8.3.10
che nervi
E non sono minimamente in grado di organizzare la mia festa di compleanno?!?!
2.3.10
pensieri
Amico mio,
l’altro giorno mi hai chiesto a cosa serve Amare.
Serve per non cadere continuando a girare ballando.
Serve per avere un muro meraviglioso lungo il quale appoggiarsi nelle fredde giornate di sole invernali.
Serve per essere liberi, perché è avere una Patria in cui credere, per cui combattere, insieme alla quale vivere, alla quale ritornare e per la quale scegliere di fare tutte queste cose.
Il problema (e la fortuna) è che queste cose che ti ho scritto funzionano solo se le si fa in due.
Altrimenti perderai il tempo ballando rischiando di cadere.
Altrimenti il muro ti sporcherà la giacca di fango e tu ti arrabbierai.
Altrimenti la Patria da raggiungere sarà inavvicinabile per via dei gorghi lungo le coste.
Capitano comunque dei giorni così, anche nei grandi Amori. E magari non sono “giorni”, ma diventano settimane e magari mesi.
Mesi in cui stringerai di più l’altro per guidarlo e non cadere.
Mesi in cui starai distante dal muro, ma sempre vicino, sempre al suo fianco.
Mesi in cui resterai con la tua barca al largo delle coste della tua Patria e ti accontenterai di sentire il rumore dei flutti lungo le sue coste.
Amare ti serve per capire anche quando dire basta.
E allora? Forse che non sei un ballerino o il muro era semplicemente cartongesso che non reggeva il tuo peso? No, forse semplicemente non era la tua Patria.
O forse non sei stato riconosciuto tu come Patria. E in questo caso, anche se fa male e tanto, non ci puoi fare molto.
E Amare torna a fare male come la corda delle vele che ti taglia le mani per andare in contro a un nuovo vento.