Un tempo qualcuno mi chiamava Clio.
Subdola e strampalata deformazione del mio...soprannome.
Clio come la musa eh, non come la macchina!
Che poi non ispirassi nessuno, tantomeno durante i compiti in classe e specialmente di italiano, era cosa risaputa. Ma per un annetto buono quel soprannome mi è rimasto incollato come un francobollo che poi si è staccato alle prime piogge primaverili di un tempo che fu. E non ne serbavo il ricordo se non in un vano nascosto chissà dove.
Oggi è saltato fuori con un briciolo di malinconia visto che tutti parlano de La Moglie d'Italia, nuova first lady.
Il venticello che aleggia nelle fronde degli alberi si porta via i miei pensieri.
Non sono più la Clio di allora.
E questo è detto senza un briciolo di tristezza, con la consapevolezza di essere giullare e trasformista. Sempre.
Nessun commento:
Posta un commento