse fare. Dopo la veterinaria, ovvio.

Poi entrambi i lavori mi sono andati in noia, in delusione, in rabbia.

A volte però mi chiedo cosa sarebbe stato in questi anni di malattie per me e per i miei, se non avessero conosciuto quello di cui sono affetti. Se non avessero saputo spiegare anche a me e mio fratello il significato di quelle parole incomprensibili che fanno apparire tutto ancora più grave.

Spesso mi sono rintanata dell’immenso dizionario medico per cercare di capire quando non ottenevo risposte, quando la competenza dei miei genitori veniva messa in “ombra” dal fatto che in quel momento erano solo pazienti e anche se conoscevano la loro terapia, anche se conoscevano le dosi di principi attivi assunti, anche se facevano presente che forse, ma solo forse eh, se si diminuiva il principio attivo non era poi così corretto…

Forse eh.

E vedere altri occhi che non reggono il tuo sguardo arrabbiato e furente, dopo. E nel dizionario medico non ci sono risposte al riguardo.

Già. Ma fa niente su, non piangiamoci addosso.

Pronti ancora una volta ad affrontare dei dott House nostrani, arroganti, che pensano sempre che il dottore precedente sia un perfetto idiota, ma che non giungono alle sue stesse rapide, spettacolari conclusioni.

Per fortuna che ne conosco anche alcuni che non sono così.
Per fortuna che c'è ancora qualcuno che non la butta sul "risultato aziendale" ma sulla salute del paziente.
Per fortuna.

16.11.07

Perchè i cartoncini si chiamano Bristol?

Il lato positivo di oggi è stato uno scherzoso invito a cena.

Rifiutato.

*********************************************************

Il freddo comincia a tagliarmi le mani e le labbra; sconquassa i miei pensieri rotolandomi nell'anima e smorzandosi accando al caminetto.

Ogni volta che devo scartabellare tra i mille documenti antecedenti al mio arrivo qui, non riesco a non pensare a dove ero, a cosa facevo 11 anni fa.

Millenovecentonovantasei, terza media - prima superiore.
Altro taglio di capelli, altra taglia di vestiti, altra visione del mondo.
Altra vita.

Non conoscevo ancora la quasi totalità delle persone che ora sono il mio pane quotidiano, nemmeno il mio Orso.

Ma il millenovecentonovantasei è stato un anno speciale e lo ricordo con piacere, nonostante tutto.

Nonostante questi maledetti moduli da compilare.

Concerto Babies

Venerdì 16 novembre solita ora al Caffè Nero Bollente di Cesano Maderno!

12.11.07

vento freddo

Valanga di foglie e vento impudente che sferza impetuoso sui viali della mia Brianza.

Ieri pome mentre pulivo la taverna (quella vera, fatta di piastrelle e mattoni), ho avuto tempo per riflettere e meditare sulle cose importanti della vita:

ma i muratori, porca paletta, come fanno a sporcare in questo modo?!

Chi siamo noi?

QUESTE DONNE QUI
ne faranno di strada!

E potrò dire:
Io c'ero a pogare in "killing in the name of"

Tenetele d'occhio!

7.11.07

E' difficile scrivere dopo un blocco.
Anche se il blocco me lo sono creata da sola, anche se non è il blocco che mi ha impedito di scrivere, ma la parte di me frantumata.
Riprendere.
Cercando di portare con me tutta la positività e l'armonia di questi giorni passati là dove è il mio cuore con chi il mio cuore lo possiede.
Viva, respiro questo autunno che mi veste di colori e umidità.
Attendo la primavera e l'estate, ma non disdegno il passaggio dell'inverno.

ri|prèn|de|re

v.tr. e intr. (io riprèndo)

II v.intr. FO
1a (avere) ricominciare a fare qcs.: r. a parlare, a dormire, a leggere per introdurre un discorso diretto: dopo un lungo silenzio lei riprese: «E allora ...»
1b (essere) di qcs., iniziare di nuovo: le lezioni riprenderanno fra due settimane, è ripreso a nevicare
2 (avere) di autoveicolo, avere ripresa
3 (avere) fig., di pianta, ritornare rigogliosa, rinvigorirsi: dopo questa pioggia le piante del giardino riprenderanno