Nel 2004 la taverna non esisteva ancora.
Ma leggevo - oh se leggevo - molti altri blog.
Narsil c'è ancora, altri non ci sono più o non vengono più aggiornati.
Leggevo e commentavo e cercavo nuovi blog legendo quelli di chi scriveva.
Ed ero arrivata qui .
Non ne ero una frequentatrice assidua. Ero più giovane, ero diversa. Ma mi ci ero affezionata, al blog, come ai di Lui commenti.
Poi il rapimento.
Poi l'uccisione.
E il rendersi conto che era proprio lui...
Oggi è tornato a casa.
Dentro mi si rimescola malinconia e un sorriso triste.
Ma almeno è tornato.
21.4.10
16.4.10
Oza B Day
E così è passato anche il compleanno dell'Orsa: con l'arrivo di regolo, possono dirsi conclusi i festeggiamenti.
Per la prima volta dopo molto tempo, posso dire di essere felice, contenta, soddisfatta! Buon cibo, buona compagnia, bellissima serata!
Mi sono sentita una regina! ...e non è un eufemismo ; )
[Opera del Mio Orso del Cuore ]
Per la prima volta dopo molto tempo, posso dire di essere felice, contenta, soddisfatta! Buon cibo, buona compagnia, bellissima serata!
Mi sono sentita una regina! ...e non è un eufemismo ; )
[Opera del Mio Orso del Cuore ]
9.4.10
di giorni che sembrano notti
Questa mattina ero spalmata sull'asfalto.
Per raccogliermi mi si doveva raschiare con il cucchiaino.
Sono mesi che fisicamente sono uno straccio.
Sono stanca di avere la febbre che sale improvvisamente,
sono stanca di bombarmi di farmaci,
sono stanca di non capire cosa cavolo ho.
Poi leggo altrui sorti, molto peggio della mia e invece di regire crollo.
Piango,
Piangopiangopiango.
E non c'è stato altro da fare se non arrotolarmi sulle gambe del mio paziente Orso-marito, anche se solo virtualmente e sedimentare.
La Wide ha pubblicato una bella poesia di John Keats che vi invito a leggere: personalmente l'ho stampata e ora la porto con me.
A volte la Speranza va invocata, chiamata a gran voce.
A volte, e questo almeno è il mio caso questa volta, bisogna togliersi le bende che ci impediscono di vederla.
Non sto "BENE" nel pieno significato del termine.
Ma sicuramente ho le ferite pulite e ben medicate.
Per raccogliermi mi si doveva raschiare con il cucchiaino.
Sono mesi che fisicamente sono uno straccio.
Sono stanca di avere la febbre che sale improvvisamente,
sono stanca di bombarmi di farmaci,
sono stanca di non capire cosa cavolo ho.
Poi leggo altrui sorti, molto peggio della mia e invece di regire crollo.
Piango,
Piangopiangopiango.
E non c'è stato altro da fare se non arrotolarmi sulle gambe del mio paziente Orso-marito, anche se solo virtualmente e sedimentare.
La Wide ha pubblicato una bella poesia di John Keats che vi invito a leggere: personalmente l'ho stampata e ora la porto con me.
A volte la Speranza va invocata, chiamata a gran voce.
A volte, e questo almeno è il mio caso questa volta, bisogna togliersi le bende che ci impediscono di vederla.
Non sto "BENE" nel pieno significato del termine.
Ma sicuramente ho le ferite pulite e ben medicate.
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