27.7.07

..ci sono giorni in cui mi sento spento e tutto sommato provo a starci dentro...

Ci sono persone con cui si va d’accordo fin dal primo incontro e, sentirle partire lascia l’amaro in bocca. A volte capita che siano persone che vanno e vengono dalla tua vita un po’ come delle corriere per il mare, più frequenti in certi periodi dell’anno e meno frequenti nel resto del periodo. E tu sei li alla fermata che aspetti un po’ e poi torni a fare la tua vita e ti capita per caso di tornare lì proprio nel momento in cui la corriera sta passando. E sali. Sapendo che dovrai scendere e non saprai quanto durerà il viaggio questa volta.

Ogni tanto pensi che sono meglio le persone che se proprio devono farlo, scompaiono definitivamente dalla tua vita, perché puoi apprezzare il loro ricordo o le avventure trascorse con loro, davanti al camino in montagna, o la sera al tramonto estivo, sorseggiando una cedrata sotto il portichetto che ami.

Ma dentro di te sai che non è vero, perché con le corriere, infondo, puoi sempre sperare in un ritorno, anche se hai imparato a non aspettare più con fremito le persone: sai che se torneranno, se arriveranno, basterà un sorriso e un abbraccio e più della loro attesa (del “non si sa quando ne come” e quindi, come direbbe la volpe, un’attesa inutile e senza preparare il cuore), sarà importante l’accogliere sempre con amore (e con il cuore sempre pronto per loro).

Oggi devo salutare per l’ennesima volta in quattro anni una persona-corriera. E nonostante io cerchi di convincermi che, come le altre volte credevo in un addio che si è trasformato in un arrivederci, anche questa volta sarà così, proprio non ce la faccio.

E vedere gli scatoloni ancora vuoti in macchina, svuota un po’ anche me.

[la canzone del titolo del post la conoscete tutti, vero?]

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