26.11.10

Prima neve in Brianza dell'inverno 2010: il freddo è pungente e si sofferma subito, imperterrito sulla punta del naso e su quella dei piedi; sciarpa, cappello, guanti e piumino: sembro l'omino Michelin e ogni tanto scorgo qualche ghigno (che per altro ignoro, dato che mi interessa di più non avere freddo piuttosto di quello che pensa di me la gente).

Il sole fa capolino verso le quattro del pomeriggio e, vedere le Grigne innevate, rosse/rosate come se andassero a fuoco per la luce del tramonto è qualcosa che lascia senza fiato.

Sono settimane che sono inghiottita in una realtà che non mi lascia respiro, sono settimane che divento ogni giorno più Orsa grigia, poi nera, sempre più scontrosa con tutti, perfino con il Bear: vedere le mie montagne così mi ha fatta sciogliere, solo un pochino, ma l'inizio del disgelo è sempre importante!

Voglia di un fine settimana di riscoperte.

[Un saluto alla tv analogica: questa mattina ho visto finire l'ultimo programma di rai 3 e switchare il canale in digitale. Che stretta al cuore: non credo nel digitale, spero di ricredermi]

29.9.10

29.9

"Seduto in quel caffè..."

Non c'è niente da fare: mi chiedo quante radio passeranno questa canzone, oggi.

Dieci anni fa sostenevo l'esame di guida per la patente B.
Faceva molto più autunno di oggi: aveva già cominciato a gelare la notte, c'erano molte più foglie gialle e arancioni, ma io indossavo ancora il mio giubbino di jeans.

Ricordo molte cose di quel giorno e ricordo che è stato un giorno di svolta, non per le cose accadute il giorno stesso, ma per quelle che sarebbero avvenute di conseguenza.

29 settembre. E son già passati 10 anni!

28.9.10

Amami più forte.

Voglio alzare il volume del nostro Amore,
fino a fargli a rompere ogni indugio
ogni timore
ogni dubbio.

Rubami l'anima ogni giorno
e tienila con te
come un olio prezioso
col quale nutrire la tua pelle nei giorni di festa.

Amami più forte
e
vivimi

29.8.10

Ricordi e scritti dalle ferie, il giorno prima di tornare al lavoro

Svegliarsi all'alba mi mancherà.
So che può sembrare un'assurdità, e lo sembrerebbe anche a me specialmente nel periodo lavorativo!

Ma sentire la luce che piano piano schiarisce, fino a mostrare una sfera arancione che fa capolino dal suo letto di mare, mentre la natura tutta si ferma e aspetta silenziosamente, è qualcosa di stupendo.

Mare altamente salato, praticamente mai calmo, mare di sassi senza sabbia, alcuni grandi come briciole e altri simili a confetti, tutti accarezzati così tanto dal mare da essere smussati sugli spigoli della personalità; personalità modellata dal mare come quella del proprietario dello stabilimento: sereno, quieto, ma costante.

Mi mancherà la vista del monte Conero con Numana alta e Sirolo (dove ho fatto una delle migliori mangiate di pesce della mia vita), presi da questo punto preciso in cui il monte Conero somiglia alla testa di un orso dormiente a ridosso del mare.

Mi mancherà la vista su Loreto, specialmente la sera, al tramonto, quando con una magnifica luce arancione si creava un panorama suggestivo.

Mi mancheranno questi quasi-dieci-giorni-solo-di-pesce, specialmente questo inverno quando anelerò a qualche sapore estivo.

Mi mancherà questo vento, vento da coccole e a volte vento freddoe potente da vela, catamarano e wind surf.

Sta finendo un'altra estate e io mi ci lascio scivolare, dondolo sulle curve dei miei capelli a polipetti - causa aria di mare - e riposo.

5.8.10

Buone vacanze!

Oggi era novembre.
Grigio, freddo e con 15°C.
Il cielo era una coltre di nuvole spessa
che tristezza!

Con questi grigio pensieri
vado a cercare il caldo e il sole!

Ci sentiamo a fine agosto, cari.

Caspoggio, Numana, Assisi mi attendono:
sai mai che torno a fare Taiji che pigramente ho abbandonato!

25.7.10

Da Perledo, guardando il Lago

Cosa cambia? Niente.
E il lago si increspa.

Cosa cambia? Tutto.
E il lago si increspa ancora.

E' tutto un andirivieni di fare e disfare, un ciclico eterno ritorno che instilla dejavù e sapori già noti.

Sono il vento che accarezza le vette,
sono il vento che scompiglia le acque,
sono il vento che sconvolge i piani di volo dei gheppi
sono il vento che turbina roteando su se stesso
e virando all'improvivso solleva tovaglie, bicchieri e sottane.

Nasco, scompaio, riappaio.

Vivo.

Chi è capace di tenermi?

20.7.10

incredula

E' il 20 luglio.
Fa caldo qui in Brianza.
C'è la solita cappa d'afa.
Non si vede l'ora di andare in vacanza.

Ora,

potete vagamente immaginare cosa significhi

sempre al 20 - di - luglio

RICEVERE IL PRIMO CATALOGO PER I CADEAUX NATALIZI AZIENDALI?!

** almeno prima aspettavano la prima settimana di settembre **

5.7.10

improvvisamente piove dopo che l'ho annunciato

prevedevo il tempo
un tempo
ma era tanto tempo
che non prevedevo.

il tempo.

[e unbuon anniversario a me e al Bear]

10.6.10

durante la pausa caffè

Cielo grigio.
Non ricordo più come sia l'azzurro e il celeste.

E piovi, dannazione!
Che odio le eterne vie di mezzo!

Giugno balzano,
grano verde,
riposo lontano.

28.5.10

di Taiji e di percorsi

Tra due settimane si concluderà la mia esperienza di Taiji per quest'anno e considerando che settimana prossima si salta, manca solamente una lezione.

Sfogliando a ritroso il mio blog, ho ritrovato un anno fa parole e speranze spese per questa disciplina di cui pensavo di sapere qualcosa e in realtà non sapevo nulla e mi sono accorta che non ho trovato quello che cercavo: cercavo equilibrio e invece sono stata buttata in mezzo ai flutti!

Non fraintendete, non è stata affatto un'esperienza negativa, anzi; sono arrivata a credere femamente che fosse quello di cui avevo bisogno: una grossa, devastante, impegnativa scrollata di spalle. Come tutte le esperienze, si possono vivere a vari livelli e io dalle lezioni settimanali potevo portare a casa anche soltanto il mal di gambe invece del mal d'anima; invece ho scelto di lasciare che il taiji lavorasse anche in questi termini scavandomi dentro, ponendomi interrogativi e in ultimo e forse più devastante, mostrandomi interamente la mia vita fotografata nel momento preciso in cui la stavo osservando.

Tutte queste cose hanno portato ad accorgermi che non mi piacevo come Orsa e non mi piaceva la piega che la mia vita aveva drasticamente preso: come già detto una colossale scrollata di spalle "SVEGLIAAAA!!" mi son sentita urlare nelle orecchie (metaforicamente, si intende), mentre ero rovinata a terra senza forze.

E mi sono alzata, vuota di quasi tutte le certezze, ben sapendo che toccava a me rinnovarmi e continuare, che solo io potevo sapere come...ma allo stesso tempo non sapendo affatto da dove cominciare. Per fortuna l'Orso marito che ho accanto ha un suo tatto e una sua delicatezza tutta particolare ed è riuscito, davvero con poco, a darmi lo stimolo giusto per riprendere. E ora vado avanti con più serenità, con più concretezza.

Se cerco cosa significa "Equilibrio" sul dizionario mi dice che in fisica è uno stato in cui le cose sono ferme e in senso figurato che è un modo per indicare "moderazione": posso dire con certezza che NON VOLEVO davvero l'equilibrio.

Non voglio che le cose siano statiche ma dinamiche.
Non voglio che il tempo si fermi con me immersa come in un limbo, ma che proceda e che io mi ci muova come un'onda (e che il movimento parta dai piedi, passi dal respiro, arrivi alle spalle, continui dai gomiti e si esaurisca oltre le mani. ma questo è un altro discorso).
Non voglio il buon senso e la moderazione, le conosco già: voglio la forza per saperle usare e la saggezza per non abusarne.
Il Taiji, non mi ha dato la pace o la felicità:
mi ha mostrato tutta la strada da fare per raggiungerle.

equilìbrio [ekwi'librjo]s.m.
1 sm{fisica} condizione dei corpi che, in un sistema fisico, rimangono immobili perché sollecitati da forze uguali e contrarie [anche in senso figurato]
2 sm[in senso figurato] buon senso, moderazione

preso da qui DIZIONARIO DI ITALIANO

18.5.10

Under a glass moon

Quando ti accorgi che
- non ci sono cavoli -

non sei proprio in grado di vivere alla giornata
e hai un fisiologico bisogno di tabelle e scadenze

tutto,
intorno,

scricchiola un pò.

4.5.10

Questa è la storia del nostro amico Alex che si era innamorato di Adelaide detta Aidi...

Ieri sera ho visto "Jack Frusciante è uscito dal gruppo".
Non fatelo.
Piuttosto leggete il libro, che è “un po’ più rock e un po’ più basso”: nel libro ci sono descrizioni che non credo nessun regista riuscirebbe a rendere con semplici immagini senza parole.

Inevitabilmente sono andata alla libreria e a colpo sicurlo l'ho afferrato dallo scaffale. Carta ingiallita ma libro intatto.

E "Oh cielo", ho cominciato a sfogliare e a pensare a quella storia! A quanto ha segnato la mia adolescemenza! A quanto mi sono accorta di assomigliare ad Aidi e, dannazione, a tutte le Volpi che ho avuto.

Il problema era quello. Il piccolo principe non si innamora della Volpe, è innamorato del fiore: con la Volpe ha solo un forte e sincero legame di amicizia. Ma chissà perché con la storia che “l’essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che col cuore”, si finiva sempre per assoggettare l’eventuale Volpe di turno al possessore del proprio cuore. E si finiva dannatamente per piangere e soffrire e non bastava mica più il rumore del vento nel grano.

Per fortuna che con gli anni questa cosa l’ho capita.
..E quanto mi ha fatto sentire stupida essere stata Aidi: Aidi che aspetta il suo principe, Aidi che non sa amare perché l’amore è più grande di lei e lo chiama lo stesso con quel nome, Aidi che confonde Volpi e Rose e soffre e fa soffrire.

Mi sono seduta con un buon brandy in mano e ho rivisto il film della mia vita sorridendo.

Perché infondo è stato giusto essere Aidi, per arrivare ad essere l’Orsa.

E nonostante tutto, è un libro che vi invito a leggere davvero, con leggerezza sì, ma anche con attenzione.

" Sono io disposto
a mettermi coscienza e controcoscienza sotto le suole delle scarpe
e cercare solo
quel che mi fa essere felice,
che mi fa star bene,
che mi fa ridere,
per sentirmi vivo sul serio?
Sì, sono io disposto"

21.4.10

Di ritorni

Nel 2004 la taverna non esisteva ancora.
Ma leggevo - oh se leggevo - molti altri blog.
Narsil c'è ancora, altri non ci sono più o non vengono più aggiornati.

Leggevo e commentavo e cercavo nuovi blog legendo quelli di chi scriveva.

Ed ero arrivata qui .

Non ne ero una frequentatrice assidua. Ero più giovane, ero diversa. Ma mi ci ero affezionata, al blog, come ai di Lui commenti.

Poi il rapimento.
Poi l'uccisione.

E il rendersi conto che era proprio lui...

Oggi è tornato a casa.

Dentro mi si rimescola malinconia e un sorriso triste.

Ma almeno è tornato.

16.4.10

Oza B Day

E così è passato anche il compleanno dell'Orsa: con l'arrivo di regolo, possono dirsi conclusi i festeggiamenti.

Per la prima volta dopo molto tempo, posso dire di essere felice, contenta, soddisfatta! Buon cibo, buona compagnia, bellissima serata!


Mi sono sentita una regina! ...e non è un eufemismo ; )


[Opera del Mio Orso del Cuore ]


9.4.10

di giorni che sembrano notti

Questa mattina ero spalmata sull'asfalto.
Per raccogliermi mi si doveva raschiare con il cucchiaino.

Sono mesi che fisicamente sono uno straccio.
Sono stanca di avere la febbre che sale improvvisamente,
sono stanca di bombarmi di farmaci,
sono stanca di non capire cosa cavolo ho.

Poi leggo altrui sorti, molto peggio della mia e invece di regire crollo.
Piango,
Piangopiangopiango.

E non c'è stato altro da fare se non arrotolarmi sulle gambe del mio paziente Orso-marito, anche se solo virtualmente e sedimentare.

La Wide ha pubblicato una bella poesia di John Keats che vi invito a leggere: personalmente l'ho stampata e ora la porto con me.

A volte la Speranza va invocata, chiamata a gran voce.
A volte, e questo almeno è il mio caso questa volta, bisogna togliersi le bende che ci impediscono di vederla.

Non sto "BENE" nel pieno significato del termine.
Ma sicuramente ho le ferite pulite e ben medicate.

8.3.10

che nervi

Perchè diamine sono in grado di realizzare feste e gestire eventi per altri

E non sono minimamente in grado di organizzare la mia festa di compleanno?!?!

2.3.10

pensieri

Amico mio,

l’altro giorno mi hai chiesto a cosa serve Amare.

Serve per non cadere continuando a girare ballando.

Serve per avere un muro meraviglioso lungo il quale appoggiarsi nelle fredde giornate di sole invernali.

Serve per essere liberi, perché è avere una Patria in cui credere, per cui combattere, insieme alla quale vivere, alla quale ritornare e per la quale scegliere di fare tutte queste cose.

Il problema (e la fortuna) è che queste cose che ti ho scritto funzionano solo se le si fa in due.

Altrimenti perderai il tempo ballando rischiando di cadere.

Altrimenti il muro ti sporcherà la giacca di fango e tu ti arrabbierai.

Altrimenti la Patria da raggiungere sarà inavvicinabile per via dei gorghi lungo le coste.

Capitano comunque dei giorni così, anche nei grandi Amori. E magari non sono “giorni”, ma diventano settimane e magari mesi.

Mesi in cui stringerai di più l’altro per guidarlo e non cadere.

Mesi in cui starai distante dal muro, ma sempre vicino, sempre al suo fianco.

Mesi in cui resterai con la tua barca al largo delle coste della tua Patria e ti accontenterai di sentire il rumore dei flutti lungo le sue coste.

Amare ti serve per capire anche quando dire basta.

E allora? Forse che non sei un ballerino o il muro era semplicemente cartongesso che non reggeva il tuo peso? No, forse semplicemente non era la tua Patria.

O forse non sei stato riconosciuto tu come Patria. E in questo caso, anche se fa male e tanto, non ci puoi fare molto.

E Amare torna a fare male come la corda delle vele che ti taglia le mani per andare in contro a un nuovo vento.

Giornate dense di pensieri a nuvolette.
E i mesi scorrono come acqua di fiume.

27.1.10

Credo proprio
che metterò finalmente mano
al lay out della taverna.

26.1.10

oggi

Domenica ho acquistato dei giacinti in boccio: anelo alla primavera.

Li ho sistemati sul bordo della finestrella della cucina: luce e caldo-umido, che possono volere di più??

Parevano li li per aprirsi e invece niente da fare: stropicciano i loro petali oziosamente consci di un disegno più grande.

Questa sera sono venuta a conoscenza anche io del disegno più grande: sono qui che anelo al tepore primaverile, alla rugiada quando è quasi estate
ma
se guardo fuori dalla finestra,
proprio in questo momento..

NEVICA

20.1.10

Qualcuno ha lanciato sulla mia città

e sulle strade
e sui campi
e sulle città adiacenti

una coperta di nebbia fitta fitta
probabilmente per nascondere il fatto
di aver creato un enorme lastrone di ghiaccio
e una discreta quantità di brina
che resiste con i -4°C.

10.1.10

Rien ne va plus

e poi...
diventano madri quelle signorine,
purchè ci sia un uomo che le veda ragazzine.
Quell'uomo non le faccia invecchiare,
le lasci cantare....


E. Ruggeri

10.01.10

Quest'anno la neve sù, dove si trova il mio cuore, è caduta (e a quanto pare cade ancora).
Ma quando sono salita era un enorme lastrone di ghiaccio continuo, una neve persistente, dura.

Un lastrone di ghiaccio simile al mio animo congelato di questi mesi e sul quale mi sono schiantata, procurandomi qualche livido e parecchio dolore.
Mi è scivolato addosso il 2009 e il 2010 mi ha portato a spasso sotto braccio senza dirmi il suo nome e senza che io glie lo chiedessi: seduti a guardare il fiume scorrere e l'acqua gelida accarezzare piccole perle ghiacciate addossate ai suoi bordi; il freddo non era reale, non dava l'idea di esserci ma c'era, come del resto i giorni di gennaio corsi veloci fino ad oggi: dieci / uno / dieci.
Ributtata nella realtà di avere anni alle spalle, pelle con qualche ruga in più e capelli colorati per nascondere malamente il bianco che comincia lento ad arrivare. La percezione di non poter restare e di non sapere esattamente dove andare, che il 2010 non è piombato nella mia vita pretendendo, ma solamente e inesorabilmente aspettando.
Aspetto con il mio cappello di lana e il giaccone pesante, con il mio bagaglio di esperienze (pressapoco grande quanto un trolley per il bagaglio a mano dei voli aerei), e il problema è che non so quale è il numero del bus che devo prendere.
Conosco le fermate, o almeno la maggior parte e conosco anche chi salirà a poco a poco, ma non il numero, il percorso, la destinazione esatta.
E faccio fumetto con la bocca, sistemando i guanti di pelle e guardo assente verso l'orizzonte.
Per ora sto in un limbo e so che durerà poco, ma per la prima volta (forse per poco anche questo), non sono in ansia, ma valuto. E speriamo di farlo bene.

di fotografie

C'è qualcuno che ha di me un ricordo in bianco e nero.

E l'idea mi piace.

Mi piace perchè l'assenza di colore in realtà stampa proprio la mia essenza piena e non il momento: non identifica la mia positività, la mia negatività al momento, ma solo e unicamente il momento.

E' come se nel bianco e nero vedessi stampato l'eterno attimo perfetto.