19.7.11

17.7.11

Dopo il "silenzio stampa" di ieri, che non è stato rotto neppure per una massiccia dose di crema-spalmabile-al-cioccolato che di solito la fa impazzire, e che ha creato una sorta di "forte apprensione"

questa mattina
svegliarsi alle 5.30 con i suoi calcioni
non ha prezzo.

Grazie Polletta! :)

16.7.11

ancora in piedi

Eccomi.
Sveglia e in piedi da orari improbabili.

Ieri sera ho avuto un paio di contrazioni significative, quelle che ti sbarellano davvero e che lasciano strascichi e ti fanno dire: che, ha ragione sul serio mia cognata nel puntare tutto sul 16.7 come data per la nascita dell'Orsina?

Poi più niente, a parte l'essere crollata nel letto e aver dormito molto di più di altre notti (salvo poi svegliarmi più distrutta, delle altre notti).

Mi sono svegliata stanca e molto, molto "orsa".

Probabilmente è il processo del distacco emotivo con la mia pancia che comincia: dopotutto al termine mancano 9 giorni; diciamo però che non è una bellissima sensazione: voglia di solitudine, di non parlare da parte mia e voglia di "lasciate in pace la pancia e non coccolatemi" da parte della mia inquilina. E' come se fossimo due entità in conflitto con l'universo che le circonda e che comunque non interagiscono tra loro.

Mi sono persa in parecchi monologhi - dialoghi con "lamiapancia & ilsuocontenuto" in questi novemesi e ora è come se fossimo sedute insieme a vedere l'alba, in silenzio, in una attesa lunga, come quella di chi sa appunto che di li a poco nascerà il sole all'improvviso, ma non si sa esattamente quando: ed è un'attesa bella e un pò frustrante se non conosci i tempi, perchè sei tutto teso a cercare l'esatto momento invece che goderti lo scorrere del tempo.

Non lo so se partorirò davvero prima che questa giornata finisca.
Quello che spero è che migliori emotivamente parlando: ho una bimba confusa come me da tranquillizzare lì sotto ed è giusto che sia io a farlo.

E comunque "persi o no siamo ancora in piedi".

12.7.11

Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa –
e non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono –
e non aspetto nessuno:
fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:

ma deve venire;
verrà, se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene

il suo bisbiglio.
- Clemente Rebora -

Aspettare

Collo dell'utero morbido e di 2 cm:
"Signora, le si possono rompere le acque appena uscita di qui, come può arrivare tranquillamente a termine. Stia tranquilla e aspetti".

Questo è quanto detto nell'ultima visita prima del termine, a 38 settimane giuste, a 14 gg dal termine previsto.

Il dizionario dice che "aspettare" significa "non agire per una certa quantità di tempo, in vista di qualcosa che si pensa o teme debba accadere \ in vista dell'arrivo di qualcuno", ed io, figlia del mio tempo fatico a non-agire!

Eppure.

Eppure oggi, tornata dall'ennesimo prelievo del sangue, sono stata sdraiata per 2 ore sul letto e mi sono sembrati pochi attimi.

Mi sento Clemente Rebora santo cielo!!

Aspetto, seduta, guardando il tramonto.