17.2.15

Cosa

Cosa ho imparato da te?
Cosa mi  hai lasciato?

Ho una valigia piena di nozioni e di modi di fare.
Ho uno scaffale con le tue ricette e le tue risate.

Ho labbra che sanno fare silenzio, quando necessario.
Oh!! Quanto è stato difficile impararlo!!
"Tacere Tacere Tacere.
E il momento del riscatto arriverà!"
Quanto dannatamente avevi ragione...

Ogni volta che lascio carte in giro per l'ufficio, alla sera, sento la tua voce che mi ammonisce "non sei abbastanza ordinata!" e a costo di fare tardi, torno indietro a mettere a posto, che "del doman non v'è certezza" e tu più di ogni altro l'hai ben dimostrato.

Mi hai lasciato ricordi felici.
Tanti ricordi felici.
Tante piccole sciocchezze, che quando le penso fanno ridere me e quelli a cui le racconto
e lasciano in bocca un dolce sapore di ricordo
e non quello amaro dell'abbandono.

Ci sei e ci sarai sempre.
E forse, quel senso di vuoto che sentivo oggi,  quella voragine stretta e sottile, non era davvero vuoto, ma la tua presenza che mi si è piantata nel cuore, e ha messo radici nel fondo più profondo, insieme agli affetti che ho già perso, insieme ad altre memorie leggere.

Lacio Drom


2 commenti:

ziacris1 ha detto...

solo silenzio, tanto silenzio dignitoso

Libraia Virtuale ha detto...

Cara,

pur nel dolore, il senso di questo post è bellissimo.
Fa capire che alla fine la morte serve per decidere come vogliamo vivere ed essere ricordati.
E quando toccherà a me (e spero il più tardi possibile, se fosse mai meglio ancora: ma sospetto che non mi sarà possibile restare a sfrucugnare ad libitum le scatole alla discendenza) spero proprio che qualcuno usi queste parole.
Sì, se qualcuno usasse queste parole per parlare di me, sarei sicura di non aver sprecato la vita. Lei di certo non l'ha sprecata: tu ne sei la prova vivente.

Ti abbraccio.