21.10.15

Fagiani, serate assurde e pensieri a go go

Ieri sera, tornando a casa nel buio della Brianza, ho trovato nella discesa ai box un fagiano femmina.
Un posto decisamente insolito! La poverina però si è spaventata tantissimo e ha cercato di scappare volando via, non rendendosi conto che sopra di lei c'era un soffitto di cemento durissimo. Uno, due, tre colpi tremendi, dettati dal bisogno di scappare, dalla paura, dall'adrenalina. E poi basta. Ha agonizzato un minuto o poco meno, ed è morta lì sotto i miei occhi.

Era bellissima.
Erano anni che non ne vedevo una da così vicino.
Aveva le piume "vive" e già riempite di piumetta invernale.
Era meravigliosa e morta.

Mi sono sentita uno schifo.
Lo so, non ho colpe particolari, eppure è stata talmente una morte incomprensibile e sbagliata che tutto questo ha cominciato a "lavorare" dentro di me, segno di un altro tipo di malessere.

E quindi.
Come Samarcanda docet, non si sfugge alla Morte. Puoi scappare agli spari dei cacciatori, ma se è il tuo momento, è il tuo momento punto. Senza se e senza ma.

E soprattutto.
Cara Orsa, non puoi salvare tutti, rassegnati.
O se proprio non sei capace di abbassare il capo, continua nella tua battaglia contro i mulini a vento, sapendo già però che qualcuno lo perderai sul campo.

E' preciso, matematico e un dato di fatto, soprattutto perché per salvare qualcuno, quel qualcuno deve voler essere salvato.

Se no, fa la fine della fagiana.

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