Cara Anna,
in questi giorni la tua mancanza è così forte che sento distintamente il vuoto del pezzetto di cuore che ti sei portata via a novembre.
Prima della tua partenza, abbiamo discusso di due progetti importanti e della paura che avevo nell'affrontarli, perché li reputavo troppo al di sopra delle mie capacità.
Ora sono in mezzo al vortice del primo progetto e le cose non vanno e ti vorrei qui, fosse anche per farmi "sgridare" a fin di bene.
Perché se mi ritrovo a piangere nel bagno dell'ufficio, ma in silenzio, che nessuno senta, le cose no, non vanno per niente.
Io non so da che parte prendere questo progetto, come uscirne viva.
Non è un progetto che ho voluto, lo sai, mi ci sono trovata invischiata senza possibilità di scampo. E se delle persone vengono pagate per farle di lavoro queste cose (e io non sono tra queste, le mie mansioni sono ben altre), un motivo ci sarà: come faccio a non sentirmi inadeguata?
Lo so che sono tutte "scuse", per qualcosa che comunque dovrò portare avanti.
Lo so che il motivo vero è che non credo abbastanza nelle mie capacità.
"...e soprattutto, divertiti"
è stata l'ultima cosa che mi hai detto riguardo questo progetto.
Ci penso spesso. Ci provo sempre.
Anna mia,
non ho ancora trovato il modo.
Ti voglio bene.
la tua piccola Orsa
1 commento:
proviamo a dare un colpo di coda e di fare quello che ti riesce di fare in questo progetto?
Fai la brava Orsa
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