19.1.06

Questa mattina pensavo,
avvolta nel gelo freddo e pungente,
che non ci siamo neache dati una speranza.
E che l'accettare soltanto le cose come vengono, non va' sempre e unicamente bene. Infondo, come sempre, ci vorrebbe quell'effimera via di mezzo impalpabile e imprecettibile se non a posteriori.
Non ci siamo dati neanche la possibilità che le cose possano cambiare, e cambiare in meglio, beninteso, ma abbiamo accettato una malattia grave, gravissima, come una morte da aspettare e a cui arrivare preparati, ma forse senza più lacrime da versare, perchè la morte diventerà liberazione, per tutti.
Ma un briciolo di speranza,
voglio coltivarla da oggi, da ora,
sperando non sia troppo tardi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissimo quello che dici..condivido moltissimo..si starebbe meglio se non ci si ostinasse ad accettare il destino con l'unica giustificazione che sia "destino" e se ci si ricordasse come si fa a sperare e come ci si senta nettamente meglio, con se stessi e con gli altri.. :)
un saluto,
Federica, (l'amica di GIU) :)