26.9.12

E arrivò anche la grande crisi.
Grande "cozzitudine" a me e al suo papà della sera prima, seguita a un pianto disperato il giorno dopo, al nido.

E' normale, era stata fin troppo brava la mia Orsettina.

Passerà.

Però ho il cuoricino un pò in frantumi.

...passerà....

23.9.12

Sorso di vita

Correva il febbraio 2006.
Un tempo così lontano, così alle spalle che quasi non lo ricordavo più.
Mi arrivarono in dono 3 bottiglie di vino: vino "buono" preso da aziende vinicole e imbottigliato con attenzione; un dolcetto d'alba, che purtroppo non è sopravvissuto al trasloco dalla cantina dei miei alla taverna degli orsi, un barbera che resiste ancora imbottigliato e il vino che ho aperto oggi, un ca' de lion
 
 
VITIGNO E PROVENIENZA UVE: ca’ de lion è ottenuto con uve di un piccolo e vecchio vigneto di proprietà, le cui barbatelle provengono dalla zona francese del borgogna, sulle colline tra Canelli e san Marzano, zona ideale per microclima e terreno.
VINIFICAZIONE: tradizionale con fermentazione del mosto a contatto con le bucce a temperatura controllata.
COLORE: rosso rubino purpureo, con riflessi aranciati
PROFUMO:. persistente, ampio ed etereo, ricco di viola e fiori.
SAPORE: armonico, delicato ed austero

fonte http://www.vinighione.it/cadelion.html

Ho aspettato così tanto ad aprire questa bottiglia che l'ho dimenticata, adagiata nel suo giaciglio, lasciando che il tempo depositasse su di lei anni, polvere, ma non l'amaro delle cose passate creato dalla malinconia, nè l'aceto  delle cattive esperienze. Ha dormito, tranquilla, cullata dalle cose belle, protetta con il suo bel vetro verde scuro, dai raggi del sole che non ne hanno intaccato l'aroma ma ha potuto lo stesso crescere, avviando l'invecchiamento.

Bere questo vino, più di altri, è per me bere un sorso di vita.
La mia.
Vita passata, giorni, mesi, anni, perfino lustri!
Paesaggi, Chilometri, esperienze, volti, sentimenti...tutto racchiuso in un sorso di vino.

16.9.12

RNM e altro

A parte che ho dovuto bere 1 litro e mezzo di "liquido preparatorio".
A parte che mi hanno obbligata a bere l'ultimo bicchiere.
A parte che ne ho vomitato un pò *dannaz*
A parte che non ne ho vomitato troppo per far saltare l'esame *emmenomale*

A parte che avevo una vena bella.
A parte che non c'è più neppure lei.
A parte i 4 fori sulle braccia.
A parte l'agocanula sulla mano.

A parte la pipì che è cominciata prepotentemente a scapparmi a metà esame.
A parte che, fatta presenta la cosa, mi è stato detto "su che manca poco".
A parte che quel "poco" sarebbe stato mezz'ora.
A parte che ho cominciato a cantare tutte le canzoncine che canto a mia figlia per non pensarci.

A parte che il Buscopan in vena insieme al mezzo di contrato mi ha dato problemi.
A parte che ho visto sfocato per le tre ore successive.
A parte che la mano dell'ago canula è diventata stra gonfia.
A parte che ho fatto la pipì correndo in bagno, vedendo sfocato, in camice e cuffia e scarpine sacchetto.

A parte tutto questo

Pare che l'RNM mostri netti miglioramenti rispetto alla precedente.
"Ma lei prende cortisone, vero?"
"Emmh. No".
"Ah!!"
"Eh".

Perchè va meglio?
Anche chissene ;)

Grazie a tutti per l'interessamento!

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Domani la mia Orsetta
che ha 13 mesi e mezzo,
che mangia i ravioli agli spinaci,
che adora la frutta,
che sta imparando a camminare,
che amo alla follia,
comincia il nido.

*snifffff* :)

11.9.12

Ho la testa piena di pensieri.
Mentre i giorni scivolano via veloci e mentre continuo a correre la mia maratona personale quotidiana su zeppe nere o color oro, si accavallano fatti, notizie e sentimenti.

Domani ho l'ennesima risonanza magnetica addome completo, con simpatico beverone da buttare giù.
Qualcuno vuol venire a cantare la simpatica canzoncina: "E bevilo bevilo bevilo!E bevilo bevilo bevilo!" ? Magari aiuta!

La verità è che sono un pò stanca di tutti questi esami.
Quante volte l'ho già detto?
* monotona e ripetitiva *

Ho bisogno di "un orizzonte da inseguire" che non diventi l'ennesimo tentativo di scappare dalla realtà dei fatti: sono "malata", devo stare sotto terapia, se faccio abbastanza la brava non avrò grossi problemi.

Se vi capita, domani, verso le 08.00, pensatemi, così, per simpatia.
Mi sentirò sicuramente meno sola brindando ad ognuno di voi con la caraffa del mezzo di contrasto.

8.9.12

Settimo blog compleanno è magicamente passato senza un attimo per passare di qua.

E' finita la prima settimana di lavoro - con Orsetta dai suoceri (presto al nido): stancaaaante!!
La mia settimana è stata composta di levatacce, corse, risoluzione di problemi e crolli nel letto alla sera: occorre trovare un nuovo equilibrio!!!

Però sono qui, dopo sette anni e tanti cambiamenti, sono ancora qui.

2.9.12



“Vorrei fare riferimento al titolo “Come lampada che brilla in un luogo oscuro” […]. Questa parola è presa dalla seconda lettera di Pietro laddove l’apostolo descrive l’evento della trasfigurazione. Pietro ricorda la voce scesa dall’alto: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. E poi scrive: “è così – con questa voce – abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro” (2Pt 1, 16-21). La voce dei profeti è dunque “come lampada che brilla in un luogo oscuro” e, dal momento che ho chiesto a tutti voi di essere profeti nella Chiesa, questa lampada siete voi. Essa brilla, dice ancora Pietro, “finchè non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei nostri cuori” (2Pt 1,19): è il richiamo alle sentinelle del mattino che scrutano l’apparire del giorno e il segno della luce.

Questa è dunque l’immagine proposta dal testo, una immagine che fa subito pensare a motivo del contrasto che si crea tra la fiamma e l’oscurità. La fiamma, infatti, è piccola, mentre l’oscurità della notte è grande. La fiamma è tremula, debole, fragile, a rischio: basta un niente per spegnerla. La notte e l’oscurità, invece, sono qualcosa di automatico: il buio è solido, va da sé. La fiamma della lampada va nutrita, coltivata. Al contrario, il buio non ha bisogno di niente perché cala da solo e rimane. Eppure questa piccolissima realtà che è la fiamma risulta vincente: vince qualunque buio, splende nelle tenebre, è la luce che viene nel mondo. Anche piccolissima, una fiamma vince l’oscurità, è sempre vittoriosa sulla notte. È questo ciò che sento: siamo una fiamma piccola, apparentemente fragile, insignificante; lo sono io, lo siete voi, lo è anche la Chiesa nel mondo. Ma questa fiamma fa risplendere una luce nella notte, è un segno di speranza, la si vede anche da lontano: è ricca, piena di calore, infonde fiducia, apre nuovi orizzonti. Siate questa fiamma! Siate questa lampada! Abbiate coscienza che essere una tale fiamma significa portare salvezza per il mondo. Siate coscienti che una fiamma, anche se piccola, vince la notte. E preghiamo insieme il Signore per essere sempre, costantemente, una tale fiamma di amore, di luce, di discernimento.”

Carlo Maria Card. Martini, veglia giovani, 19 maggio 2001