16.2.07

verso aprile conto i miei passi

Scivolano i semi di girasole tra le mie mani, scivolano come sabbia, anche se dovrebbero avere una differente consistenza, anche se dovrebbero resistere alla stretta dei pugni chiusi; scivolano lungo le braccia alzate, sulla mia testa, tra i capelli, e per terra. Scivolano su sentieri che non conosco e su quelli che ho percorso eppure conosco ancora meno di quelli che non ho visto, e stanno fermi, in attesa di acqua e sole.

Alla sera, stanca, penso di aver fatto un buon lavoro ma non è lo stesso che ho fatto davvero, come mi rammenta il merlo ben pasciuto che mi zampetta intorno in cerca di altro cibo.

Semino e non mieto mai.

E chino il capo.

E resto ferma,
immobile,
aspettando il giorno.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao!
Che parole malinconiche ma molto belle...
Sono passato dalla tua taverna è ho bevuto un sorso di vita da questi tuoi versi...
Un giorno alzando la testa, magari, si vedrà un alba più bella delle altre e quel giorno la sabbia non scorrerà via dal pugno ma scivolerà dolcemente per creare un sentiero da visitare.
Marinz

OrsaLè ha detto...

hehe grazie.
Ma non è sabbia, ma semi. E la strada c'è cmq da visitare, anche se ogni tanto ci si chiede come la si sta visitando

Anonimo ha detto...

ops avevo letto semi e poi sabbia e ho fatto un po' di confusione :P