Pioggia di primavera.
Leggera, che ti entra dentro e ti butta fuori ricordi.
Nell'apprezzare i tergicristalli nuovi, girovagando con la Swift, nelle orecchie ho malinconiche melodie dettate dal caso.
Poi un flash back, ferma al lungo semaforo rosso, in fissa sui tastini al volante per cambiare stazione radio.
Ripenso che non so quanti anni sono passati, ma sono decisamente parecchi. Almeno dieci. O forse qualcosa in meno. Non lo so con precisione e questo forse è il motivo per cui non riesco a togliermi questo ricordo dalla testa, perchè non gli so dare una precisa collocazione nello scaffale della mia memoria.
Non mi ricordo e non c'è verso di arrivarci.
Forse solo non voglio.
Parlavi di te, ti parlavo di lei, della vostra gioventù. Discorsi seri, mentre cambiavi stazione radio al volante. Se solo avessi saputo prima, se solo avessi continuato in questi discorsi... Ho la saccenza di pensare, col senno di poi, che le cose sarebbero state diverse, credendomi artefice-di-futuro.
Ma la saccenza lascia il tempo che trova. E i se e i ma, scivolano via come queste gocce di pioggia sul finestrino.
Il semaforo torna ad essere verde, e io continuo a dirmi che quel giorno eri sincero con le tue parole.
Dovevi esserlo per forza.
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