La verità è che io non sono una gran bevitrice.
Una birra in compagnia ogni tanto, un ammazzacaffè dopo un pasto abbondante. Ecco, un bicchiere o due di vino ma a pasto, mai da solo.
Non sono neppure una grande estimatrice di aperitivi, che invece paiono andare così tanto di moda.
Poi succede che finisca in "abili" mani che ci propinano maccheroni panna speck e zafferano, scaloppine al porto accompagnate da una insalatina con pomodorini e noci, il tutto innaffiato da una bottiglia di lancer* rosato, che è come non sentirla, per poi continuare il giro dell'Europa con un assaggio di sakè dal giappone, un gustoso liquore finlandese alla liquirizia, un goccio di una specie di grappa dei paesi dell'est e una botta finale di nocino fatto in casa. Mentre si parla, di vita, lavoro e politica e ci si racconta. Che a tavola è molto meglio.
E il cibo, sapientemente calibrato, ha attutito il tutto come il più morbido dei cuscini. Ero sobria, non barcollavo affatto, solo continuavo a giocare con il miciottolone di casa, un panterotto nero nero con gli occhioni verdi che mi dava corda assai.
Come dicevo all'inizio però, la verità è che io non sono una gran bevitrice.
E oggi mi ritrovo con una emicrania che spacca il cervello in due come una mela.
Ma il liquore alla liquirizia finlandese...mmm......
3 commenti:
e noter ciuchetù ghe pias ol vì bu, café co la grapa e la dòna di oter...
:)
- alla donna degli altri preferisco il mio Orso.
- prima il caffè e poi la grappa, che se no non sa di niente ne l'uno ne l'altro [e cmq grappa invecchiataaa]
- vì bu sta per vino buono ?
;) la prox volta metti i sottotitoli arry che sono solo mezza comasca e mezza brianzola!!
oddio, le scaloppine al porto, a quest'ora....
(a te il mal di testa, a me un buco nello stomaco).
Posta un commento