E' inutile.
Non ve lo so descrivere il sapore di una pesca matura.
Non vi so descrivere il volto della nostra vicina di ombrellone mentre la prendeva con delicatezza, la accarezzava, la annusava per poi mangiarla con gusto, non lo so fare.
Ma sono più che certa che quella pesca aveva sicuramente un sapore zuccherino e una polpa morbida e allo stesso tempo croccante e le mie papille gustative hanno esultato in preda all'estasi che il cervello ha saputo trasmettergli.
La mia vacanza è stata alla riscoperta dei sapori.
Mi sono trovata quasi a piangere di gioia nel dire "ho un universo di sapori nella bocca".
Il gusto di un semplice insaccato con il giusto bicchiere di vino, la scoperta del pesce e delle mille ricette che lo accompagnano, il sapore di una pasta cotta al dente in una piccola spaghetteria o di un filetto alto due dita, dalla cottura perfetta.
Il gusto di rivedere un ghiacciaio, di stare in ammollo nell'acqua salata, il piacere di sciogliersi delle tensioni e di tutto quello che quotidianamente mi accompagna.
Il gusto di mangiare e bere bene e ridere e piangere e vivere.
Anche se in misura ridotta rispetto alle mille avventure che potete aver fatto tutti.
Tornare a vivere accorgendosi di farlo.
E, perchè no, lo scoprire di aver preso solamente 400 gr, facilmente eliminabili.
Non vi so dare la precisa percezione di tutte queste cose.
Sappiate però che sono state bellissime.
29.8.09
10.8.09
on holidaysss
La taverna chiude per ferie!
Finito di stirare la montangna di maglie che mi aspettano comodamente sdraiate sul divano del soggiorno, preparerò una valigia sicuramente troppo carica pronta bene o male a partire per il maaaareeee!
Ci si risente verso fine di agosto!
Un abbraccio a tutti.
Finito di stirare la montangna di maglie che mi aspettano comodamente sdraiate sul divano del soggiorno, preparerò una valigia sicuramente troppo carica pronta bene o male a partire per il maaaareeee!
Ci si risente verso fine di agosto!
Un abbraccio a tutti.
5.8.09
Ho sonno, ma ci sono.
L'ennesima esperienza ospedaliera mi devasta, mi svuota, ma riesco ancora a reggermi.
La cosa pesante è che quando arriva sera non riesco a bloccare l'inquietudine.
Non riesco a non soppesare ogni parola pronunciata, ogni smorfia, ogni sguardo; non riesco a non pensare se ho fatto davvero tutto quello che potevo fare, detto tutto quello che potevo dire, dato tutto l'amore che potevo dare.
Alla sera, vinta dalla stanchezza della giornata, sono unicamente capace di restare in silenzio.
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