Mi hanno regalato un anello
pentagramma e ora devo imparare di nuovo come si scrive la musica perché ho
smesso di cantare, di suonare, di essere quella che ero. E mi manca un po’ chi
ero: testarda, che cantava sempre e soprattutto felice. Mi manca la mia
felicità sai? Quella spontanea, sempre presente, quella gioiosa e viva, quella
che sgorga e rende felice anche chi mi sta attorno. Mi vedo grigia ultimamente
e no, non è soltanto perché sarebbe ora di andare a fare la tinta. Mi vedo
grigia perché mi sto lasciando scorrere lungo il fiume: tengo il timone e la rotta,
direziono anche la barca (e già è un passo avanti rispetto a qualche anno fa),
ma non guardo più il paesaggio o lo guardo di rado. Non vedo fiorire i Calicantus,
non osservo stupita la neve sui monti, non mi lascio parlare dal vento che
soffia. Per fortuna non ho smesso di lasciarmi parlare dal mare, ma siamo
lontani e il dialogo è breve e non riesce a dirmi tutto, a tirarmi fuori tutto.
Non fraintendere, ho tantissime
cose e ne sono conscia: una casa, un frigorifero pieno, un conto con qualche
spicciolo, un marito e una figlia che mi amano, una bella famiglia alle spalle,
un lavoro e un ambiente di lavoro che amo nonostante tutto… insomma ho tantissime
cose, molte più di tante persone che conosco e non. E allora? Allora questo
senso di irrisolto che mi leggo addosso potrebbe sembrare quasi sciocco o
sbagliato o irriverente verso chi sta male o non ha tutto quello che io posso
fregiarmi con orgoglio di avere.
Però c’è. E’ lì che bussa allo
specchio sotto forma di quelle macchie che compaiono quando lo stress mi
mangia. “and If you don’t feel good,
what are you doing it for?” Niente, non sto facendo niente per trasformare questa
stasi. E questo anello ci voleva proprio, perché quando ho aperto la sua
scatola è stata come una epifania che ho dovuto elaborare e con la quale non ho
potuto scendere a compromessi.
Non ho rimpianti per questo 2017:
ha dato, ha tolto, alla fine è stato un anno come un altro.
Non chiedo nulla a questo 2018:
darà e toglierà, come tutti gli altri anni.
Chiedo qualcosa a me stessa però:
Vivi e lasciati vivere
Ama e lasciati amare
Canta, appena riesci
Suona, se puoi
Abbraccia sempre una volta in più di quello che vorresti
Ringrazia, per ogni giorno in più che ti è stato dato
Spero di tenerlo a mente ogni giorno.
1 commento:
I primi due propositi sono i più importanti
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