19.12.12

Strade gelate
e cuore ghiacciato.

Una volta almeno avevo "gli occhi di ghiaccio e il cuore di terra".


"ci vuole pioggia

vento
e sangue nelle vene
e sangue nelle vene
e una ragione per vivere
per sollevare le palpebre
e non restare a compiangermi
e innamorarmi ogni giorno ogni ora ogni giorno ogni ora di più
di più"

12.12.12

Occhi di cane azzurro

Io un pò alle dinamiche di questo racconto ci ho sempre creduto.
Così, anche questa notte, quando sono entrata in una stanza e ho fatto un inaspettato quanto gradito incontro che si è basato su chiacchiere, musica e cibo, al risveglio non ho potuto fare a meno di pensarci.

Una volta tanto niente incubi!

10.12.12

E quando

E quando Pdor decide di starsene tranquillo nei (miei) nostri metri di intestino.
E quando prendo 1 giorno di malattia per poter stare a letto per curare questo mega raffreddore sinusale per il quale non posso prendere nulla (causa Pdor).
E quando tutto sembra andare a posto,
dopo 10 giorni di Polla - Antibiotico,
dopo 10 giorni di Polla - Aerosol,
dopo averla sfebbrata nei primi 3 giorni e pian piano averle fatto riacquistare l'appetito,
dopo
soprattutto,
essere - quasi - riusciti a farle sparire i crepitii dai polmoni.

Ecco, è quel "quasi" il problema.

Perchè è quando "quasi" le cose sono a posto che va un pò tutto a rotoli.

12 ore senza copertura di antibiotico.
12 ore.

E' tornata la febbre,
alta,
fastidiosa,
da inappetenza.

- scusate eh -

Emacazzo.
...............

Attimo di incazzatura, paura enorme, angoscia.
Poi ci si rimbocca le maniche, si somministrano tachipirine e coccole, si sta svegli questa notte.

Ma vi scordate che io prepari anche solo il menù di Natale.
Non ci voglio nemmeno pensare.
Neanche lontanamente.
Neppure l'idea di festeggiare tutti insieme.
Non me lo permetto proprio di sognare.

25.11.12

io e Pdor

Ci ho pensato per un pò, dopo i risultati delle biopsie: l'unico modo per uscire fuori da questa voragine in cui sono stata assorbita fatta di negatività e di grigiume è trovare il modo di scherzarci su.

Quindi ho deciso che non lo chiamerò più Crohn, ma che lo "farò mio" e gli cambierò per questo nome, dandogliene uno tutto nuovo: Pdor.

Avevo pensato a Zubbrighen, abbreviandolo poi in Zub, ma non rendeva abbastanza.

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Io e Pdor martedì andremo dal gastroenterologo per vedere come migliorare ulteriormente la nostra relazione: pensateci!

20.11.12

e arrivarono i risultati.

Crohn.
Ancora in fase attiva.
Attivissima.

E io che lo credevo dormiente.
E io che lo credevo sparito.

Se ne stà nell'ombra, ma c'è.

Devo ancora metabolizzare che è parte di me, punto.

16.11.12

Stanchezza

C’è un po’ di stanchezza nell’aria, dovuta al mese-e-passa di “calvario” per l’Orsina che ogni settimana porta a casa dal nido tanti bei germini nuovi. Germini che poi in un modo o nell’altro attaccano voracemente il suo papà Orso e infine anche me, con la differenza che io non posso prendere niente di niente a causa del simpatico Crohn. Così è una settimana che alterno raffreddore-sinusale-massiccio a tosse-senza-fine e ultimo di un paio di giorni CONGIUNTIVITE. Caspita, capirete la “stanchezza”.


Mi sono trovata a guardarmi allo specchio invecchiata.

E no, non insultatemi, perché comunque i 30 li ho superati e non posso permettermi più di “trascurarmi” per qualche tempo come facevo prima: la pelle del mio viso, una volta così remissiva, ora urla vendetta e si raggrinza come le migliori novantenni a spasso per le vie del corso imponendomi lunghi ed estenuanti trattamenti per riportarla a una normale elasticità e lucentezza. Colore neanche a parlarne: pallida ero, pallida resto di base.

Ho visto per l’ennesima volta cambiare in modo radicale il mio modo di vedere alcune cose, vedi ad esempio il concerto del post precedente: quando ho letto i costi allucinanti del biglietto mi sono detta che, oggi come oggi, non li avrei mai spesi per un concerto. So che potrebbe essere un “regalo” che mi faccio, ma considerato che si va tra i 50 e i 92 euro più la prevendita e che se vai a un concerto così mica puoi essere all’ultimo anello dello stadio, spendendo sì la cifra più bassa, ma non vedendo niente o quasi, ho cominciato a pensare che avrei potuto regalarmi un maglione. O una borsa. O quelle scarpe che mi piacciono tanto. Insomma, tutte cose che poi mi resterebbero per più di una sera e che sarebbero materialmente più utili di un ricordo. (Senza considerare tutto quello che potrei comprare all’Orsina con quei soldi…)

Dove sto andando? Sono piombata in una fredda razionalità che non mi consente più di sognare qualcosa. O forse sarebbe più giusto dire che non mi consento più di sognare una cosa al punto da desiderala così tanto da cercare di averla a tutti i costi. Mi sono autoimposta inconsciamente questo blocco e non so neppure dire il perché. Sognavo una festa di compleanno che non c’è mai stata prima per la salute malconcia, poi perché infondo interessava solo a me. Sognavo un Natale con “tutte le famiglie” della “mia famiglia” (leggi genitori, fratello & suoceri) e trovo tutti i “se” e i “ma” di alcuni invitati che mi fanno quasi desiderare di restare sola con marito e Orsetta e stop. Non mi permetto neanche di sognare qualcosa per il prossimo 5 luglio che segna il 5°anno da orsa-moglie perché ho paura che tanto poi non si possa realizzare.

Ho perso la fiducia nei sogni e non me ne vanto.

Forse è tutta colpa della colon e dei risultati delle biopsie che andrò a ritirare lunedì pomeriggio.

Forse è tutta colpa di un 2012 veramente molto impegnativo che si sta rivelando molto intenso anche sul finale.

Forse è solo l’autunno che avanza e io sono solo un’Orsa.

Un’Orsa grigia e appannata che guarda dalla finestra e resta in silenzio.
Almeno per un po'.


6.11.12

No, cioè, tipo
Bon Jovi in concerto a San Siro
il prossimo giugno.

Parliamone.

26.10.12

la simpatica colon del giovedì

Come è grigia la mia Brianza oggi.
Un grigio stanco, asfissiante, terribilmente opaco.
Puoi lavorare in un ufficio con le pareti bianche e arancioni, con una officina con macchinari verdi e gialli.
Puoi indossare calze a righe di caldi colori autunnali e un maglione color ciclamino.
Puoi fare tutte queste cose, ma quando la Brianza è così grigia, mi ingrigisce anche il cuore.

Forse è per l'anestesia di ieri, che si è aggrappata al cuore oltre che alle membra, e mi ha portata in un gorgo scuro, nero e denso fatto di spossatezza, zero volontà e zero appetito (dannata preparazione alla colon. ho perso 2 kg di liquidi in 1 gg e mi ha tolto la voglia di mangiare).

Forse è che l'inverno incalza l'autunno (anche se mancano ancora quasi 2 mesi) e io sono in "fase letargica".

Forse è solo che è venerdì e che sono un pò giù per la colon.

E' che speravo, innanzi tutto, che con l'anestesia (non la totale) non avrei provato alcun dolore. Invece...
E' che speravo, dato quanto stavo bene, di trovare un intestino perfetto. Invece ci sono tratti ancora malati.
Lo so che sono passati solo 5 mesi dalla dimissione e dall'inizio della terapia, ma, come si dice, uno ci spera sempre. So anche che prendo solo Mesalazina e che risultati del genere per il tipo di terapia che faccio sono fantastici (data la situazione che avevo).

Adesso aspettiamo i risultati delle biopsie, ma ci vorrà quasi un mese.

Ecco, quello che cercherò di fare, è che non sia un mese solamente grigio.

22.10.12

Di Felix, di Orsetta e di sentimenti vari

Sono settimane piene di ogni sorta di sentimenti.


Mi ronzano nel cervello a velocità supersonica e non riesco proprio a sbobinarli.

Come spiegare quello che ho provato vedendo Felix Baumgartner in diretta tv: per chi non l’avesse visto, è quel pazzo sponsorizzato dalla Red Bull & Co. per lanciarsi dalla stratosfera; un’emozione fortissima provata per uno che, a dirla tutta, rischiava la vita per una cosa “stupida”.

Come spiegare l’emozione dolce, duratura e che stordisce, nel guardare i primi “lavoretti” dell’asilo nido dell’Orsetta-cuore-di mamma.

Come spiegare l’emozione silenziosa per la notizia di una perdita. Perché io le amo tutte le mie cancer bloggers e spero di leggerle per i decenni a venire, ma c’è anche la dura realtà di chi non ce la fa, di chi dura a dir tanto tre mesi dalla diagnosi e non riesce neppure a scoprire cosa sia la “blog terapy”. E’ un lutto che mi colpisce come una retta parallela, indirettamente (se preferite), ma che lo stesso mi ha fatto pensare per giorni, perché quando ad andarsene è un genitore, anche se i figli sono grandi, è pur sempre un genitore. E solo adesso che sono madre, mi rendo conto che le parole “se tu continui a vivere lo porterai dentro di te, perché tu sei così anche grazie a lei” sono come acqua su una ferita infetta: non lavano niente, non medicano neppure. Perché quel cordone ombelicale che ci lega alle nostre madri, ai nostri padri, quel cordone che è stato reciso per la prima volta alla nascita e che più volte è stato reciso nella vita (quando abbiamo imparato a camminare, a vestirci da soli, quando abbiamo cominciato a scegliere come vivere, a vivere fuori di casa etc..) in realtà si riformava ancora e ancora, in un’invisibile legame inscindibile neppure dopo la morte.

E’ stato come un deserto.
Come guardare Gerusalemme dal muretto del Dominus Flevit.
Silenziosamente assordante.

Lo so, ci sono le fasi del lutto, piano piano poi ci si convive con il dolore e tutto il resto, ognuno con i suoi tempi, come spiegava bene il libro consigliato dalla Wide, ma penso che in fondo la sensazione costante sia un po’ quella di Baumgartner: un lancio nel vuoto nel quale mi hanno detto che ho assolute probabilità di arrivare alla fine sano e salvo, ma nel quale ci sono io e non loro.

Di certo è che il lancio, prima o poi, finisce.

E lui, nonostante i rischi corsi, è atterrato sano e salvo.

12.10.12

Sai, figlia...

Sai, figlia, che comporta l'essere madre?
L'hanno già detto in tante, ti sembrerà ripetitivo:
la perdita di possesso del proprio corpo, dalla punta dei capelli a quella dei piedi
il sonno che diventa leggero
i sobbalzi al primo rumore notturno
le occhiaie... *sigh*
le alzate: per coprire con le coperte, per far cessare un pianto, per dare da bere...
le "cadute" chini per terra: per rialzare dopo una caduta, per far volare alti fino al cielo, per spiegare qualcosa...
la scomparsa del ribrezzo (che resta, ma che non si può fare altrimenti)
la comparsa della dote da infermiera per medicazioni e decisioni
il sentirsi una cuoca provetta e il sentirsi una cuoca inadeguata a seconda di quel che mangerai, perfida Gordon Ramsey...

E sai una cosa ancora, figlia? Per quante volte io ti dirò queste cose, fin quando non le proverai sulla tua pelle non le capirai davvero, come del resto fece mia madre con me e lo stesso mi trovo a pensare a queste cose già note come a qualcosa di nuovo. Come se avessi sempre visto una scatola sapendo quel che conteneva, ma il vederla aperta le da un senso nuovo.

Grazie comunque figlia mia, per accompagnarmi su questa strada ogni volta che ti dico "Andiamo?" con la mano tesa per prendere la mia... che alla fine non so più chi è che guida e chi è che segue.

2.10.12

basta un niente

Basta un niente per crollare.
Uno ha per la testa il marito e la figlia, il lavoro, il bucato, i vestiti da preparare per il giorno dopo che la sveglia suona alle 05:52, cosa cucinerà per cena.

Insomma, uno ha per la testa tutto, tranne il proprio trascorso ospedaliero.

Anche perchè sono passati 5 mesi.
Anche perchè fisicamente ci si sente abbastanza in forma.
Anche perchè "panta rei" e tutto scorre e il passato scivola in secondo piano.

Poi basta un niente

nella fattispecie infilare le mie adorate calze antiscivolo di cashmire color ottanio con i cuoricini sotto i piedi

e basta un piccolo gesto

nella fattispecie camminare solo con le calze antiscivolo sul pavimento di ceramica del bagno

per rimanere bloccati
terrorizzati
nel ricordo.

Quelle calze le indossavo in ospedale, con una bella coperta di lana sopra il lenzuolo e il copriletto, quando fuori la gente era già in maniche corte per l'eccessivo caldo fuori stagione.
Quelle calze le indossavo anche il giorno che ho fatto la mia prima colonscopia, con l'intestino pieno di ulcere, senza anestesia "perchè tanto è una rettoscopia" (invece, trovando "campo libero", si è trasformata in colonscopia ).
Le indossavo proprio quel mattino, quando prima dell'esame, aiutata dall'infermiera dolcissima, sono andata nel bagno della stanza delle colon e non avevo le ciabatte e ricordo perfettamente la sensazione della ceramica fredda sotto i piedi.
Sensazione di freddo che mi è rimasta addosso anche con le urla e il dolore per l'esame.

Amo troppo queste stupide calze color ottanio per buttarle via.
Ma sto facendo una fatica incredibile a scindere da loro questo orribile e paralizzante ricordo.

1.10.12

Le perle della Polla

Apriamo questa nuova categoria, sperando che riesca a strapparci un sorriso nelle giornate tristi!

L'Orsetta non ha mai dormito con il cuscino. Solo che all'asilo lo richiedevano, per fare la nanna. Allora guardo sul sito di una ditta di materassi vicina a casa se hanno quelli apposta per bambini. Li trovo alla voce "guanciali".

Dopo un pò di navigazione, mi giro verso di lei e le dico "Orsetta, allora andiamo a prendere il guanciale?" e lei, sorridendo tantissimo, porta il dito indice alla guancia ed esclama "mmmm!!" seguito da una linguetta tipo sammontana!!!

Inutile dire che ho riso per mezz'ora. :)
Anche la settimana è cominciata di nuovo, portando con se gli strascichi di pioggia e tempo incerto del fine settimana.

L'Orsettina ha peggiorato la "cozzite" e mi aspetto una settimana non facile al nido: è la terza settimana che ci va ma in realtà è come se fosse al secondo giorno di inserimento!

E' come se stesse pian piano capendo che non è un posto dove starà per poco: si sta piano piano rendendo conto che la realtà delle sue giornate si svolgerà in quelle quattro mura.
E in quel cortiletto con i giochi.
E in quel vasto bellissimo parco con laghetto dei pesci rossi.
(!!!!)

E' giusto e sano che faccia così e incredibilmente non ho il cuore in frantumi: durante il giorno poi si diverte, non piange a meno che gli rubino qualche giochino, mangia tutta la pappa felice e contenta, gioca... deve "solo" metabolizzare il distacco momentaneo, ma ci vorrà un pò.

Quello che mi stupisce sempre di mia figlia è che lei (ma credo tutti i bambini) non ha paura del "diverso": a un battesimo ieri giocava con una bimba dai tratti asiatici e tanti bimbi di colore e per lei, semplicemente, erano bimbi! Che ruolo complicato riuscire a farle mantenere questo "accettare l'altro" anche da grande!

L'educazione è un infinito percorso ad ostacoli.

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Per il resto l'Orsa sta bene, dai.

Ieri ho salutato una cara amica che parte per Londra, ma dato che non ho alcuna intenzione di lasciarla "perdere", credo proprio che l'Orsetta farà il suo primo volo aereo un pò prima di quando l'ho fatto io!

"Il varco è qui? (Ripullula il frangente

ancora sulla balza che scoscende...)"

solo che io lo so chi va e chi resta!

26.9.12

E arrivò anche la grande crisi.
Grande "cozzitudine" a me e al suo papà della sera prima, seguita a un pianto disperato il giorno dopo, al nido.

E' normale, era stata fin troppo brava la mia Orsettina.

Passerà.

Però ho il cuoricino un pò in frantumi.

...passerà....

23.9.12

Sorso di vita

Correva il febbraio 2006.
Un tempo così lontano, così alle spalle che quasi non lo ricordavo più.
Mi arrivarono in dono 3 bottiglie di vino: vino "buono" preso da aziende vinicole e imbottigliato con attenzione; un dolcetto d'alba, che purtroppo non è sopravvissuto al trasloco dalla cantina dei miei alla taverna degli orsi, un barbera che resiste ancora imbottigliato e il vino che ho aperto oggi, un ca' de lion
 
 
VITIGNO E PROVENIENZA UVE: ca’ de lion è ottenuto con uve di un piccolo e vecchio vigneto di proprietà, le cui barbatelle provengono dalla zona francese del borgogna, sulle colline tra Canelli e san Marzano, zona ideale per microclima e terreno.
VINIFICAZIONE: tradizionale con fermentazione del mosto a contatto con le bucce a temperatura controllata.
COLORE: rosso rubino purpureo, con riflessi aranciati
PROFUMO:. persistente, ampio ed etereo, ricco di viola e fiori.
SAPORE: armonico, delicato ed austero

fonte http://www.vinighione.it/cadelion.html

Ho aspettato così tanto ad aprire questa bottiglia che l'ho dimenticata, adagiata nel suo giaciglio, lasciando che il tempo depositasse su di lei anni, polvere, ma non l'amaro delle cose passate creato dalla malinconia, nè l'aceto  delle cattive esperienze. Ha dormito, tranquilla, cullata dalle cose belle, protetta con il suo bel vetro verde scuro, dai raggi del sole che non ne hanno intaccato l'aroma ma ha potuto lo stesso crescere, avviando l'invecchiamento.

Bere questo vino, più di altri, è per me bere un sorso di vita.
La mia.
Vita passata, giorni, mesi, anni, perfino lustri!
Paesaggi, Chilometri, esperienze, volti, sentimenti...tutto racchiuso in un sorso di vino.

16.9.12

RNM e altro

A parte che ho dovuto bere 1 litro e mezzo di "liquido preparatorio".
A parte che mi hanno obbligata a bere l'ultimo bicchiere.
A parte che ne ho vomitato un pò *dannaz*
A parte che non ne ho vomitato troppo per far saltare l'esame *emmenomale*

A parte che avevo una vena bella.
A parte che non c'è più neppure lei.
A parte i 4 fori sulle braccia.
A parte l'agocanula sulla mano.

A parte la pipì che è cominciata prepotentemente a scapparmi a metà esame.
A parte che, fatta presenta la cosa, mi è stato detto "su che manca poco".
A parte che quel "poco" sarebbe stato mezz'ora.
A parte che ho cominciato a cantare tutte le canzoncine che canto a mia figlia per non pensarci.

A parte che il Buscopan in vena insieme al mezzo di contrato mi ha dato problemi.
A parte che ho visto sfocato per le tre ore successive.
A parte che la mano dell'ago canula è diventata stra gonfia.
A parte che ho fatto la pipì correndo in bagno, vedendo sfocato, in camice e cuffia e scarpine sacchetto.

A parte tutto questo

Pare che l'RNM mostri netti miglioramenti rispetto alla precedente.
"Ma lei prende cortisone, vero?"
"Emmh. No".
"Ah!!"
"Eh".

Perchè va meglio?
Anche chissene ;)

Grazie a tutti per l'interessamento!

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Domani la mia Orsetta
che ha 13 mesi e mezzo,
che mangia i ravioli agli spinaci,
che adora la frutta,
che sta imparando a camminare,
che amo alla follia,
comincia il nido.

*snifffff* :)

11.9.12

Ho la testa piena di pensieri.
Mentre i giorni scivolano via veloci e mentre continuo a correre la mia maratona personale quotidiana su zeppe nere o color oro, si accavallano fatti, notizie e sentimenti.

Domani ho l'ennesima risonanza magnetica addome completo, con simpatico beverone da buttare giù.
Qualcuno vuol venire a cantare la simpatica canzoncina: "E bevilo bevilo bevilo!E bevilo bevilo bevilo!" ? Magari aiuta!

La verità è che sono un pò stanca di tutti questi esami.
Quante volte l'ho già detto?
* monotona e ripetitiva *

Ho bisogno di "un orizzonte da inseguire" che non diventi l'ennesimo tentativo di scappare dalla realtà dei fatti: sono "malata", devo stare sotto terapia, se faccio abbastanza la brava non avrò grossi problemi.

Se vi capita, domani, verso le 08.00, pensatemi, così, per simpatia.
Mi sentirò sicuramente meno sola brindando ad ognuno di voi con la caraffa del mezzo di contrasto.

8.9.12

Settimo blog compleanno è magicamente passato senza un attimo per passare di qua.

E' finita la prima settimana di lavoro - con Orsetta dai suoceri (presto al nido): stancaaaante!!
La mia settimana è stata composta di levatacce, corse, risoluzione di problemi e crolli nel letto alla sera: occorre trovare un nuovo equilibrio!!!

Però sono qui, dopo sette anni e tanti cambiamenti, sono ancora qui.

2.9.12



“Vorrei fare riferimento al titolo “Come lampada che brilla in un luogo oscuro” […]. Questa parola è presa dalla seconda lettera di Pietro laddove l’apostolo descrive l’evento della trasfigurazione. Pietro ricorda la voce scesa dall’alto: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. E poi scrive: “è così – con questa voce – abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro” (2Pt 1, 16-21). La voce dei profeti è dunque “come lampada che brilla in un luogo oscuro” e, dal momento che ho chiesto a tutti voi di essere profeti nella Chiesa, questa lampada siete voi. Essa brilla, dice ancora Pietro, “finchè non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei nostri cuori” (2Pt 1,19): è il richiamo alle sentinelle del mattino che scrutano l’apparire del giorno e il segno della luce.

Questa è dunque l’immagine proposta dal testo, una immagine che fa subito pensare a motivo del contrasto che si crea tra la fiamma e l’oscurità. La fiamma, infatti, è piccola, mentre l’oscurità della notte è grande. La fiamma è tremula, debole, fragile, a rischio: basta un niente per spegnerla. La notte e l’oscurità, invece, sono qualcosa di automatico: il buio è solido, va da sé. La fiamma della lampada va nutrita, coltivata. Al contrario, il buio non ha bisogno di niente perché cala da solo e rimane. Eppure questa piccolissima realtà che è la fiamma risulta vincente: vince qualunque buio, splende nelle tenebre, è la luce che viene nel mondo. Anche piccolissima, una fiamma vince l’oscurità, è sempre vittoriosa sulla notte. È questo ciò che sento: siamo una fiamma piccola, apparentemente fragile, insignificante; lo sono io, lo siete voi, lo è anche la Chiesa nel mondo. Ma questa fiamma fa risplendere una luce nella notte, è un segno di speranza, la si vede anche da lontano: è ricca, piena di calore, infonde fiducia, apre nuovi orizzonti. Siate questa fiamma! Siate questa lampada! Abbiate coscienza che essere una tale fiamma significa portare salvezza per il mondo. Siate coscienti che una fiamma, anche se piccola, vince la notte. E preghiamo insieme il Signore per essere sempre, costantemente, una tale fiamma di amore, di luce, di discernimento.”

Carlo Maria Card. Martini, veglia giovani, 19 maggio 2001




31.8.12

"Tu sei vivo fuoco che trionfi a sera,
del mio giorno sei la brace.
Ecco, già rosseggia di bellezza eterna
questo giorno che si spegne.
Se con te, come vuoi, l’anima riscaldo,
sono nella pace
.

Tu sei fresca nube che ristori a sera,
del mio giorno sei rugiada.
Ecco, già rinasce di freschezza eterna
questo giorno che sfiorisce.
Se con te, come vuoi, cerco la sorgente,
sono nella pace.


Tu sei l’orizzonte che s’allarga a sera,
del mio cuore sei dimora.
Ecco, già riposa in ampiezza eterna
questo giorno che si chiude.
Se con te, come vuoi, m’avvicino a casa,
sono nella pace.


Tu sei voce amica che mi parli a sera,
del mio giorno sei conforto.
Ecco, già risuona d’allegrezza eterna
questo giorno che ammutisce.
Se con te, come vuoi, cerco la Parola,
sono nella pace.


Tu sei sposo ardente che ritorni a sera,
del mio giorno sei l’abbraccio.
Ecco, già esulta di ebbrezza eterna
questo giorno che sospira.
Se con te, come vuoi, mi consumo amando,
sono nella pace
."


Ciao "Carletto", grande uomo dagli occhi di ghiaccio e dal sorriso buono.

28.8.12

Di estati che passano


Oggi sono andata qui con Orso marito e Orsetta e ancora più di altre volte in questa estate passata principalmente in Val Malenco, sentivo forte la necessità di camminare e di non fermarmi. Se non fosse stato per questo post della Wide non ci sarei arrivata...

Correvo.
Via.
Lontano da questo settembre che arriva e mi fiata sul collo, con la ripresa del lavoro, l'inizio del nido per l'Orsetta, l'ennesima risonanza e più in là una cara amica che si trasferisce all'estero, un'altra colon tanto per gradire, esami del sangue etc...
Il riuscire a camminare, e camminare a lungo, era un dimostrare a me stessa che stavo bene, che ero in forma smagliante più degli altri anni. Le gambe andavano ancora di più, perchè sotto sotto, pure il cervello alimentava questo bisogno.

Quale è stato il risultatato?
Che ho effettivamente una muscolatura più tonica degli altri anni! Ma anche che non ho goduto della montagna come al solito: non ero parte della natura, il vento non mi attraversava pulendo ogni pensiero, la terra sotto i piedi nudi non mi dava energia positiva.

Ero un cilindro d'acciaio non malleabile.
Se però voglio sopravvivere agli eventi che mi travolgeranno come un'onda sarà il caso di cambiare registro.

26.7.12

Eccoci

Oggi hai finito i giorni nuovi di pacca e ricominci a viverne di "usati".
Ma ogni giorno è nuovo se lo vivi con intensità!

E' già passato 1 anno,
pieno, intenso,
a tratti (lunghi tratti) complicato
e
meravigliosamente unico!

Auguri Gnappettina mia!

In questi giorni, la fatica dell'essere madre, le incognite del futuro così diverso lasciano il posto al tuo sorriso gioioso, ai tuoi abbracci, ai tuoi primi passi... 

17.6.12

C'era un gioco che si faceva all'oratorio e si chiamava "sacco pieno".
Sicuramente è noto ai più: un "direttore" del gioco chiamava "sacco vuoto!" e ci si accovacciava; "sacco pieno!" e si tornava in piedi. "Sacco mezzo!" e si restava interdetti a ginocchia piegate. Ovviamente era un gioco ad esclusione e vinceva l'ultimo rimasto.

Sono settimane che mi sento esattamente così, piena - vuota - mezza in una alternanza continua.

Gli esami del sangue sono finalmente rientrati tutti, ma la diagnosi prosegue su un altro ambito che non so dove mi porterà.

Piena - vuota - mezza. Così, all'improvviso e inaspettatamente, niente punti fissi se non i passetti traballanti della mia bimba.

3.6.12

Trasformazioni

In un anno e mezzo ho cambiato così tante volte "forma"
- magra, sferica, tronco di cono, praticamenteanoressica -
che se mi guardo allo specchio non mi riconosco più.

Faccio la doccia senza guardarmi, perchè non riesco ancora ad amarlo questo corpo senza muscoli e ciccia.
Se per caso mi guardo il busto, non posso non pensare a un salmello del venerdì santo ambrosiano: "possono contare tutte le mie ossa". E questo peggiora quando la mia bimba non riesce a trovare una posizione comoda abbracciata a me perchè sono spigolosa.

Sono ancora in fase di accettazione!
E più vado avanti più mi sembra di non fare passi, di essere ancora sdraiata tra i sassi del sentiero del post precedente.
Poi arriva un Orso (il mio UnOrso) e mi fa presente che:
- 2 settimane fa non riuscivo a stare in piedi - ora vado anche un pò a spasso
- 2 settimane fa non riuscivo a fare le scale senza poi sedermi - ora riesco a fare i 2 piani e sono ancora viva
- 1 settimana fa non riuscivo a tenere in braccio l'Orsetta per più di 2 minuti. - ora riesco a tenerla in braccio e fare le scale

Ecco.
Ho capito di essere un cavallo con il paraocchi!
Per fortuna che c'è qualcuno che mi ama così tanto da raccontarmi quello che non vedo!

Comunque resta difficile e continuo a sentirmi un'entità senza forma.
Come la mia malattia.

30.5.12

in viaggio

Cammino, cammino.
Mi sforzo di camminare ogni giorno, anche se non mi va.
Stringo i denti, non guardo la strada alle spalle.

Cammino, cammino, cammino.

Poi succedono dei giorni che mi fermo.
I piedi non vanno, le gambe cedono, le spalle sono stanche.

E sono vuota.

Mi fermo, mi sdraio sul sentiero polveroso e di sassi
e non guardo neppure il paesaggio, sono ad occhi chiusi.
E la fronte mi gronda di sudore, il respiro è affannoso.

Fatica.

Oggi sono davvero stanca.

Passerà.

29.5.12

Terremoto

h 9.00
no, cioè, adesso anche basta eh...

Epicentro a Modena se ho capito giusto.
Ecco, ho amici a Trieste, a Brescia, a Canelli e io sono in Brianza e s'è sentito fin troppo bene!
Un'esplosione a raggiera.

Zia Cris, ti penso tanto...

28.5.12

Stanno succedendo così tante cose in questi giorni.
Si sta ribaltanto tutto il mio mondo, le mie amicizie, i miei punti fissi.

La terra trema e fa vibrare tutto il  mio vissuto.

Io mi lamento, sono un'Orsa. Ho un cammino lungo da fare, ma ho un cammino.
Mi lamento e sono stressante, pedante, altro che 30, sembra che di anni ne ho 96.

Cambierò anche questo.

Ma a chi Amo,
resto attaccata come una cozza allo scoglio.
Capito tutti voi che vi sentite chiamati in causa?
Non vi mollo.
Per niente al mondo.

18.5.12

20 giorni di degenza

L'ambiente ospedaliero è un gran casino.
Il reparto di medicina, pure.
Non ho neppure lontanamente abbassato l'età media del reparto.

Il senso di impotenza verso qualsiasi cosa ti accada  quando sei allettato e l'unica cosa che riesci a fare è alzarti per andare in bagno è inspiegabile: galleggi nell'aria, le ore scorrono come minuti, le notti sono infinite e sotto gli occhi ti scorrono vite, persone, malattie, parole, tentativi di diagnosi.

Ho donato e ricevuto in dono il cuore in questi 20 giorni talmente tante volte che non so davvero spiegare: una donazione reciproca, senza chiedere niente in cambio, fatta perchè la partecipazione comune al male, al dolore, o rende più uniti o ti chiude a riccio. E io avevo bisogno di vita, di aria, di parole al di fuori degli orari di visita e con forza ho parlato, scherzato, aiutato.

Ho vissuto 2 lente e infinite agonie.
Ho avuto la fortuna di non assistere alla fine di esse.

Sì, fortuna, non mi vergogno di dirlo. Anche se con la Morte ci dovrò fare i conti prima o poi. Anche se l'ho sentita sedersi ai piedi del mio letto mentre ero rannicchiata sotto le coperte a piangere spaventata e l'unica consolazione è stata quella di immaginarmela come la bella signora Chiara Falce che dipinge Eriadan . Perchè alla fine non c'è religione che tenga e te lo chiedi tutto il perchè debba esserci tutto questo dolore e ti urli dentro, alla fine, dov'è quella sottile linea che separa l'accanimento terapeutico dalla terapia.

E il "Ballo in Fa diesis minore" di Branduardi, per giorni, è stato colonna sonora nella mia mente.

Ho avuto paura di non uscire di lì.
Perchè con la febbre a 40 che non scende dopo che sei già sotto 2 antibiotici e tachipirina e chili di ghiaccio, ti fa venire anche quelle paure lì.

Poi.
Dopo il valico e la durezza d'animo,
il resto.

L'accudire le vecchine della nuova stanza.
Il capire e poter chiaramente dire chi lavora e chi no.
In non capire gli sprechi, il non capire le cose che non si possono ricevere, il non capire questa gestione puramente aziendale - della sanità.
E poi studenti, studenti, studenti: Os, Infermieri, Dottori. Credetemi, alla fine non ho capito esattamente su tutto il reparto quanti fossero davvero di ruolo.
A parte i dottori, ovvio: tanta amorevole dolcezza e timidezza ci mettono in tiocinio a provarti la pressione, tanta più altezzosità avranno una volta assicurato il posto e una laurea in tasca.

E poi la festa della mamma.
In ospedale.
Senza l'Orsetta.
...che mi ha mandato un grande cuore con le sue zampine pucciate nella vernice...

Adesso mi chiedo come ho fatto a non cedere di vederla, per 20 giorni.

Insomma, alla fine cos'ho?
Diciamo morbo di Chron.
Diciamo che non c'è ancora certezza piena e stiamo aspettando altri esiti.
Diciamo comunque che ho una m.i.c.i. e che prenderò pastiglie a vita.

Diciamo che esiste di peggio.

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Diciamo questa cosa anche: grazie.

Perchè senza genitori e suoceri, non so come avremmo fatto io, marito e Orsetta.
Perchè senza marito, io sarei sprofondata nella palude della mia angoscia serale.
Perchè senza la Wide, io non lo so dove avrei urlato (e di questo non ti ringrazierò mai abbastanza).
Perchè senza Sara, Elena, Luca che mi cercavano tutti i giorni e altri pochi amici che mi cercavano con costanza, non mi sarebbero passate più le giornate.
Perchè senza il ricordo costante e costantemente ricordato di amici preti e suore sarei ancora arrabbiata e senza serenità.

E ora pronti, partenza, via!

17.5.12

Tornata.
Ohssenehodicosedadire...

Datemi un pò di tempo.

E comunque, 51,3 kg.
12,7 kg in 3 mesi.
Paura.

26.4.12

«Io ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36)

Eccoci ancora qui.
Ancora a letto.
Ancora con una diagnosi diversa, non terribile ma non bella.

Sono a -10kg.
Ho talmente tante afte in bocca che non mangio da 2 giorni.
La febbre continua imperterrita a non lasciarmi.

Sono imbottita di antibiotici da fare schifo
e
mi sento terribilmente sola.

Ho 246 "amici" su faccialibro.
Di questi almeno 1\4 sa delle mie condizioni.
Di queste si fanno vive 4 persone.

Sto provando quei sentimenti che spiegavano bene Giorgia, la Wide, e altre cancer bloggers sul fatto che la gente HA PAURA della malattia. Nel caso specifico, ho scoperto che rinnega proprio la mia malattia (alias, "non è possibile che non sia ancora guarita, non ci credo").

Non disturbare
lascia stare
non ci pensare
vivi la tua ca**o di vita e lascia perdere tutto il resto.

Tanto,
se averà bisogno,
chiederà.

Credo che cancellerò "se hai bisogno chiedi" dal mio frasario.

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Oggi la mia Tartina colorata compie 9 mesi e io sono più conciata del giorno del parto hahhahahaha!!

Domani ospedale.

Non so quando potrò collegarmi, non sono tecnologica come molti di voi e quindi niente iphon o similari, niente chiavetta, solo lento trascorrere dei giorni.

Io vi penserò e vi ringrazio per tutto questo tempo in cui comunque qualcuno sempre mi segue.

Non c'è luce, sono ancora dentro un enorme tunnel nero e ho una paura che non vi so spiegare, ma quando millenni fa ho aperto la Taverna, l'ho fatto per imparare a viverci in quel tunnel per poterne uscire vincitrice.

Devo solo rispolverare la mia vita.

Vi abbraccio

17.4.12

essenza di arancia amara

Siamo arrivati a una diagnosi.
Dopo un w end tremendo conclusosi in pronto soccorso con la convinzione di un ricovero e invece trasformatosi solo in una lunga attesa, dalle 18.15 alle 01.30 di notte.

Diverticolite.
E la febbre è derivata dal fatto che non li ho infiammati, di più.
Idem la caccotta.
E la pertida di peso (da 64 a 57kg in un mese scarso).

E altre componenti aggiuntive che non vi sto a spiegare, perchè non è un blog medico e non so quanto vi freghi sapere quali muscoli ho infiammati.

Sappiate solo che:
finalmente stiamo andando verso una direzione un pò più certa
sono ancora sotto antibiotico
sono sotto valium come miorilassante e la cosa non mi piace per niente dato che mi rilassa talmente i muscoli da non riuscire a tenere in braccio l'Orsetta e ha un sapore orribile di essenza di arancia amara (ma ammetto che funziona).

Insomma, si va avanti.
Per il resto, vedremo.

15.4.12

Come stai?

*toc toc*
- Chi è? -
- Sono il simpatico viruz febbrecacca, si ricorda, quello del mese scorso. Mi son trovato così bene che son tornato a trovarla!! -
- Guardi, la ringrazio, ma sa, è Pasqua, tra 2 giorni è il mio compleanno, e poi devo andare dalla cognata ad Assisi... non è che si può rimandare, tipo... A MAI PIU'? -
- Eh, mi spiace... ho già qui tutte le valigie... -

Prendiamola con ironia.

Pasqua e Pasquetta con un pò di febbriciattola e poi il mio compleanno passato interamente a letto.
Assisi saltata con buona pace della mia povera cognata (che ha visto l'Orsetta solo 1 volta).
Orsomarito con 1 settimana di ferie passata a barcamenarsi tra una figlia impegnativa e una moglie ancora più rompiscatole del solito.

Quindi?
Antibiotico - ancora - 3° tipo, questa volta "da contatto".
Tachippa come se ne piovesse - uhhh...che gioia... -

Risultato?
Ottavo giorno di febbre (ma bassa),
Caccotta così così,
altri sintomi derivati dalla caccotta che sono peggio ancora...
Notti insonni e brutti pensieri.

Poi succede che leggo questo post della Wide e piango come una fontana:
"andrà tutto bene e la vita si prende e si prenderà cura di sé"

ecco, quasi quasi mi tatuo questa frase sulle mani, così la vedo sempre.

10.4.12

dieci aprile 1912 - 1982 - 2012

Cento anni fa nasceva mia nonna (e il Titanic salpava da Southampton).
Trenta anni fa nascevo io.

Non ho mai conosciuto mia nonna, è morta tempo prima che mia madre si sposasse.
Eppure pare che il lento levigare degli anni che passano anche per me e la maternità di qualche mese fa (con tutto quello che ne è seguito), mi abbia trasformato in una sua copia da giovane, con sommo stupore da parte dei miei zii più anziani (suoi figli). Mia madre dal canto suo mi sbircia ogni tanto sorridendo per questo mio essere sua figlia e somigliare a sua madre.

Mi pesa spesso non aver potuto conoscere nessuno dei miei nonni, ma ancora di più con lei con cui condivido il giorno di nascita.

Oggi ho 30 anni e ho una bimba che soffre per i dentini che si è addormentata, in braccio, sfinita.
Non lo so come andrà la giornata, ma sono felice.

Nonostante fisicamente io sia uno straccio
e, ragazzi, è passato un mese e non recupero proprio...
Nonostante i prossimi mesi saranno pesantissimi
per l'imminente rientro al lavoro...

Oggi voglio solo portare un fiore a mia nonna e prendere tutta la felicità che arriva, quella piena e vera che mi fa avere le rughe d'espressione per le quali vado fiera e che ti travolge come un flash troppo vicino su una pelle troppo bianca.

Tanti auguri
a me :)




14.3.12

Eccomi di nuovo su questi schermi.
I mille mila esami hanno evidenziato che....
ho un'infezione in corso.
Punto.
Niente transaminasi alte, niente colesterolo, glicemia, ferro, ne tiroide sballata.
Ho "fuori" Ves e globuli bianchi (ovviamente).

La febbre che sembrava avermi mollata domenica è rimbalzata fuori lunedì per rimbalzare via oggi: attendiamo per domani.

Intanto caccotto continua e io ho fatto altri esami: insomma, siamo in attesa e sempre sotto antibiotico da cavallo via muscolo: il mio sedere comincia a ribellarsi.

Assomiglio abbastanza a uno straccio del pavimento e non riesco ancora a mangiare molto, ma diciamo che il solo fatto che non mi sale la febbre oltre i 39°C da un pò di giorni, aiuta molto!

Grazie per le ondine positive di tutti, aiutano davvero tanto!

10.3.12

Sedicesimo giorno di febbre asintomatica (caccotta a parte, e comunque non giustifica una febbre che sale così alta).

Lunedì avrò gli esiti dei mille mila esami del sangue fatti per capire da che parte arriva e che intenzioni ha.

Sono davvero davvero stanca, non mi reggo in piedi - ovvio, mangio anche poco - e umoralmente sono un pò giù: mia madre e mio padre mi stanno dando una grande mano durante il giorno con la piccola Orsetta e lei è bravissima, ma sente tutto! Ed è tremendo avere la febbre a 39, non riuscire a regersi in piedi e non poterla prendere in braccio quando con lacrimoni più grandi di lei ti chiama "mamaaaa!! maaaamaaaa!!" disperata e inconsolabile. Si frantuma il cuore in mille micropezzetti.

Anche marito è bravissimo: torna dal lavoro tardissimo e riesce comunque ad avere la pazienza per stare dietro alla bimba e un pochino anche a me: adesso sono sotto antibiotico via muscolo e lui è il mio grandissimo infermiere!

Sono spossata, davvero tanto e una delle cose che mi pesano di più è che ho già sprecato 15 giorni in cui avrei potuto portare mia figlia ovunque, adesso che le giornate son più belline...e il tempo del rientro al lavoro è così vicino...

Pensatemi un pò, se vi và. Magari le ondine positive aiutano.

28.2.12

Chop Suey

La prima volta che ho sentito questa canzone è stato quasi 10 anni fa e la rabbia mi navigava dentro ancora libera si fare come pirati nei mari pieni di galeoni: disastri.

C'è un momento e un luogo preciso che ricordo, ma non riesco a focalizzare esattamente nel tempo: eravamo andati a sentir suonare amici di amici (forse addirittura "di amici") che facevano un pò questo genere; era tipo venerdì sera e la settimana lavorativa era stata un devasto, il locale faceva schifo, la birra era annacquata, io volevo solo andare a casa. Poi hanno cominciato a suonare cose "così così" e improvvisamente parte questa canzone: sono scattata in piedi e ho cominciato a muovermi e poi a cantare e poi a urlare e a far uscire tutto, tutto davvero. In mezzo alla massa che pogava, che si muoveva all'unisono, che urlava, anche io ero una parte del tutto.

Alla fine avevo un senso di liberazione, leggerezza e benessere euforico che era anche un pochino inquietante.

Non ho più cantato questa canzone, e sono passati almeno 4 anni: ecco, adesso vorrei poterla urlare ancora, ma temo che la mia Orsetta si spaventerebbe.

E' da giorni che volevo scrivere un post sulla mammità, sulla difficoltà di non potersi permettere di stare a letto ammalate, sul fatto che è quasi una settimana che mi trascino gastroenterite trasformatasi in febbricola malefica, trasformatasi in tosse fastidiosa e febbre che sale e scende a suo piacimento, trasformatasi in mezza cistite. Ecco.

Volevo scrivere della fatica di smettere di allattare, del dolore egoistico che ho provato.

Ma, dopo la seconda notte consecutiva dove ho dormito 4 ore, l'unica cosa su cui riesco a scrivere è questa canzone: d'altronde, spesso e volentieri, nella mia vita ho scelto l'arrabbiatura piuttosto che lasciarmi andare.

Passerà, e vi ammorberò ancora con la mammitudine.

http://www.youtube.com/watch?v=HrQsGeKN6qk

16.2.12

Frase che mi continuo a ripetere da oggi
"...E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita..."
Sì, ma solo questo pezzo.
Il resto della canzone no.
Passerà anche questa.

9.2.12

Cose importanti

Ricorderò per tutta la vita la settimana abbondante di co-ricovero con la mia Orsetta in un reparto di pediatria. I volti, la sofferenza, il dolore.

Ecco, io non oso neppure immaginare come debba essere un reparto di pediatria oncologica.

A me non hanno chiesto in prima persona di pubblicizzarlo, ma ritengo di doverlo fare:

la FIAGOP onlus (Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica) organizza a Roma, il 17 e 18 Febbraio 2012, la X Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. Dal 3 al 20 Febbraio sarà possibile donare 1 euro inviando un SMS al numero 45593 da cellulare personale (TIM, Vodafone, Wind, 3, Postemobie, CoopVoce) – 2 euro chiamando da rete fissa (Telecom Italia, Fastweb, TeleTu) per finanziare il progetto “Supporto Psiconcologico in Pediatria”

Sostieni i bambini e gli adolescenti colpiti da tumore e le loro famiglie!

Potete trovare maggiori informazioni a questi link:
http://www.fiagop.it
http://www.facebook.com/pages/Fiagop-Onlus/245145278881605

E se volete, pubblicizzatelo anche voi.
Quante Primavere hai addosso?

5.2.12



Con questa nevicata di tre giorni, ho potuto realizzare uno dei sogni che avevo fin da bambina: stare a letto mentre nevica e guardare fuori dalla finestra mentre i fiocchi si inseguono rotolando giù dal cielo.


Mentre il povero gelsomino medita vendetta, la magnolia stellata si è rinvigorita come se quella neve tanto attesa per dissetare le sue radici, fosse la promessa di una primavera "imminente" pronta a dissetare la sua voglia di fiorire.


L'Orsetta è uno spettacolo: guarda fuori dalla finestra chiedendo di uscire e, una volta fuori, indica casa perchè vuole rientrare (e fa una faccia tra il perplesso e l'imbronciato che non vi dico) ! Chissà cosa vede esattamente e cosa capisce!

28.1.12

Adele nelle orecchie. E' stata una piacevole quanto inaspettata scoperta musicale.

Avere l'orologio biologico puntato sulle 5.00 della mattina non è proprio il massimo, dato che la mia notte tipo è: ore 23.00 a letto, ore 3.00 sveglia automatica - 3.30 - 4.15 - 4.40 - 5.00. Diciamo pure che da sei mesi a questa parte non ho la più pallida idea di cosa significhi farsi una dormita "seria" e serena e non certo per quell'ammmmmore di Orsettina che se la dorme della grossa da quando era piccolissima. E' tutta colpa della necessità di fare se sono alzata dalle 5.00 oggi, ora che i pasti al giorno sono diventati 4 e non è più necessaria la poppata notturna: mi ci vorrà un pò di tempo.
Così sveglia alle 5.00 e alzata pimpante come se fosse mezzogiorno, ho giocato un pò con il telefonino e poi sono scesa a preparare il brodo di verdure per la pappa dell'Orsetta e ho fatto colazione. Con una fetta di pizza del giorno prima e un caffè decaffeinato nero bollente.
Ora aspetto l'ora della poppata e i bruciori di stomaco.
Ieri sera a casa c'erano riunite le persone che mi sono state più vicine in questi mesi tranne due e una di queste due si è fatta viva per telefono: in mezzo a tutta la presa di coscienza di questa nuova vita con nuovi ritmi, orari e diritti\doveri, in mezzo al riconoscere di aver perso ogni qualsiasi proprietà su me stessa in favore dell'Orsetta, mi sono sentita fortunata. All'alba dei 30 anni che si avvicinano insesorabili mi sono accorta di avere attorno ancora qualche amico che mi vuole bene davvero e mangiare pizza, bere cola e giocare a risiko è stata come una carezza e un abbraccio dolcissimo. E' stato un riqualificarsi tra i giovani\adulti, è stato un riconscere tutte le cose belle e le possibilità che continuano a girare intorno e che non riuscivo a vedere più, accecata dal mio bellissimo centro di gravità permanente che, appunto, ha spostato gli equilibri ma non per questo ridotto o eliminato le cose-da-poter-fare.
A volte basta davvero poco.

27.1.12

terremoti

Ne parlano tutti, è inevitabile che finisca anche qui: il terremoto.
Cari amici del resto d'Italia, dovete pensare che qui non si è proprio abituati (e mi chiedo se qualcuno anche in zona sismica si sia mai abituato sul serio) a sentirci scappare la terra sotto i piedi!

Non è il primo terremoto che sento qui in Brianza, ma è decisamente la prima volta che si ripete a così poca distanza ed è diverso rispetto a tutti gli altri.

Arriva da lontano e sembra uno di quegli enormi tir da "trasporto eccezionale" che pascolano abitualmente sulle nostre arterie di comunicazione; prima che ti rendi conto di quello che è, passano secondi di incoscienza e tranquillità.

Poi capisci che in strada non c'è nessuno e che è - santo cielo - il terremoto!
L'altra scossa se ne è andata subito, lasciando in bocca un senso di "ma era davvero il terremoto?!"

Questa scossa invece non finiva più.

Ti guardi in faccia, con gli altri, pensando se scendere di fuori o restare e l'unica cosa che ti rimbomba nel cervello è la tua prof alle superiori che studiando "scienze della terra" ti spiegava che "noi siamo fortunati: questa non è zona sismica!".


Ecco, appunto.

10.1.12

72 ore

Il primo giorno è quello della sorpresa, della novità.
Il secondo è quello più lungo, e va dalla sera del primo al mattino del terzo: è quello del rifiuto, del fastidio.
Il terzo giorno è quello della pacata accettazione.

Mia figlia ha impiegato 72 ore ad abituarsi alla casa sui monti, al lettino non suo, ai nuovi odori e a tutta quella strana roba bianca che scendeva dal cielo.

Forse esagera? Ad essere sinceri no. Anche il mio corpo ha reagito allo stesso modo, dormendo male e soprattutto con la solita dermatite uscita dopo 4 ore in quella casa e scomparsa dopo quintali di crema e 72 ore.

Forse crescendo crediamo di adattarci a tutti i cambiamenti molto più rapidamente di quanto il nostro corpo in realtà riesca a fare.

Domani si torna alla quotidianità delle cose: ben arrivato 2012!

E voi? Come state?




***Nota di servizio: il mio pc, quasi dato per disperso, è ANCORA in assistenza...***