Avere l'orologio biologico puntato sulle 5.00 della mattina non è proprio il massimo, dato che la mia notte tipo è: ore 23.00 a letto, ore 3.00 sveglia automatica - 3.30 - 4.15 - 4.40 - 5.00. Diciamo pure che da sei mesi a questa parte non ho la più pallida idea di cosa significhi farsi una dormita "seria" e serena e non certo per quell'ammmmmore di Orsettina che se la dorme della grossa da quando era piccolissima. E' tutta colpa della necessità di fare se sono alzata dalle 5.00 oggi, ora che i pasti al giorno sono diventati 4 e non è più necessaria la poppata notturna: mi ci vorrà un pò di tempo.
Così sveglia alle 5.00 e alzata pimpante come se fosse mezzogiorno, ho giocato un pò con il telefonino e poi sono scesa a preparare il brodo di verdure per la pappa dell'Orsetta e ho fatto colazione. Con una fetta di pizza del giorno prima e un caffè decaffeinato nero bollente.
Ora aspetto l'ora della poppata e i bruciori di stomaco.
Ieri sera a casa c'erano riunite le persone che mi sono state più vicine in questi mesi tranne due e una di queste due si è fatta viva per telefono: in mezzo a tutta la presa di coscienza di questa nuova vita con nuovi ritmi, orari e diritti\doveri, in mezzo al riconoscere di aver perso ogni qualsiasi proprietà su me stessa in favore dell'Orsetta, mi sono sentita fortunata. All'alba dei 30 anni che si avvicinano insesorabili mi sono accorta di avere attorno ancora qualche amico che mi vuole bene davvero e mangiare pizza, bere cola e giocare a risiko è stata come una carezza e un abbraccio dolcissimo. E' stato un riqualificarsi tra i giovani\adulti, è stato un riconscere tutte le cose belle e le possibilità che continuano a girare intorno e che non riuscivo a vedere più, accecata dal mio bellissimo centro di gravità permanente che, appunto, ha spostato gli equilibri ma non per questo ridotto o eliminato le cose-da-poter-fare.
A volte basta davvero poco.