27.12.07

Diamond ring, wear it on your hand...

..it's gonna tell the wold, "I'm your only man"...

Regalo atteso, cercato, sperato.
Come una sciocca sentimentale, romantica, tradizionalista Orsa.

Ultimo gioiello a quasi sei mesi dal "si".

[mi perdo nello sblilluccicare della pietra incastonata e penso a te e a noi]

When you're hungry,
I will fill you up
When you're thristy,
drink out of my loving cup
When you're crying,
I'll be the tears for you
There's nothing that I wouldn't do...
...for you

- J.B.J.-

21.12.07

yeeeeah!

Questa settimana, come mi sono già ampiamente premunita di dire altrove, è stata una settimana di corsa: sembravo una maratoneta. Probabilmente il lato positivo di questa cosa è che qualche chilo l’avrò perso [visto e considerato che non è un eufemismo il “di corsa”], arrivando preparata ai pranzi e alle cene dei prossimi giorni.

Oggi solstizio d’inverno e qui da me è il giorno più caldo della settimana [se non si considerano i lati esposti al nord]: auguri!

Natale si avvicina e con lui, anche la proclamazione dei vincitori del concorso “diventa mio testimone di nozze” per i quali sono in palio ricchi premi e quella cosa tipica che si dice in seguito ma che non ho idea di come si scrive.

Dico, testimone di nozze di un’Orsa.

Ragazzi il 2008 si prevede intenso e pieno di colore!

Per chi crede auguro un ottimo Natale.
Per chi non crede, o crede ad altro, auguro tanta serenità.
A tutti, auguro che questi giorni “ottimi” e “sereni” si moltiplichino esponenzialmente per tutto l’anno a venire!

19.12.07

aiuto

Sono giorni di pura corsa.
Il tempo per se è pari a una cifra negativa e prossima allo zero assoluto.

Però sono viva e ho un Orso che mi Ama.

14.12.07

Disastri e reazioni

Ieri ho pensato e non reagito, in una situazione in cui c'era da fare l'esatto opposto.

Mi sento una stupida ancora, ma è finito tutto bene.

13.12.07

Stufe - prima o poi arriverà anche in taverna

Stufe
belle, ceramicose
che si può fare la pizza
e si spengono da sole
che sono un grazioso elemento d'arredo
e scaldano il cuore

Stufe
che parlano di ricordi antichi dei miei vecchi
e di ricordi montani
caldi
come coperte fatte a mano
come torte appena fatte
come abbracci sperati

Stufe
mai più senza

7.12.07

thinking at TK

Io Amo l’acciaio.
Mi incanto a vedere tubi, quadri, barre forate, tondi accatastati nelle culle o sui cantilever.
Amo i riccioli di truciolo che il tornio rilascia durante le lavorazioni: a volte ho pensato di farne orecchini, ma ho sempre rinunciato per via di quanto sono taglienti.
Molti dei miei amici sanno che uno dei miei desideri è andare a visitare una acciaieria: vedere forgiare, vedere un laminatoio…

Ho una venerazione per questo materiale, che esso sia semplice acciaio da costruzione o puro acciaio speciale e come tutti quelli che hanno a che fare con “loro”, mi lamento e chino il capo ai saliscendi del mercato.

Ho un grandissimo rispetto per chi lavora nelle acciaierie. Perché è uno di quei lavori che nessuno vorrebbe più fare, ma che è necessario che qualcuno faccia: lavorare alle bocche dell’inferno, estate e inverno, con costanza e dedizione.

Prima di conoscere davvero l’acciaio, io non “pensavo che esistesse”: era presente in molte cose che fanno parte della vita quotidiana, ma era fuori dalla mia considerazione; quando ci siamo presentati ed amati invece, tutto intorno ha assunto un significato diverso, a partire ad esempio dall’orologio che ho tutt’ora al polso, dono per i miei 18 anni.

Sinceramente ora, non saprei vivere senza la sensazione della sua presenza.

felicità senza un perchè

Lei consegna a Lui il quaderno arancione su cui scriveva tutti i giorni.
"ho pensato che se non ti fossi fatto vivo nei primi sei mesi te l'avrei spedito"
Fine del capitolo.
Ho chiuso il libro, mi sono alzata dal letto e l'ho riposto sullo scaffale.

In quel preciso istante mi sono resa conto che avevo un sorriso da 54 denti e mi sono sentita una deficiente... poi mi è passata.

Era una vita che non venivo presa così tanto da un libro!

6.12.07

diembre. di già?!

Che effetto si fa a chi legge?
Sento dire da alcuni non addetti ai lavori che “i blog sono uno strumento inutile”; da altri che “lo stile con cui viene scritto il blog proprio non mi piace” (ovviamente generalizzando a tutti i blog).
Sento poi dire dagli addetti ai lavori che “i blog non sono più come quelli di una volta”.

Ieri sera ero nella mia taverna vera e appollaiata sul divanetto a due posti riflettevo che la taverna di qui ha accompagnato la realizzazione di quella vera, da quando era solo un pensiero, a quando è diventata un elemento concreto con arredamento (anche se ancora spartano) e grazioso lampadario non di marca.

Prima che agli altri questa taverna qui è servita a me, anche se stilisticamente faccio schifo e sono certa che nessuno arriverà a stampare me e a tenermi sul comodino, come invece davvero farei con lei come con molti altri.

Mi si potrebbe obiettare che sarebbe bastato un diario privato e non un monolocale sulla rete.

Avete ragione.
Eppure nel mio monolocale-pianobar, ho ospitato le persone più disparate che capitavano per caso da me… persone che mi fanno vedere la vita da angolazioni differenti. Che sia l’anonimato a rendere più semplice questo approccio, o forse lo è il fatto che una volta spento il pc queste facce fatte di pixel e bite restano li dentro e non qua fuori a vedere il grigio che resta, bhe non mi importa. Non ho creato un alter ego della persona che sono veramente: io sono così, sono un’Orsa a colori che si sporca con tutto il grigio del quotidiano e che cerca di spazzolarsi sempre per tirare fuori il meglio, anche se pieno di ironia, felicità e a volte di dolore. Urlo la rabbia a parole con le quali mi taglierò a rileggerle dopo qualche tempo; ma urlo la rabbia e ci medito sopra e spulciando qua e la a volte capisco anche questa rabbia, che si trasforma allora in un innocuo riccio come Jura, con il quale una volta addomesticato, puoi giocarci a “salterello”.

Non è “per farmi vedere” che scrivo.
Non scriverò mai per quello.

Scrivo per “quell’urgenza di scrivere” che esiste in tutti, ma in alcuni si fa più forte.
Anche quando magari mi viene solo da scrivere dell’impossibilità di scrivere, di quando mi sento come l’erbetta intirizzita nell’alba che sa già che il sole invernale non le scalderà il cuore, ma che ci prova lo stesso a lasciarsi asciugare.
Oppure di quando provo a scrivere milioni di volte un’ode all’amore che provo e invece non trovo mai le parole corrette e piene per farlo.

Sono un’Orsa.
E me ne vanto.

:)