Ne parlano tutti, è inevitabile che finisca anche qui: il terremoto.
Cari amici del resto d'Italia, dovete pensare che qui non si è proprio abituati (e mi chiedo se qualcuno anche in zona sismica si sia mai abituato sul serio) a sentirci scappare la terra sotto i piedi!
Non è il primo terremoto che sento qui in Brianza, ma è decisamente la prima volta che si ripete a così poca distanza ed è diverso rispetto a tutti gli altri.
Arriva da lontano e sembra uno di quegli enormi tir da "trasporto eccezionale" che pascolano abitualmente sulle nostre arterie di comunicazione; prima che ti rendi conto di quello che è, passano secondi di incoscienza e tranquillità.
Poi capisci che in strada non c'è nessuno e che è - santo cielo - il terremoto!
L'altra scossa se ne è andata subito, lasciando in bocca un senso di "ma era davvero il terremoto?!"
Questa scossa invece non finiva più.
Ti guardi in faccia, con gli altri, pensando se scendere di fuori o restare e l'unica cosa che ti rimbomba nel cervello è la tua prof alle superiori che studiando "scienze della terra" ti spiegava che "noi siamo fortunati: questa non è zona sismica!".
Ecco, appunto.
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