22.3.06

prima-vera

Ci provo eh.
Ci provo ogni volta che posso.
E spesso, faccio la fine del mio bel giacinto bianco che ho piantato in giardino, ricordo tangibile e vero e forte e dell’ I care U, del ti ho a cuore e mi prendo cura di te.
Ecco, il mio bianco e puro giacinto, ogni primavera cerca di sbocciare ai primi tepori con i suoi fiori bianchi bianchi, cercando il respiro del tuo, blu, lontano chilometri, e ogni volta viene stangato dal gelo e dal freddo. E ogni volta è indeciso se morire o proseguire. E ogni volta prosegue, con la sua batosta ben visibile in cima e fa crescere bene gli altri fiori più sotto al tepore del giusto tempo.
Io ci provo ogni volta.
E di batoste ne prendo eh, che questo periodo è pieno di intralci.
Sii il mio tepore…

Mentre torno dal lavoro vedo ogni giorno il lento prepararsi di una magnolia. Resta fiorita una settimana, forse due volte l’anno. Ma i suoi fiori si preparano tutti insieme, bianchi anch’essi, generando uno spettacolo strabiliante, dall’avvolgente profumo, intenso come un abbraccio. Che la primavera, la maturità stia passando da queste parti è vero. Finalmente.

Le mie mani accarezzano attente, gemme di qualcosa che sarà.
Impaurite (le mani) dall’avvento lento ma costante della loro (le gemme) apertura.
Frementi (le mani) della nuova stagione della vita.

Primavera.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

«Parlami di Dio» dissi al mandorlo.
E il mandorlo fiorì.

Buona primavera, buona vita!
A te che fiorisci per me...

Il tuo tepore

OrsaLè ha detto...

... :) ...

Anonimo ha detto...

Buona primavera, che il giacinto ce la farà... Giorgia