Scivolo sui miei passi e le parole scivolano sui miei sogni.
Conto i respiri lenti del dormire quieto lungamente atteso e sopraggiunto.
Le stelle rotolano su se stesse belle e piene e sorridenti, come se giocassero a fare le capriole sul tabarro nero che avvolge la volta altrimenti nuda nel suo azzurro celeste.
La luna piena fa da diadema di chiusura, antico simbolo di ancestrale memoria.
E io resto distesa sul letto a gustare il gustabile di una città senza luci.
1 commento:
Bellissima, davvero poetica.
Buona nanna
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