17.6.11

10 anni fa

Era stata una bella domenica di sole.
Una giornata campale e meravigliosa: sfilata per il paese in abiti medioevali con scarpe che si incollavano al suolo dal caldo che faceva. E il giorno dopo avrei avuto la prima prova dell'esame di maturità.

Ero in camera, sdraiata sul letto a guardare il cielo dalla finesra come facevo spesso: adoravo quella porzione di cielo.

A un certo punto mi suona il cellulare, il mio primo cellulare, che avrà avuto all'incirca due mesi di vita al massimo: era il mio "morosino" storico (che mi aveva lasciata quasi un anno prima).

E dopo domande di circostanza, molto serene (io avevo un'altra vita e anche lui)se ne esce con: "Tu lo conosci Biagio, vero?"

Ricordo la descrizione dell'incidente davanti a casa della sua ragazza.
La speranza che non fosse nulla di grave, la preoccupazione.

Ricordo che in casa c'era solo mio padre e che cercavo dalla sua esperienza in materia, rassicurazioni circa la possibilità (che era l'unica che riuscissi a prendere in considerazione)che non fosse niente di grave.

Ricordo il telefono suonare ancora.

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Poi il funerale,
la chiesa gremita di gente,
le rose blu sulla bara,
capire per la prima volta, che la morte non arriva solo dopo i 70 anni.

Quel ragazzo che doveva cominciare con me gli esami di maturità, solo qualche classe più in là, non li avrebbe mai dati.

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"Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi. Voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi"

Quindi, ecco i ricordi che ho di te, piccolo bulletto di periferia, bocciato alle medie e finito in classe con me in 3°.

Tu, che non mi hai considerato per tutto l'anno o quasi, causa vite completamente diverse. Che l'anno successivo, trovandomi al primo giorno di scuola di superiori dove ci si conosceva in 6, mi sei venuto incontro sorridendomi e chiamandomi per nome, come non faceva nessuno (e tutt'ora fanno in pochi)e un sorriso, il tuo sorriso, che non ho mai dimenticato. E così per 5 anni, nonostate le diversità che comunque restavano.

La tua voce s'è persa nella nebbia del tempo e sovrapposta ad altre voci di mille persone.

Il tuo sorriso no, caro amico di un tempo, con cui amo ancora condividere le tappe importanti della mia vita.

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