Ho bisogno di sputare fuori questa cosa, anche se è un po' che ne parlo con chi amo e ancora di più che ci medito da sola, ma non ne vengo a capo.
Oh insomma, è inutile che ci giro intorno, non c'è un modo delicato per dirlo.
E' giusto non informare un proprio caro del fatto che è malato terminale?
Ogni caso è a se. Ogni persona lo è. E potremmo stare qui ore a dire "bhe che cambia se glie lo dici e lo sa?".
La domanda cambia ancora.
Sapete che mi sono fatta i miei 20 giorni di ospedale.
Sapete che ci stavo lasciando le penne
che mi hanno ripresa per i capelli.
Forse non sapete, che parecchie sere mi sono chiesta se sarei mai uscita di lì.
(ricaduta pesissima nonostante 3 antibiotici in vena costantemente e altre amenità)
Se dovesse succedermi ancora, se dovessi essere sul serio irrecuperabile, terminale, insomma...
Lo vorrei sapere?
E,
me lo direbbero?
Ho una figlia piccola, così ancora piccola e avrei da dire ancora così tanto... Vorrei saperlo per potermi organizzare e scriverle almeno qualcosa... Vorrei saperlo per passare con lei e marito ogni secondo vivibile in modo decoroso,,, Vorrei saperlo anche se non so se avrei la forza di camminare diritta verso il limite ultimo.
A che età dei figli viene concesso/imposto/diventa accettabile il non far sapere all'ammalato?
Anna aveva ragione, la Morte è ancora un grande tabù.
In questi anni ne sto venendo a contatto e a patti, tante e tante volte.
Non giudico nessuno per le scelte fatte: appunto, le storie sono tante e diverse, le persone anche.
Giudico me stessa però. E giudico l'educazione che sto dando a mia figlia.
E ho ancora paura di quello che arrivare alla morte comporta.
E un po' di chiarezza in più con questo post tabù è arrivata.
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