Io Amo l’acciaio.
Mi incanto a vedere tubi, quadri, barre forate, tondi accatastati nelle culle o sui cantilever.
Amo i riccioli di truciolo che il tornio rilascia durante le lavorazioni: a volte ho pensato di farne orecchini, ma ho sempre rinunciato per via di quanto sono taglienti.
Molti dei miei amici sanno che uno dei miei desideri è andare a visitare una acciaieria: vedere forgiare, vedere un laminatoio…
Ho una venerazione per questo materiale, che esso sia semplice acciaio da costruzione o puro acciaio speciale e come tutti quelli che hanno a che fare con “loro”, mi lamento e chino il capo ai saliscendi del mercato.
Ho un grandissimo rispetto per chi lavora nelle acciaierie. Perché è uno di quei lavori che nessuno vorrebbe più fare, ma che è necessario che qualcuno faccia: lavorare alle bocche dell’inferno, estate e inverno, con costanza e dedizione.
Prima di conoscere davvero l’acciaio, io non “pensavo che esistesse”: era presente in molte cose che fanno parte della vita quotidiana, ma era fuori dalla mia considerazione; quando ci siamo presentati ed amati invece, tutto intorno ha assunto un significato diverso, a partire ad esempio dall’orologio che ho tutt’ora al polso, dono per i miei 18 anni.
Sinceramente ora, non saprei vivere senza la sensazione della sua presenza.
1 commento:
Uh signur! Un'ode all'acciaio... Allora scriverò anch'io una bella ode... al c.a., al c.a.p., al legno, ai mattoni... hihihi
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