Sospiro affannosamente
ricoperta da carteggi e documenti.
Che la febbre può arrivare,
ma "deve prendere il numerino
e mettersi in coda civilmente,
ha capito?!"
Scivola cupido su una buccia di banana
e grazie alla febbre (non la mia che è ancora in attesa che venga chiamato il suo numerino, ma un'altra più beffarda che aveva messo uno a tenerle da settimane il posto alla coda),
sola resto oggi
pur avendo un cuore da coccolare.
Che infondo oggi è un giorno come un altro.
E invece sì che tra una settimana è un giorno importante.
Che gli onomastici sono importanti,
che festeggiare il proprio nome
è sinonimo dell'accettazione piena di se
e di tutto quello che il proprio nome comporta.
E il mio ne comporta di cose....
Che poi oggi comincia a non piacermi più come festa,
che se ci penso, rivedo nella mente ancora questo e allora
preferisco davvero festeggiare gli onomastici...
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