Cara Sara,
ti rispondo con un post, che scrivere un commento sarebbe stato troppo lungo.
Noi su un pò più a nord, di anni ne avevamo 13 quando ci hanno detto "bene, siete educatori". E non avevamo neanche il tuo odiato prete da insultare, ma solo noi stessi.
Al momento non capivamo niente. Si è cercato di imitare quelli che ricordavamo prima di noi, ma che allo stesso tempo non capivamo, dato che ci avevano abbandonati al nostro destino. E ti trovavi a dover insegnare dei valori a bambine più piccole prima(che agli inizi l'oratorio era ancora diviso), e maschi e femmine poi, valori che non avevi ancora compreso tu.
Anni dopo, verso i 21 anni, vedendo alcuni di quei ragazzini che si facevano di cocaina e pastiglie e si erano bruciati il cervello, ho passato settimane a dirmi che "avrei potuto fare di più" e che avrei potuto farlo diversamente.
Dicevamo ai bambini che era bello andare a trovare gli altri oratori, ma eravamo noi i primi a non volerci andare perchè eravamo i primi a venire respinti.
E' stato verso i 18 anni che io me ne sono fregata del campanilismo e ho cominciato a spaziare. E allora, oltre a beccarmi gli "insulti" di quelli degli altri oratori che pensavano "rubassi" amicizie e lavoro (ricordi?), mi beccavo anche quelli del mio di oratorio, perchè dicevano che prima di aiutare fuori avrei dovuto aiutare in casa.
Poi ho scoperto l'oratorio di Orso. Il giorno della presentazione dei ragazzi che sarebbero andati alla redditio symboli. In oratorio, mille mila persone. Educatori, animatori, genitori, preti, con una scala gerarchica dove il prete era solo l'ultimo anello e non indispensabile. Mi è venuto da piangere e non è un modo di dire; ho pianto e singhiozzato in mezzo a quella gente perchè sapevo che da noi una cosa del genere non sarebbe mai stata possibile, perchè i genitori in primis vedevano l'oratorio solo come un posto dove scaricare i figli, mentre lì da Orso era un posto di aggregazione anche per loro.
E in quel momento mi sono sentita completamente inutile, come se nella mia vita non avessi fatto niente di veramente buono, tranne i vocazionali iniziati da poco. Così mi sono ritrovata a credere a pieno in questo progetto: 5 anni di catechesi interparrocchiale prima, interdecanale poi, interzonale infine, a bambine che volevano ascoltare e a cui sono certa di avere lasciato qualcosa anche un pò da secessionista che guarda oltre le proprie mura.
E sempre questo mi ha fatto "allevare" 3 fanciulline che volevano creare un corso di chitarra all'oratorio ma avevano bisogno di un referente: e non sono stata solo un nome.
Quell'organizzazione gerarchica di cui un pò parli anche tu, e che ci vuole per forza, in alcuni ambienti c'è, ma è tremendamente difficile da organizzare da zero nelle nostre zone, anche se si sta cercando di fare così, anche se con un pò di errori normali.
Per quanto riguarda gli scout, la penso in fondo come per quelli di CL, ma anche per quelli di AC e anche per quelli che non si mettono sotto nessuna bandiera ma fanno gruppo: l'estremismo, la chiusura/campanilismo e l'invidia sono tra le peggiori cose che ci sono al mondo. Per fortuna esistono ovunque persone che non sono così e ne ho buoni amici.
Sempre pronta a ricredermi conoscendo davvero le persone e non basandomi solo sul sentito dire, ti abbraccio.
1 commento:
Hai proprio ragione Orsa... sto vivendo una situazione simile, diciamo, in cui mi sto facendo carico delle esigenze dei gruppi... sono educatore di Adolescenti dal lontano 1994 e ne ho visti passare e ogni generazione è così diversa.. e non posso che condividere appieno le tue parole :o)
Ps ma di che oratorio sei? Rispondimi anche in privato sul blog o sullo space (ci sono le mail o i pvt)
un sorriso :)
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