13.2.15

Dolori

Il dolore,
quello forte, quello travolgente,
me lo sono sempre immaginata come una bestia incatenata che urla.
Urla, urla fortissimo e ti fa salire l'ansia, ti fa accelerare i battiti e il respiro e l'ultima cosa che si ha voglia di fare è quella di andare incontro a questo dolore, vederlo in faccia, scontrarcisi per uscirne vincitori o vinti ma almeno uscirne.

Solo oggi mi sono accorta,
nel silenzio della stanza, mentre facevo entrare la luce di questo giorno grigio dalle tapparelle, mentre il battito aumentava e il respiro si faceva affannoso di paura, mentre lui urlava,
solo oggi mi sono accorta
che questo dolore, quello che provo ora e da qualche tempo
è solo un piccolo bimbo in fasce che piange e urla e si contorce perché non è in grado di badare a se stesso;
solo oggi mi sono accorta
che le urla che tanto mi spaventavano erano solo amplificate dal  mio torace che faceva cassa di risonanza.

Solo oggi mi sono accorta
che questo dolore ha solo bisogno di essere preso per mano per essere quietato
e per la prima volta in vita mia,
questo dolore
mi ha fatto tenerezza.

1 commento:

Libraia Virtuale ha detto...

Cara,
non so cosa succede. Né voglio saperlo, se tu reputi giusto non dire altro oltre a ciò che scrivi.

Però mi dispiace vederti addolorata, sia che il dolore urli sia che se ne stia lì, silenzioso, ad aspettare di essere addomesticato.
Ti mando un abbraccio, che non risolve ma magari un pochino aiuta.