2.10.12

basta un niente

Basta un niente per crollare.
Uno ha per la testa il marito e la figlia, il lavoro, il bucato, i vestiti da preparare per il giorno dopo che la sveglia suona alle 05:52, cosa cucinerà per cena.

Insomma, uno ha per la testa tutto, tranne il proprio trascorso ospedaliero.

Anche perchè sono passati 5 mesi.
Anche perchè fisicamente ci si sente abbastanza in forma.
Anche perchè "panta rei" e tutto scorre e il passato scivola in secondo piano.

Poi basta un niente

nella fattispecie infilare le mie adorate calze antiscivolo di cashmire color ottanio con i cuoricini sotto i piedi

e basta un piccolo gesto

nella fattispecie camminare solo con le calze antiscivolo sul pavimento di ceramica del bagno

per rimanere bloccati
terrorizzati
nel ricordo.

Quelle calze le indossavo in ospedale, con una bella coperta di lana sopra il lenzuolo e il copriletto, quando fuori la gente era già in maniche corte per l'eccessivo caldo fuori stagione.
Quelle calze le indossavo anche il giorno che ho fatto la mia prima colonscopia, con l'intestino pieno di ulcere, senza anestesia "perchè tanto è una rettoscopia" (invece, trovando "campo libero", si è trasformata in colonscopia ).
Le indossavo proprio quel mattino, quando prima dell'esame, aiutata dall'infermiera dolcissima, sono andata nel bagno della stanza delle colon e non avevo le ciabatte e ricordo perfettamente la sensazione della ceramica fredda sotto i piedi.
Sensazione di freddo che mi è rimasta addosso anche con le urla e il dolore per l'esame.

Amo troppo queste stupide calze color ottanio per buttarle via.
Ma sto facendo una fatica incredibile a scindere da loro questo orribile e paralizzante ricordo.

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